INTERDITTIVA ANTIMAFIA. CZeta, la più amata da Nicola Ferraro, fa ancora i “comodi suoi” a CASAPESENNA. L’incredibile ribasso dello 0,1% e…

24 Maggio 2024 - 18:50

Grazie a due gare, che avrebbero dovuto avere una durata di 3 e 4 mesi, dal 2021 la ditta degli Ilario gestisce la raccolta rifiuti e il centro di raccolta (del 2022) nella città del sindaco Marcello De Rosa

CASAPESENNA – Vanno distinte le conseguenze dell’interdittiva antimafia subita qualche giorno fa dall’impresa CZeta spa, quando la stessa è diventata titolare del servizio in quanto componente della cooperativa Ciclat di Ravenna, nominale e formale aggiudicataria della gara d’appalto, e il caso in cui l’appalto è stato aggiudicato direttamente a CZeta, ritenuta dalla DDA di Napoli impresa del cuore, protetta da Nicola Ferraro, ex consigliere regionale di Casal di Principe, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Al primo caso appartiene Capua. La conseguenza è che il sindaco Adolfo Villani ha scritto una breve letterina a Ciclat, scrivendo che, siccome la sua socia incaricata CZeta è stata raggiunta da interdittiva antimafia, allora la coop deve indicare il nominativo di una seconda sua socia in grado di esercitare allo stesso modo (speriamo di no, visto come lo sta e lo stava realizzando CZeta) il servizio di raccolta di rifiuti nella città di Fieramosca.

Al secondo caso appartiene, invece, manco a dirlo, la situazione creatasi al comune di Casapesenna.

E qui siamo alle solite vicende strabilianti.

Giusto per rimanere in tema ad un articolo scritto ieri sulla Cuc Agrorinasce (clicca e leggi), è proprio questo consorzio intercomunale, dominato da decenni da Giovanni Allucci, ad aver attivato il meccanismo della gara sulla raccolta dei rifiuti, ovviamente su richiesta del comune di Casapesenna.

In effetti l’intervento della Cuc Agrorinasce è preceduto da un blitz del simpatico sindaco Marcello De Rosa che, nel giugno 2021, fa una cosa “cotta e mangiata” e aggiudica la procedura aperta con il metodo del minor prezzo a CZeta per un periodo di quattro mesi.

Si sa come funzionano queste cose da noi. Su quella garetta di quattro mesi, CZeta è a Casapesenna da quattro anni, ovvero da un tempo solitamente regolato da gare d’appalto classiche. In un posto normale verrebbero giù le montagne, le autorithy di ogni sorta, ma qui da noi è normale aggiudicare una garetta per quattro mesi e su questa aggiudicazione fare tre anni.

Ovviamente, da questo concetto in poi, il metodo-Casapesenna prende il sopravvento e non ci si capisce più nulla, se non il fatto che la parola magica Agrorinasce viene inserita della determina di liquidazione del pagamento a CZeta, a cui Casapesenna si rivolge per gestire una gara d’appalto quinquennale per la raccolta dei rifiuti solidi urbani e per il centro di raccolta di via Sant’Antonio.

Mai more in provincia di Caserta maturarono in tempi così lunghi.

Oddio, forse solo a Caserta capoluogo abbiamo visto cose peggiori. Solo adesso, con l’avvio della procedura di gara della Cuc Agrorinasce, si andrebbe a fermare la mitragliata di proroghe che dal 2021 favoriscono CZeta, inaccettabili, sempre se ci trovassimo in un posto in cui esiste lo Stato di diritto.

Ma al di là di questo, nel caso di specie, è stata CZeta ad aggiudicarsi come soggetto individuale e individuabile la garetta di 4 mesi e le lunghe proroghe.

Siccome CZeta ha avuto un’interdittiva antimafia, non è che bisogni aspettare le more della gara affinché il signor De Rosa fermi questa impresa. Perché non basta avere la Cuc Agrorinasce, che gode di ottima, non sappiamo se giustificatissima, reputazione per superare le leggi dello Stato.

Dal settembre 2021 ad oggi, quindi, la CZeta ha in mano la raccolta dei rifiuti a Casapesenna in maniera sostanzialmente ininterrotta grazie a proroghe e microaffidamenti da 3/4 mesi, sempre nell’attesa del compimento di una procedura di gara dalla durata superiore ai tempi di scadenza di uno yogurt.

Ma la società degli Ilario continua ad operare anche per un servizio molto simile, ma differente: la gestione del centro di raccolta di via Sant’Antonio.

E anche in questo caso, secondo quanto scrive il dirigente dell’Area Tecnica Andrea Villano, l’ex sindaco di Orta di Atella nel momento in cui l’amministrazione è stata sciolta per infiltrazioni camorristiche, si andrebbe avanti grazie ad un’aggiudicazione avvenuta anni addietro, nel 2022, e per una durata contrattuale di soli tre mesi, invece che quattro come nel primo caso.

A CZeta venne infatti affidata la gestione del centro di raccolta di Casapesenna per un valore di circa 5 mila euro al mese. La procedure venne fatta tramite trattativa diretta, ovvero il dirigente Villano ha scelto direttamente la società degli Ilario, forse convinto dalla qualità del servizio di raccolta (in proroga) che la CZeta stava proponendo in città.

E la società, grazie a questa procedura, ha potuto fare la parte del leone sul lato della proposta. Infatti, l’offerta economica presentata è stata pari allo 0,1% di ribasso. Che se non è record del mondo, poco ci manca.

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