La Cassazione dà ragione ad Anthony Acconcia. In vista pesante risarcimento o reintegro da direttore generale
21 Gennaio 2025 - 20:40
Annullamento con rinvio. I giudici della Cassazione hanno accolto il ricorso confermando l’illegittimità del della della del licenziamento, ma rimandando il procedimento alla corte di appello per le altre due questioni in prospettiva ci potrebbero essere seri problemi per la presidente Pignetti e con il comitato direttivo per possibili danno erariale
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CAPODRISE – Un punto nettamente a favore di Anthony Acconcia nell’ormai lungo contenzioso che lo oppone alla presidente dell’ASI Raffaela Pignatti. Oggi la Corte di Cassazione ha, infatti, rinviato alla Corte di Appello il procedimento, accogliendo in toto la tesi dell’illegittimità del licenziamento di Acconcia ma impegnando i giudici di secondo grado a fare ciò che in prima battuta non avevano fatto e cioè riconoscere ad Acconcia la facoltà di scegliere tra un risarcimento danni ingente o addirittura nel reintegro nella sua funzione.
Ovviamente quando questa vicenda sarà conclusa si porrà anche un problema eventuale gli danno erariale a carico della presidente e del suo comitato direttivo. Ma non precorriamo i tempi che andiamo adiamo precisare quello che è successo ricostruendo un poco tutta la storia dall’inizio.
Acconcia fu licenziato illegittimamente da direttore generale del Consorzio dell’Area industriale di Caserta. E’ quanto ha confermato la Corte di cassazione con ordinanza n.1320/2025 depositata in data 21 gennaio 2025, riconoscendo tutte le ragioni contenute nel ricorso proposto dal dr. Anthony Acconcia, assistito in giudizio dal prof. Emilio Balletti e dall’avv. Nicola Rettino. L’ex direttore generale del Consorzio Asi di Caserta fu illegittimamente licenziato Il 17 dicembre 2018. La Suprema Corte, accogliendo ora il suo ricorso, ha affidato alla Corte di Appello di Napoli l’applicazione in favore del medesimo dott. Acconcia della specifica tutela prevista dal Contratto collettivo nazionale di Lavoro per dirigenti dei Consorzi ed Enti di Sviluppo industriale nei casi di accertata illegittimità del licenziamento.
“Finalmente – ha dichiarato Acconcia – dopo anni di calvario personale vedo riconosciuti i miei diritti, in presenza di un danno complessivo pesantissimo che mi è stato arrecato per una ingiusta e inopinata interruzione del mio rapporto di lavoro. Ringrazio i miei legali per l’impegno professionale profuso in questa battaglia a difesa della Giustizia”.