IL MISTERO DI VIA SOLFERINO. Solo di liquidazione, a fine mandato, Picierno, Caputo, Patriciello & Co. prenderanno 210mila euro a testa

20 Marzo 2019 - 17:15

Una volta esisteva il Corrierone. Non si toccava l’infallibilità ma certo da quel giornale avevi il diritto di aspettarti un’informazione quantomeno precisa, al di là di un’estrinsecazione della linea editoriale la cui identificazione era, però, affare solo per gli addetti ai lavori.

Oggi, un po’ per problemi oculari del sottoscritto, un altro po’ perché Casertace assorbe quasi tutte le energie, leggiamo Il Corriere della Sera molto più di rado rispetto a un tempo in cui, solo a questo giornale, dedicavamo fisse due ore al giorno.

Forse siamo sfortunati, ma le ultime due occasioni in cui abbiamo incrociato articoli del quotidiano di Via Solferino siamo rimasti perplessi.

Alcuni giorni fa un giornalista di lunga esperienza e di sicura autorevolezza qual è Federico Fubini ha finito per pendere dalle labbra di Pasquale Marquez, che poi è quello che noi abbiamo sfottuto per anni quale sosia del cantante Michele Zarrillo.

Fubini ha costruito un caso Mondragone acquisendo informazioni da Marquez in modo da estrarre un numero enorme di presunti disoccupati col chiaro intento di sputtanare il pur discutibile reddito di cittadinanza.

Un’operazione apparentemente normale di linea politica e di linea editoriale, ma messa in piedi grazie ad una fonte sicuramente non estranea al disastro di quei numeri esponenziali di disoccupazione più o meno apparente, peraltro comune a tantissimi luoghi del Meridione d’Italia.

L’oracolo Pasquale Marquez è stato protagonista per anni della politica maddalonese, da cui ha tratto anche vantaggi per sé e per la propria famiglia, visto che il fratello non fu assunto dal Cnr o dalla Apple o dalla Nasa, ma dal Consorzio Rifiuti Caserta 4 di Peppe Valente, Michele e Sergio Orsi, Nicola Cosentino, Mario Landolfi e compagnia.

Cambia l’articolo ma non cambia la sostanza.

Le due firme dovrebbero essere di super garanzia.

Milena Gabanelli, che evidentemente senza una redazione che la copre come accaduto per anni a Report, mostra qualche crepa.

Mentre Luigi Offeddu, altra firma storica del Corriere per prestigio non da meno rispetto a quella di Fubini, non le protegge le spalle.

Per carità, tutto è relativo. Oggi, siamo un po’ contrariati perché avevamo programmato di scrivere un articolo sul mare di quattrini che, nel corso di questi 5 anni e in questo ultimo scorcio di legislatura in particolare, stanno portando a casa i parlamentari europei e dunque anche quelli casertani o ad alta ricaduta elettorale casertana.

E siccome, pur essendo in termini di peso organizzativo e di possibilità di investimento, neanche un micronesimo del Corriere, pensavamo di poterci appoggiare lisci sul racconto a quattro mani, e che mani.

E invece no, in quell’articolo qualcosa non torna.

Se si fosse trattato di un lavoro pubblicato sulla pur gloriosa La Prealpina o sulla antica Gazzetta di Parma, i meriti di una raccolta di dato e di documentazione sarebbero stati sicuramente superiori al grave difetto di precisione che finisce per diventare errore, non riuscendo a dare l’informazione che si promette, e cioè quella relativa alla cifra che i parlamentari europei introiteranno come liquidazione.

Ma dal Corrierone, vista la sua storia, visto il lignaggio dei giornalisti che ci scrivono, ha il diritto e forse addirittura il dovere, dato che questo giornale è un’istituzionale, seppur in senso lato, di aspettarti, se non la perfezione, quantomeno di più.

Se tu scrivi nelle prime battute dell’articolo che la liquidazione per ogni parlamentare europeo si calcola sullo stipendio lordo di base e uguale per tutti di 8.757 euro, aggiungendo che il tetto massimo, cioè il numero massimo del moltiplicatore, è pari a 24 mensilità, tu vai a botta sicura, mettendo il segno aritmetico “x” tra la prima cifra e la seconda, ottenendo un prodotto pari a 210.168,00 euro lordi.

Ti sposti cinque righe più in basso nell’articolo e questa autentica coppia d’oro del giornalismo italiano afferma che l’Unione Europea ha stanziato, nel Bilancio 2019, la somma di 20.690.000,00 euro per finanziare l’indennità di fine mandato, cioè l’appena citata liquidazione.

Dalla moltiplicazione alla divisione: il dividendo è rappresentato dalla cifra appena citata, il divisore dal numero degli europarlamentari, cioè 751.

Il quoziente fa 27.550 euro.

L’articolo non aiuta nemmeno nel momento in cui il lettore accetta il sacrificio di andarselo a leggere questo bilancio.

Se nel servizio del Corriere è indicata infatti la pagina da consultare, precisamente la 19, quando ci entri dentro incroci effettivamente l’appostamento di bilancio pari a 20.690.000, 00 relativo alle Indennità transitorie.

Con sollievo ti rendi conto che accanto a questa cifra ci sono anche le altre relative agli anni precedenti di questa legislatura.

Passano due secondi e ti viene lo scacamento, perché munito di calcolatrice (ma anche ad occhio si capiva) raggranelli una cifra inferiore ai 3 milioni di euro, precisamente di 2.810.00,00 euro riguardante gli accantonamenti per finanziare le liquidazioni, realizzati negli anni 2018 (960.000,00 euro) e 2017 (645.727,51 euro).

Impugnamo di nuovo la calcolatrice e moltiplichiamo i 210.168,00 euro che, secondo quello che scrivono i due, dovrebbe rappresentare la cifra che sarà liquidata a quasi tutti i parlamentari europei, cioè a tutti quelli che hanno svolto la funzione per 24 mesi o più, otteniamo la cifra di 157.836.168,00 euro, che sarebbero quelli che occorrerebbero per finanziare tutti gli assegni di liquidazione, cioè anche quelli dei casertani Pina Picierno e Nicola Caputo e dei moltovotatiacaserta Aldo Patriciello e Fulvio Martusciello.

Ma se nel bilancio, come pure scrive la coppia di giornalisti, ci sono 20.690.000,00 euro, cioè neanche la sesta parte di quello che occorrerebbe, come glieli diamo 210.000,00 euro a testa?

Ma c’è un video collegato all’articolo in cui la Gabanelli riconquista il suo habitat naturale, cioè quello della espressione audiovisiva. E invece “cu’ ca’…fischio?” avrebbe detto Mina a Celentano in un famoso brano di qualche anno fa. La Gabanelli sembra dare i numeri del lotto.

Le 24 mensilità di cui si scrive nell’articolo diventano 2…vi lasciamo il video in calce perché ascoltiate da soli.

Il mistero di Via Solferino.