Jabil MARCIANISE. Lavoratori in presidio alla Regione, uno si incatena

14 Novembre 2022 - 17:20

Presenti anche il Coordinatore territoriale di Caserta della Uil, Pietro Pettrone, ed il Segretario Generale Uilm Caserta, Ciro Pistone.

MARCIANISE – Nuova manifestazione di protesta dei lavoratori della Jabil di Marcianise, che stamani hanno effettuato un presidio a Napoli, davanti a palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania, contro la decisione dell’azienda di procedere a 190 licenziamenti.

Un dipendente si è anche incatenato al cancello d’ingresso. La mobilitazione dei lavoratori è iniziata dopo che il 23 settembre scorso la multinazionale dell’elettronica Usa ha avviato la procedura di licenziamento collettivo al sito produttivo di Marcianise; da allora i dipendenti Jabil hanno effettuato scioperi, presidi, cortei e manifestazioni tra Caserta e Napoli, manifestando anche davanti al Consolato americano. Oggi i lavoratori sono tornati a far sentire la loro voce alla Regione Campania, il cui ruolo è fondamentale, così come quello del Governo (soprattutto del Mise), in questa fase cosiddetta “istituzionale” dell’iter di licenziamento; fase iniziata il 7 novembre scorso e che durerà trenta giorni, durante i quali dovranno essere le istituzioni a dover cercare di trovare soluzioni alternative ai licenziamenti; esaurita senza esito questa fase, la Jabil potrà infatti iniziare ad inviare le lettere di licenziamento ai lavoratori.

Presenti anche il Coordinatore territoriale di Caserta della Uil,

Pietro Pettrone, ed il Segretario Generale Uilm Caserta, Ciro Pistone.

Una delegazione è stata ricevuta dall’Assessore alle Attività produttive, lavoro, Demanio e Patrimonio Antonio Marchiello, che ha subito inviato al Ministero Sviluppo economico una richiesta urgente di incontro con l’Azienda al fine di conoscere la loro reale volontà sul grave problema.

“Quello che chiediamo a Jabil, – ha dichiarato Pistone – con il supporto del Ministero e delle istituzioni regionali, di ritirare la procedura dei 190 licenziamenti. In un territorio come quello di Caserta, già ampiamente desertificato industrialmente nonché martoriato socialmente, tale azione è assolutamente irricevibile. Questa Multinazionale ha le risorse per un piano industriale che saturi tutti i lavoratori. Ed il governo faccia in modo di dare tutto il supporto affinché questa bomba sociale dovuta a tante vertenze lavorative non scoppi per la disperazione dei tanti lavoratori e delle loro famiglie”.

“In questo contesto di crisi industriale ed economica in generale, . – ha detto il Coordinatore Territoriale Pettrone  – aggravata anche dall’aumento incontrollato ed esponenziale dei costi energetici, aumenta la tendenza alla svalutazione del lavoro, alla sua precarizzazione. Per il momento siamo fiduciosi perché la Regione ha accettato la nostra richiesta di convocare con urgenza un tavolo di confronto, per affrontare le numerose problematiche lavorative della Provincia a partire dalla vertenza Jabil, anche in relazione al piano di ricollocazione del personale dell’Azienda”.