IL NO DELLA CASSAZIONE. Negata la semilibertà al ras dei Belforte
7 Luglio 2025 - 10:24

L’inammissibilità della sua richiesta di semilibertà deriva dal fatto che il detenuto non ha ancora espiato i due terzi della pena
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MARCIANISE – Negata la semilibertà per Luigi Trombetta, ritenuto un elemento di spicco del clan Belforte. La Prima Sezione della Corte di Cassazione, presieduta da Michela Boni, ha infatti respinto il ricorso presentato dall’avvocato di fiducia di Trombetta contro l’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Bologna, che aveva già dichiarato inammissibile la richiesta di applicazione della misura alternativa.
Trombetta sta scontando una pena di trent’anni di reclusione. L’inammissibilità della sua richiesta di semilibertà deriva dal fatto che il detenuto non ha ancora espiato i due terzi della pena, requisito fondamentale per la concessione di tale misura alternativa.
Nonostante il ricorso presentato alla Suprema Corte, in cui la difesa lamentava presunti vizi di legge nella precedente pronuncia, la Cassazione ha ritenuto il ricorso infondato, rigettando di fatto l’istanza di Trombetta. La decisione conferma quindi la detenzione piena per il ras dei Belforte.