IL NOME. Imprenditore casertano becca confisca da 800 mila euro. Auto e conti correnti passano allo Stato. Ma resta fuori ancora UN MILIONE

14 Agosto 2024 - 13:31

All’appello manca una parte sostanziosa di quanto ha evaso il legale rappresentante dell’impresa che gestisce diversi minimarket. Ma questa somma non verrà recuperata e vi spieghiamo il perché. E NON DIMENTICARTI DI SEGUIRE CASERTACE NELLA COMMUNITY WHASTAPP. CLICCA QUI: https://chat.whatsapp.com/DAgb4AcxtG8EPlKwcTpX20

SANT’ARPINO – È il legale rappresentante della Stani srl, con sede sociale a Capodrise, ovvero l’imprenditore di Sant’Arpino, Antonio Cammisa, il soggetto che questa mattina ha ricevuto il decreto di esecuzione di una confisca da 816 mila euro, operata dalla guardia di finanza di Marcianise, con un’operazione guidata dal capitano Benedetta Antonacci.

L’imprenditore, attivo nel mondo dei minimarket, non ha versato l’IVA e l’Irap per l’anno 2017, ma soprattutto manca all’appello la dichiarazione dei redditi per l’anno 2018, quando la Stani srl aveva ha avuto ricavi da diversi milioni di euro.

Cammisa è stato condannato per omessa dichiarazione, avendo non dato conto allo Stato di somme superiori ai 50 mila euro per le imposte e al milione per i redditi. Il processo in rito abbreviato si è tenuto al tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

L’imprenditore di Sant’Arpino avrebbe dovuto versare nelle casse dello Stato circa un milione e ottocentomila euro. Di questa somma, tra auto, conti correnti e quote societarie, la Guardia di Finanza è riuscito a recuperare solo 816 mila euro.

Il restante milione, quindi, non potrà essere recuperato perché Antonio Cammisa non ha abbastanza proprietà, tra beni e contanti, per pagare il debito con lo Stato.

Come detto, il processo in rito abbreviato, così come richiesto da Cammisa, è terminato con la sentenza di condanna e la confisca.

È molto probabile che l’imprenditore di Sant’Arpino non faccia ricorso contro la decisione del Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, rendendo così definitiva la sentenza, così chiudendo la partita.