LA FOTO. CASERTA. Bob il diseredato: il 118 impazzisce per trovare (invano) un vigile urbano. Due volte sfortunato: clochard ma soprattutto clochard a Caserta

12 Agosto 2025 - 19:55

Ma dove lo trovi un vigile il 12 agosto, in un posto attraversato dalla vergogna di avere 53 poliziotti municipali in servizio, di cui 45 in ufficio e solo 8 in strada, con un’unica auto in giro. E la pietà religiosa? Quante volte, da dopo le elezioni del 2021, avete letto il nome di don Antonello Giannotti, quale presidente dell’Istituto Sostentamento Clero, in full immersion nell’operazione Macrico? E quante volte lo avete letto nella veste di presidente della Caritas?

CASERTA (g.g.) Non vogliamo enfatizzare più di tanto scene comunque troppo tristi, come quella che si sono trovati davanti gli operatori sanitari del 118, pochi minuti fa in via Acquaviva, nel cuore della città capoluogo.

Non possiamo certo dire, infatti, che un povero diseredato, una persona nata sotto una cattiva stella, un povero che si accascia al suolo in una giornata rovente, mostrando il suo corpo dolente e che appartiene alle più vive sofferenze del genere umano, costituisca una scena che si sviluppa esclusivamente nella città di Caserta.

Avviene, infatti, un po’ ovunque, in quasi tutti i centri urbani del mondo, ma esiste una differenza tra il nulla cosmico che connota la citta di Caserta e ciò che una qualsiasi altra città italiana fa, reagisce, per soccorrere, per alleviare il dolore di una persona come Bob, questo clochard che di solito vive da solo, in una casa che ha occupato, e da cui non riuscivano a mandarlo via, ma che oggi, steso su quel marciapiede, era quasi pronto per morire perché a 40 gradi, in una condizione fisica come quella in cui versa Bob, si muore.

Per cui, non si enfatizza il fatto in sé per sé, che però non può non essere utilizzato come strumento discriminante tra una definizione di luogo di civiltà e di luogo dell’inciviltà. Caserta è una città incivile perché è stata amministrata da incivili, per giunta mariuoli,

che, in ogni loro giorno non hanno mai dedicato un solo pensiero ai tanti Bob di Caserta che trascinano la loro esistenza un giorno dietro l’altro, per arrivare ineluttabilmente all’ultimo di questi.

Quando l’ambulanza del 118 è arrivata, ha chiesto l’ausilio dei vigili urbani. In teoria ha fatto bene, in pratica ha compiuto un’azione inutile. Avrebbero invece dovuto telefonare a noi di CasertaCe, quelli del 118, e gli avremmo spiegato, magari spedendo sui loro smartphone due-tre articoli da noi recentemente dedicati a quella che è una vera e propria piaga, una vergogna inenarrabile. Leggendo quegli articoli, quelli del 118 avrebbero compreso che sia attraverso il telefono, sia recandosi personalmente negli uffici dei vigili urbani, che insistono tra le altre cose proprio di fronte alla nostra redazione, non avrebbero tirato un ragno dal buco.

E così è stato. Non poteva essere altrimenti. Quando abbiamo scritto il nostro focus di approfondimento, sull’organizzazione vergognosa dei vigili urbani di Caserta, il passaggio più scandaloso lo abbiamo dedicato ai numeri. La polizia municipale del capoluogo è formata da 53 elementi effettivi. Di questi, 45, ossia l’84,9% operano in ufficio.

Che facciamo, parliamo ancora una volta di imboscati? Come facemmo qualche anno fa? Così cominciamo di nuovo con una ridicola querela, come quella presentata a suo tempo da un comandante, che durante un interrogatorio della parte civile fu sbertucciato in aula da un giudice, quando fu costretto a rispondere alla domanda del mio avvocato sui numeri dei vigili impegnati in ufficio e in strada.

Ma ritorniamo ai numeri di oggi: 84.9% significa che solo il 15,1%, ossia 8 unità (sembra una follia, ma è proprio così) sono utilizzate per il controllo, il presidio delle strade cittadine.

Siccome ci sono i turni da fare, raccontiamo per l’ennesima volta, a questi deficienti di casertani, unici artefici del disastro della loro città, causato dal manipolo di depravati politici e che loro, i casertani, hanno eletto negli ultimi vent’anni, che nelle 24 ore gira una sola auto dei vigili, per tenere sotto controllo fatti di criminalità e micro criminalità, per prevenirne la realizzazione, in una città di più di ottanta mila abitanti residenti, a cui vanno aggiunti quelli che ci abitano senza residenza e quelli che vi hanno eletto il proprio domicilio. Insomma, per centomila persone, 45 vigili in ufficio, 8 per strada, e una sola auto in servizio che di turni serali e notturni garantisce solo la reperibilità domiciliare.

Stai proprio fresco, povero Bob. O meglio sarebbe dire, che per evitare di tirare le cuoia già in giornata, devi fare in modo di recuperare un po’ di fresco in questa calura assassina.

Perché, se pensi, come ingenuamente hanno pensato oggi gli operatori sanitari del 118 dell’ASL di Caserta, che i vigili urbani del capoluogo possano risolvere il tuo problema, se pensi che i servizi sociali in cui la camorra del clan dei casalesi ha cercato di entrare e in cui comunque sono attive cooperative di autentici lestofanti, furbastri della provincia di Napoli che veramente andrebbero messi al bando, allora, caro Bob, tu sei già un uomo morto.

Non ti ha ucciso la tua condizione di diseredato, che magari sarebbe stata la stessa, anche se ti fossi trovato a Milano, a Bologna, a Reggio Emilia, a Viterbo, ad Ancona.

Chi ti può uccidere è la struttura criminale, cinica, insensibile, ipocrita di una città che se ne frega in realtà dei poveri. E lo fa a tutti i livelli. Perché noi non vogliamo polemizzare di nuovo con la Curia, con il vescovo Lagnese, e con don Antonello Giannotti, ovvero con il dominus della Caritas, ma anche della relazione con gli imprenditori degli affari. Ma qui è tutto sbagliato, tutto da rifare. Ma ragionate un attimo su quello che è stato l’impegno del clero di punta di Caserta nell’ultimo anno e mezzo. Di Caritas si è sentito parlare soprattutto prima delle ultime elezioni comunali del 2021.

Dopodiché sfidiamo tutti a dirci quante volte hanno sentito parlare di don Antonello Giannotti, quale presidente dell’Istituto del Sostentamento del Clero della diocesi di Caserta, in full immersion continua nell’operazione Macrico. E quante volte, all’indomani delle citate elezioni comunali, ne avete sentito parlare come motore della Caritas?

Oltre alla sfortuna della tua vita di diseredato, caro Bob, sei stato doppiamente sfortunato, perché l’ultimo posto al mondo per essere un clochard era proprio costituito dalla città di Caserta, che ti abbandona a 38 gradi all’ombra e a 46 al sole, su quel marciapiede che somiglia purtroppo, sinistramente, ad una bara.