LA FOTO. CASERTA. Sindaco Marino e basta con questa pantomima su Tiziana Petrillo!!! Raffaele Piazza subito in giunta? Solo se diventa Giuseppina, come da immagine

7 Gennaio 2020 - 19:21

CASERTA (g.g.) – Sarebbe ora pure di finirla con questa mezza sceneggiata delle dimissioni-non dimissioni dell’assessore del comune di caserta Tiziana Petrillo. A suo tempo, più che i consiglieri Giovanni Megna e Roberto Peluso, fu il sindaco Marino a perorarla e a convincere i due appena menzionati ad indicarla come propria rappresentante in seno alla giunta comunale. Dopo l’astensione nella seduta dei Bilanci, in cui Marino si è salvato per il rotto della cuffia, 16 vs. 13, compreso il suo, la Petrillo si è dimessa dopo che Megna e Peluso avevano deciso di astenersi, facendo mancare al sindaco il loro voto.

Ma quelle dimissioni, al momento, non si sa se siano state o meno formalizzate. Nel senso che se Mirella Corvino, incredibilmente sconfessata sulla vicenda del Piano di Dimensionamento Scolastico, le ha regolarmente protocollate, quelle della Petrillo sarebbero ancora nelle

mani del primo cittadino. E qui non ce la possiamo prendere solo con Carlo marino, perché se Tiziana Petrillo è un assessore espresso da due consiglieri comunali, che hanno preso le distanze dall’amministrazione e dalla maggioranza, lei, nel momento in cui di ciò prende politicamente atto, non deve consegnare le sue dimissioni al sindaco, ma presentarle al protocollo. Altrimenti, poi, né lei, né Marino si potranno lamentare se qualcuno se ne esce con qualche interpretazione maliziosa, perché non depositando le dimissioni al protocollo, la Petrillo ha dato al sindaco Marino un ruolo politico e anche un ruolo personale, connessi alla sua funzione che non rappresenta più, ammesso e non concesso che l’abbia mai rappresentata, la posizione di Megna e Peluso, ma che si collega intimamente, in termini politici a quella di Carlo Marino.

Insomma, un’altra vicenda poco chiara, in cui tutto ciò che viene detto al popolo bue, nelle dichiarazioni ufficiali, è esattamente il contrario rispetto ad una realtà, scritta e definita nei retro-bottega, dietro alle quinte e chissà dove altro ancora.

Al momento, se la Petrillo è ancora in carica, al punto che Carlo Marino non ha fatto partire quella verifica di maggioranza che aveva promesso ai vari Guida, Tenga, Di Lella e compagnia quando questi, al pari di Maietta e Mazzarella, l’hanno salvato nel voto di Bilancio, aspettandosi poi naturalmente un ristoro politico-amministrativo, vuol dire che la quota femminile nell’organismo amministrativo è pari al 37%, comunque inferiore al limite minimo del 40%, al quale, però, si avvicina. Ma rimarrebbe una sola casella libera, cioè quella lasciata dalla Corvino. Se ci mette un maschietto, se finalmente soddisfa il desiderio emozionato ed emozionante del simpatico Raffaele Piazza, quota Iannucci e dintorni, si rimarrebbe sotto al livello del 40%. per cui, il sindaco deve nominare una donna in modo da ricostituire il livello minimo di presenza di genera nella giunta, così come prevede la legge, e Piazza potrebbe entrare solo nel caso in cui Federico Pica, come qualcuno ventila in queste ore, si dimettesse dalla carica di assessore al Bilancio. Se questo non dovesse accadere, al buon Peppe Piazza rimarrebbe un’unica possibilità, che già nel 2012 segnalammo ad Angelo Polverino quando, per lo stesso problema, non riusciva ad ottenere l’agognatissima nomina ad assessore regionale: intanto una bella parrucca e poi, per evitare sorprese, un passaggio in una clinica in cui si fanno operazioni trasgender, quelle che un tempo si facevano solamente nella mitica Casablanca, notissima località turistica del Marocco.

Noi ci siamo portati un po’ avanti con il lavoro e come 7 anni fa abbiamo cominciato a cambiare i connotati di Peppe Piazza per capire l’effetto che fa.