L’incendio di Villa Giuffrida a un anno preciso dall’arresto del proprietario. Merita un ricordo speciale del rapporto strettissimo e le tarde serate in quell’agriturismo tra Enrico Maria Giuffrida e il consigliere regionale Giovanni Zannini

23 Marzo 2024 - 18:37

Una breve premessa e poi la riproposizione di quello che scrivemmo il 23 marzo 2023, cioè esattamente un anno fa, commentando il blitz della guardia di finanza e le manette scattate ai polsi del commercialista napoletano trapiantato a Mondragone

MONDRAGONE – (g.g.) Fin qui la fredda (cronaca fredda si fa per dire) sull’incendio di una struttura ricettiva che non è però da considerare come la struttura ricettiva fi un qualsiasi altro agriturismo che si sviluppa attraverso un ristorante e di 3 o 4 camere di accoglienza alberghiera. Villa Giuffrida, infatti, è il locale di proprietà di Enrico Maria Giuffrida, commercialista originario di Napoli, titolare di uno studio in zona Vomero, ma largamente trapiantato, da diversi anni a Mondragone. Ed è lo stesso Enrico Maria Giuffrida, divenuto fulcro strutturale insieme al maresciallo della guardia di finanza, il luscianese Generoso De Santis, cugino ed omonimo di quel Generoso De Santis a cui il dirigente dell’unità operativa complessa del 118, Roberto Mannella aveva, a nostro avviso, sciaguratamente affidato l’incarico di coordinare il movimento delle ambulanze.

Giuffrida, secondo la procura di Napoli stava dentro ad un sistema che aveva portato a realizzare una truffa da 3 miliardi di euro attraverso false attestazioni finalizzate a ottenere i copiosi finanziamenti del bonus 110. Ma Giuffrida è anche uno degli amici più stretti del consigliere regionale Giovanni Zannini, che oggi ha letto la notizia della semi distruzione dolosa di Villa Giuffrida, da lui sistematicamente frequentata per anni e che ha rappresentato, spesso, il momento in cui, insieme allo Giuffrida e ad altri ospiti, ha potuto rilassarsi dopo le sue celeberrime giornate di duro lavoro. Un anno fa noi pubblicavamo un articolo a commento dell’arresto di Giuffrida avvenuto il 22 marzo. Sicuramente una coincidenza temporale e niente di più, ma che un bel “ma

guarda un po’ “lo suscita, dato che stiamo parlando, come già detto, di un incendio doloso.

E allora siccome siamo al compleanno di quell’articolo, vi riproponiamo integralmente la parte, il paragrafo che dedicammo al rapporto tra Giovanni Zannini ed Enrico Maria Giuffrida  

GIOVANNI ZANNINI, ENRICO MARIA GIUFFRIDA E LA “QUARTA SERATA”

Come capita per i palinsesti televisivi, quelli modificati dalle variate abitudini del tempo, quella che una volta era la prima serata si è spostata ad un orario collocato subito dopo le 21.30. Poi c’è la seconda serata, poi la terza serata in cui, ad esempio, Rai Uno ultimamente manda le repliche del programma mattutino di Fiorello, mentre Gigi Marzullo è stato per anni il re della quarta serata, della notte fonda.

Beh, paragonare Giovanni Zannini a Gigi Marzullo non è proprio un’operazione credibilissima. Il nostro, infatti, è una persona frizzante, gaudente e anche godereccia. Non ci risulta che abbia mai espresso se stesso attraverso lo strumento dialettico degli aforismi. In quarta serata, però, lavora ancora come Gigi Marzullo.

 Zannini lo fa in maniera diversa. Non più nella zona calena, ma tornando nella natìa Mondragone, dove c’è sempre qualcuno che si può ancora incontrare, con cui discutere ancora di politica.

Rispetto a quest’attitudine, rispetto a queste abitudini, Zannini ha costruito nel tempo – ma i due si conoscevano probabilmente sin da prima dell’inizio della carriere politica dell’avvocato mondragonese – un rapporto molto stretto con il commercialista Enrico Maria Giuffrida.

Per cui, stamattina il consigliere regionale avrà appreso con sconcerto la notizia dell’arresto del suo amico, coinvolto in una presunta truffa sui bonus edilizi da record, con 3 miliardi di crediti fasulli (CLICCA E LEGGI).

Siccome noi ben conosciamo l’integrità morale di Zannini, possiamo affermare che dev’esserci rimasto molto male, forse, addirittura, si è indignato con il proprio amico che riteneva integerrimo. Villa Giuffrida, infatti, in via Santa Maria dell’Incaldana in quel di Mondragone, per molto tempo ha rappresentato l’espressione del palinsesto di quarta serata del consigliere regionale.

L’agriturismo del commercialista arrestato ieri, e al quale non è mancata certo l’autostima, nel momento in cui ha denominato questo locale utilizzando il proprio cognome, è stata la location privilegiata delle ultime riunioni di giornata, anzi, delle prime di quello che potremmo definire, citando in maniera quasi letterale Marzullo, “[…] un giorno, vista l’ora, che è appena finito e un nuovo giorno che è appena iniziato“.

Questi convegni si sono svolti nella tranquillità di un luogo ameno e nel momento in cui il locale chiudeva i suoi battenti subito dopo la mezLì, l’autentico moto perpetuo della politica casertana, ha cercato in ogni modo di unire l’utile al dilettevole, provando anche a ritagliarsi qualche spazio di relax, di un relax concepito alla maniera di Zannini, che è pure sempre una persona in carne ed ossa, un individuo con le proprie idee, con le proprie attitudini, con il proprio concetto di rilassarsi, così come tutte le altre persone e tutti gli altri individui hanno il proprio.

Tutto ciò è stato possibile grazie all’amicizia e la disponibilità sempre dimostrata dal commercialista napoletano trapiantato a Mondragone, il cui feeling con Zannini è nato anche da un comune sentire rispetto alla relazione tra lavoro e relax, lavoro e tempo libero.

Insomma, l’arresto di ieri mattina è stato un fulmine a ciel sereno per il consigliere regionale.

 Un po’ meno fulmine per chi, da semplice conoscente e da semplice conoscitore del territorio, ha incrociato le opere e la vita di Enrico Maria Giuffrida, titolare di Villa Giuffrida, ben referenziato anche nel noto portale di prenotazione online Booking.