IL VIDEO. ARRESTATI: Sono di AVERSA, CASAL DI PRINCIPE E CASTEL VOLTURNO. Hanno rubato centinaia di codici Pin e svaligiato tantissimi conti corrente
25 Novembre 2020 - 18:18
Nella trappola dei malviventi erano finiti anche il parroco di un comune del bolognese e un musicista de Lo Stato Sociale. Ufficialmente nullatenenti e ricettori del reddito di cittadinanza
AVERSA – Avevano messo in atto un sistema diabolico per rubare i codici PIN di centinaia di bancomat e attraverso questo meccanismo svuotavano i conti correnti di ignari risparmiatori. I Carabinieri della Compagnia Bologna Centro e della Stazione Bologna San Ruffillo hanno arrestato per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, alla truffa, al possesso e alla fabbricazione di documenti di identificazione falsi, nonché misure patrimoniali, come conseguenza dei reati di riciclaggio e indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento. Nell’inchiesta, sono finiti in manette quattro casertani: A. A. 54 enne di Aversa, A. N., 39 enne di Aversa, B. E., 38enne di Casal di Principe, F. V., 51enne di Castel Volturno. Indagati a piede libero, invece, A. V., 45enne di Aversa, P. F. 48enne di Aversa, L. R. M. 51 enne di Capua, D. L. C. 29enne di Santa Maria Capua Vetere. Nella trappola dei malviventi erano finiti anche il parroco di un comune del bolognese e un musicista de Lo Stato Sociale; non sono riusciti ad avere una vita in vacanza, potremmo dire.
L’attività investigativa viene avviata a marzo 2019, quando un anziano bolognese si era rivolto ai Carabinieri della Stazione Bologna San Ruffillo per denunciare dei prelievi fraudolenti avvenuti sul suo conto corrente, “alleggerito” di 6.500 euro. In particolare, la vittima aveva riferito che la sera precedente al prelievo, una donna, qualificandosi per una dipendente della sua banca (ruolo criminale: “TELEFONISTA”),
Attraverso questa tecnica, i Carabinieri della Stazione Bologna San Ruffillo hanno scoperto che tra marzo 2019 e aprile 2020, l’organizzazione criminale era riuscita a portare a segno 90 episodi criminali per un valore totale di circa 400.000 euro, in diverse regioni d’Italia: Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Campania e Lazio.
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