IL NOME. OMICIDIO ALLA MASSERIA ADINOLFI. Ecco chi è il cuoco ventenne fermato. Lavate le forbici usate per uccidere il 17enne

16 Giugno 2025 - 19:24

L’omicida ha scelto come difensore l’avvocato Paolo Di Furia

CAPUA – Una domenica di lavoro come tante alla Masseria Adinolfi, tra pentole che bollivano e piatti da preparare per i clienti, si è trasformata in un incubo. Tutto è accaduto all’improvviso, nel calore della cucina, dove Alagie Sabally, un ragazzo gambiano di soli diciassette anni, ha perso la vita in seguito a una lite con un collega, notizia data in esclusiva da CasertaCe. Le indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere puntano ora su Pranto Hawlader, un cuoco bengalese di vent’anni, accusato di aver colpito il giovane con una forbice da cucina, provocandone la morte.

La scena che si sono trovati davanti i carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta era drammatica: il corpo di Alagie giaceva sul pavimento, con una ferita profonda al torace e altre lesioni che facevano pensare a un’aggressione violenta e ripetuta. La forbice, quella che al momento pare sia l’arma del delitto, è stata trovata in un lavandino, già parzialmente lavata, come se qualcuno avesse tentato di cancellare le tracce. Il medico legale ha confermato che le ferite sono compatibili con quell’oggetto, un semplice strumento di lavoro trasformato in un’arma letale.

Le prime testimonianze raccontano di una discussione banale, forse per un malinteso o un gesto sbagliato, ma nessuno sembra aver visto chiaramente cosa sia successo. Anche la moglie e la figlia del proprietario erano presenti, e ora gli investigatori stanno cercando di ricostruire ogni dettaglio. Intanto, Pranto Hawlader è stato fermato e affronterà domani l’udienza di convalida del fermo, assistito dall’avvocato Paolo Di Furia.