IL DRAMMA. Vergognoso: centinaia e centinaia di trapiantati o in attesa del trapianto di fegato, abbandonati dall’ospedale di CASERTA
20 Dicembre 2019 - 09:04
Caserta (pasman) – Non abbiamo fatto a tempo ad annunciare un raro caso di efficienza che avevamo registrato presso l’azienda ospedaliera di Caserta, dove a metà dello scorso luglio veniva varato il progetto per la realizzazione di un’area di assistenza e cura dei tanti trapiantati e trapiantandi epatici e renali del casertano e non solo, ecco che, come un fulmine a ciel sereno, arriva il comunicato stampa dell’AITF (l’associazione di volontariato degli ammalati delle patologie del fegato) che pubblichiamo, il cui contenuto è fin troppo chiaro per necessitare anche di una sola riga di illustrazione. Fa letteralmente cadere le braccia per quello che denuncia e ci fa ripiombare immediatamente, dopo quel minimo segnale positivo, in quell’autentico baratro che è la sanità casertana.
In pratica, l’UOSD- SATTE (il servizio ospedaliero che si occupa di quell’area medica) finora affidato alla sagace ed encomiabile direzione del dottor Guido Piai, collocato in quiescenza da quest’agosto e non sostituito, ed al suo aiuto, la dottoressa Giovanna Valente, il cui contratto a tempo determinato è appena scaduto senza che si pensasse ad una indispensabile proroga, è stato irresponsabilmente decapitato.
La pseudo-soluzione adottata, di affidarne i pazienti al reparto di elezione di gastroenterologia, il quale già di per sé arranca, ci appare solo un espediente burocratico e dimostra una assoluta noncuranza verso i tanti ammalati che soffrono di patologie così severe, anche per le evidenti implicazioni psicologiche.
Ci risulta, ad aggravare la situazione, che il dottor Piai abbia provveduto con largo anticipo e ripetute volte ad avvertire i vertici aziendali del rischio che si sarebbe verificato, puntualmente concretizzatosi, se non si fosse provveduto a tempo. Ma niente è valso a smuoverli. Dunque, la direzione ospedaliera, che si vuole strategica, i cui quadri vengono pagati a peso d’oro per una supposta alta competenza, è stata persino incapace di sostituire a tempo debito un primario prossimo alla sua programmata pensione e di rinnovare un indispensabile contratto in scadenza. Se questo è, chi ci garantisce delle cose realmente complesse ?
E viene da chiederci: ma questo modo di agire, di assoluta imprevidenza, non configura una possibile omissione di cure penalmente rilevante ?
L’unica speranza immediata è che il commissario straordinario corra subito ai ripari, magari promuovendo anche un’indagine interna.
COMUNICATO STAMPA DELL’ AITF DI CASERTA
“OSPEDALE DI CASERTA, 16 AGOSTO 2019: IL MISFATTO E’ COMPIUTO!!!”
Fino all’ultimo noi dell’AITF abbiamo atteso che quanto ci era stato assicurato, venisse realizzato. Fino all’ultimo abbiamo sbirciato spasmodicamente sul sito web aziendale affinché apparisse la pubblicazione delle attese delibere che ci erano state promesse:
1°- Bandire concorso interno ai sensi dell’Art. 18 per sostituire il responsabile della UOSD SATTE, Dott. Guido Piai, in pensione dal 1° agosto u.s.;
2°- Rinnovo contrattuale del vice responsabile della UOSD SATTE, Dott.ssa Giovanna Valente, in scadenza proprio ieri, 15 agosto u.s. .
Poi, inverosimilmente, si è dovuto constatare che, a partire dalle 00:01 del 16 agosto 2019, centinaia di trapiantati e trapiantandi di fegato in forza alla UOSD Fisiopatologia Epatica SATTE dell’AORN Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta si vengono a trovare, in un solo colpo, completamente “orfani” di ambedue i medici specialisti preposti alla loro specifica assistenza. Tutto questo, nonostante che la prefata Unità Dipartimentale sia ben presente nel PSA (Piano Sanitario Aziendale) con un organico di ben due medici, 3 infermieri e due posti letto di day hospital, oltre a costituire un fiore all’occhiello dell’ospedale casertano e della stessa intera rete del Follow up opportunamente istituita nel sistema trapianti del CRT della Campania. E’ proprio così. Incredibile ma vero! “La cosa che ancora di più ci sconcerta – dichiara il presidente Franco Martino – è che nonostante le corrette relazioni da sempre intrattenute con il prefato direttore generale, si è dovuto prendere atto che in questo ultimo mese mai nulla di diverso ci è stato comunicato, rispetto all’intervenuto cambiamento. Di contro, non ha mai più risposto al telefono, rifuggendo da ogni ulteriore contatto con l’associazione dei pazienti. Così facendo vengono tradite le aspettative di una categoria di malati sensibili che, avendo superato l’odissea del trapianto, lotta quotidianamente nella speranza di sopravvivere.”. Un atteggiamento quello tenuto dal direttore Ferrante che, a nostro avviso, getta un’ ombra sinistra sulla credibilità di una intera categoria di manager della sanità regionale, costituita per la maggior parte da persone perbene! Soltanto occasionalmente si è avuto notizia di quanto egli avrebbe affermato in una recente riunione dipartimentale circa le intenzioni di non voler più prorogare il contratto di dirigente medico a tempo determinato all’unico altro medico operante nel SATTE dopo l’andata in quiescenza del medico responsabile e di voler affidare ad interim l’Unità Dipartimentale SATTE alla UOC di Gastroenterologia, la quale, peraltro, ha già i suoi problemi e che, in carenza di organico, non è assolutamente in grado di sostenere, come asserito da alcuni stessi gastroenterologi, un tale specifico impegno sia per gli aspetti professionali che per carico di lavoro. “ Ciò detto – prosegue Martino – non ci si astiene dal voler evidenziare una grande delusione e censurare pesantemente quanto è accaduto. Intanto l’AITF ha informato i vari attori istituzionali della sanità regionale su quanto sta accadendo e, contemporaneamente, ha chiesto un incontro urgente al nuovo commissario straordinario, Dott. Carmine Mariano, per capire cosa intenda fare per poter riparare a questo che noi consideriamo un vero e proprio “misfatto” ordito ai danni di tanti pazienti esasperati che, seriamente preoccupati, chiedono notizie alla loro associazione su quanto sta accadendo e sul perché, già in queste ultime settimane sono stati rispediti a casa dal personale infermieristico, il quale, nonostante il noto spirito di abnegazione al servizio che lo ha sempre contraddistinto in questi anni, suo malgrado, non può fornire loro l’assistenza programmata a causa della mancanza di medici specialisti, che siano in grado di prescrivere i dovuti piani terapeutici occorrenti per andare a ritirare, poi, i giusti dosaggi degli immunosoppressori e del medicinale salvavita. Questo, purtroppo, sta succedendo in un ospedale di “Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione” causato da censurabili inadempienze accomunate a scelte discutibili, le cui conseguenze, oltre a ricadere sulla già provata pelle di centinaia di trapiantati e trapiantandi, rischiano di allontanare dall’Azienda ospedaliera l’unico medico appositamente formato per assicurare una certa continuità del servizio, peraltro specializzatosi sul rigido protocollo per il Follow up dei trapiantati in circa dieci anni di servizio presso il SATTE.
Il tutto, poi, incredibilmente, avviene in un momento storico in cui la nostra sanità necessita di medici specialisti come mai sino ad ora! “Noi ancora confidiamo che possa prevalere il buon senso; ma qualora nessun provvedimento serio dovesse essere preso a breve per ridare la dovuta serenità ai trapiantati/trapiantandi casertani – conclude Martino – l’AITF ha già attivato tutte le procedure per porre in essere ogni idonea iniziativa atta a tutelare, in ogni sede, il diritto alla salute e all’adeguata assistenza dei propri associati”.
Maria Falcone, Ufficio stampa e comunicazione Aitf
Caserta, 17 agosto 2019