“Insieme per l’autismo”, nasce a CELLOLE un’associazione di genitori coraggiosi: “Istituzioni assenti in questa battaglia”

25 Gennaio 2022 - 19:00

CELLOLE (Maria Assunta Cavallo) – L’aumento esponenziale dei casi di autismo in Italia è fonte di grande preoccupazione per i medici ma soprattutto per quei genitori costretti a scontrarsi ogni giorno con la burocrazia e l’assenza di servizi sul territorio. Tra le varie criticità, la mancanza di progetti finalizzati allo sviluppo psicofisico dei bambini. L ‘autismo è un disturbo del neuro-sviluppo che coinvolge principalmente il linguaggio, la comunicazione, l’interazione sociale. Il bambino colpito da questa sindrome, perde il contatto con la realtà costruendosi una vita interiore propria che viene anteposta alla realtà stessa. L’ apatia, la ripetitività nei giochi e la rigidità nei movimenti, sono delle condizioni molto frequenti. Ad ogni modo, l’autismo si presenta in maniera diversa da soggetto a soggetto e puo’ essere molto difficile diagnosticarlo correttamente.

Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico, in Italia 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) presenta un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi. Sono troppe le famiglie che si sentono abbandonate dalle Istituzioni e che devono provvedere di tasca propria, ai bisogni dei figli specie dal punto di vista educativo.

Per far sentire la propria voce e per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema così importante, a Cellole è nata l’Associazione “Insieme per l’autismo” . “Insieme” diviene la parola chiave per un gruppo di persone con le stesse problematiche, la stessa sofferenza e la stessa identica battaglia da combattere, come ci racconta una mamma di Sessa Aurunca che si occupa full time del suo bambino autistico.

Questa Associazione è nata con lo scopo innanzitutto di accendere i riflettori su di una sindrome molto diffusa che ha colpito anche i nostri figli, la cui gestione non è per nulla facile, ciò nonostante si fa il possibile per migliorare la loro qualità di vita. Quello che pesa è l’assenza delle Istituzioni e troppe volte ci imbattiamo in muri difficili da rompere. Se ad esempio volessi far partecipare mio figlio a dei corsi di nuoto, non potrei farlo, in quanto le poche strutture presenti sul territorio, non dispongono di personale qualificato o di progetti irati ad attività specifiche. È un dovere delle Amministrazioni locali tutte, creare strutture ed assumere personale competente e qualificato in grado di accogliere ed aiutare i bambini autistici dal punto di vista educativo ma soprattutto umano. Loro hanno bisogno dell’amore di tutti noi“.