Il sindaco PD di Casapesenna dichiara lo stato di emergenza: Rom=delinquenti. Ma noi non ci stupiamo

10 Maggio 2019 - 19:32

CASAPESENNA – Ma mo’ che volete fare, portare la serenata nella casa dei suonatori?

La rete si indigna di fronte al post politically uncorrect di Marcello De Rosa sulla calata dei Rom provenienti dal campo nomadi di Giugliano e acquartierati a un passo da Castel Volturno, che potrebbero esser tentati di penetrare l’entroterra alla ricerca di case da fittare.

Il post lo leggete sotto a questo articolo. Il problema, però, non riguarda solo Marcello De Rosa, ma anche chi ritiene che essendo un sindaco, per di più di centrosinistra, amico del consigliere regionale Stefano Graziano, lui debba possedere una sensibilità, un bagaglio di conoscenze che gli consenta di assumere anche una posizione avversa, guardinga, allarmata rispetto a questa situazione, ma senza scantonare, senza scadere nelle equazioni istintive che diventano autentica bocca della verità in quanto non mediate da una cultura che Marcello De Rosa, a proposito dei suonatori, dimostra di non avere e non solo rispetto alla questione Rom.

De Rosa potrebbe decidere per libero arbitrio se essere politically correct o se invece adottare l’arma della provocazione, del politically uncorrect se conoscesse il discrimine tra quello che è istintivo e quello che appartiene al dovere di un uomo delle istituzioni.

Ma De Rosa non lo sa. Non lo sa oggi, non lo sa nelle fotografie che lo ritraggono col suo amico Giuseppe Santoro, il pasticciere-camorrista, dunque, perché vi stupite se oggi scrive che siccome ci sono i Rom a pochi chilometri di distanza da Casapesenna occorre tenere la guardia alta per evitare l’arrivo dei delinquenti?

Per carità, si tratta di una materia delicata e complicata, in cui il buonismo enunciato da una certa sinistra nefasta e radical chic è dannoso perché considera la linea dei principi che non possono essere seriamente discutibili da gente civile, cioè dei principi del razzismo e dell’antirazzismo, l’unica chiave di lettura e di valutazione di fatti che avvengono sul pianeta Terra, in mezzo alla gente, a persone di cui i radical chic non percepiscono nemmeno l’esistenza.

Ma adesso di che cosa stiamo parlando? Di argomentazioni di un dibattito serio che sarebbe esiziale far moderare dalle categorie obsolete, almeno in quella che è la concezione di chi ne usufruisce ancora oggi, di destra e sinistra.

E che c’entrano con questo Marcello De Rosa, il suo substrato, Giuseppe Santoro il pasticciere-camorrista?

Un benemerito tubo.

Chi ha suonato come noi questo strumento nella valutazione delle cose di Casapesenna da tre anni a questa parte si stupisce non per le parole di De Rosa, ma perché c’è qualcuno che ne rimane sorpreso e quindi porta la serenata a casa del suonatore, compulsando una sua presa di posizione che riteniamo di aver espresso in queste righe.

 

G.G.