LA FOTO MARCIANISE. Angelo Piccolo si mette in ferie e i suoi fan si muovono per dire che è indispensabile. Nessuno tocchi Aniello Iuliano

13 Novembre 2024 - 19:25

Girano delle foto con scrivanie piene di faldoni inevasi relativi a permessi a costruire. Noi diciamo: molto meglio questo che porcherie in stile Blucar, molto meglio questo che l’assenza illegale della pubblicazione dei documenti di concessione nell’albo pretorio. E sulla posizione di Fulvio Tartaglione sarebbe anche ora, visto il nuovo bando di concorso, che qualcuno allertasse la Corte dei Conti

MARCIANISE (Gianluigi Guarino) – Un nostro lettore ci ha inviato oggi una fotografia che testimonia la condizione di significativo affollamento di faldoni non evasi su una scrivania dell’Ufficio Tecnico del Comune di Marcianise.

Il settore in questione è quello che Casertace ha fatto diventare un caso, avrebbero detto i Romani una vexata quaestio, ossia l’area dove si rilasciano le concessioni edilizie, formalmente attinente al Sue (Sportello Unico dell’Edilizia).

Chi ci ha mandato questa fotografia ha tenuto a sottolineare che la situazione si sarebbe aggravata dopo che il ben noto Angelo Piccolo, ingegnere e autentica pupilla degli occhi del vicesindaco Pasquale Salzillo, ha deciso di mettersi in ferie per 15 giorni.

Chi ha seguito le nostre cronache da Marcianise sa bene che Angelo Piccolo ha ricevuto molte critiche da questo giornale per come ha gestito, in un regime di assoluta incontrollabilità, violando le più elementari norme riguardanti la trasparenza degli atti amministrativi, il Sue di Marcianise.

CASO BLU CAR SOTTOVALUTATO: È UN FATTO GRAVISSIMO – È chiaro che esiste un problema di organizzazione del lavoro. Tema importante ma non tanto quanto lo è quello della legalità. Pensate un po’ che l’unica concessione che siamo riusciti a intercettare, a conoscere nei primi mesi dell’amministrazione di Antonio Tormbetta, stiamo parlando di quella di Blucar, l’abbiamo incontrata per puro caso transitando in quella zona e impattando con un cartello di cantiere che definire inquietante era poco. Non abbiamo trovato la concessione dove la legge obbliga di pubblicarla, ossia nell’albo pretorio del sito online del Comune di Marcianise per almeno 15 giorni.

Angelo Piccolo non l’ha pubblicata, compiendo un atto di illegalità rispetto a norme che abbiamo citato almeno una dozzina di volte nei nostri articoli.

Quel cantiere apparteneva o appartiene ancora a un imprenditore, suocero di Giovanni Pratillo, consigliere comunale eletto nella coalizione di Lina Tartaglione e ribaltatosi pressoché immediatamente sul carro dei vincitori, tradendo in questo modo la democrazia e il mandato popolare. In quel cartello c’era scritto per due volte il nome dell’ingegnere Pino Riccio, direttore dei lavori e responsabile della sicurezza. Pino Riccio che è il riferimento politico di Giovanni Pratillo ed è stato probabilmente il regista del ribaltone che ha consentito, nei primi mesi, al sindaco Antonio Trombetta di evitare il trauma di una perdita immediata della fascia tricolore, che avrebbe avuto comunque un senso politico, perché se è vero che Trombetta è stato significativamente più votato rispetto a Lina Tartaglione, è anche vero che lo stesso popolo sovrano di Marcianise lo aveva eletto come sindaco invalidato di una sua maggioranza definitasi invece con un segno opposto.

Dignità politica e consistenza morale avrebbero dovuto indurre Antonio Trombetta a rassegnare le dimissioni, riproponendosi da sindaco con una coalizione e chiedendo un voto chiaro ai marcianisani, un voto per sé validato e valorizzato da un altro tipo di voto che gli consentisse di governare con una maggioranza chiara e limpida in consiglio comunale.

E invece no. Trombetta ha consegnato le chiavi della città reale, quella della gestione, a Pasquale Salzillo e, attraverso questi, a una serie di soggetti che per mero interesse economico e personale hanno svenduto il proprio mandato e non possono essere considerate queste parole severe, perché la concessione Blucar rappresenta una macchia indelebile.

Un’attestazione, una prima declinazione marcata di un metodo: quella concessione arriva dopo che Giovanni Pratillo garantisce la fascia ad Antonio Trombetta, e questi dà via libera a Salzillo e Riccio per passare all’incasso.

E non in senso metaforico, perché gli incarichi che Riccio acquisisce sono remunerati, così come costituiscono un interesse economico le possibilità che vengono offerte a mister Blucar di realizzare un intervento edilizio per allargare la sua rivendita di auto, che Casertace ha dimostrato essere illegittime, come potete leggere nell’articolo di cui sopra

E allora chissenefrega se i faldoni si affastellano su tavoli, se tutte quelle carte danno un senso di precarietà e disorganizzazione dell’ufficio delle concessioni edilizie.

Cento volte meglio questo che l’illegalità emblematica della concessione Blucar, che voleva aprire un sentiero ben preciso, altro che Velardi. Un sentiero in cui tutti costituivano interessi materiali evidenti.

Ma vi sembra una cosa fatta bene il fatto che un congiunto di Angelo Piccolo camminasse, dopo la concessione edilizia, con una Bmw del valore di decine e decine di migliaia di euro intestata alla stessa Blucar?

Sindaco Trombetta, sperando che la sua ultima figuraccia fatta con la strampalata citazione storica relativa ai giornali casertani del 1923 le sia servita da lezione, lei è responsabile in quanto apice dell’espressione politico-amministrativa di questa maggioranza, del degrado emerso da quella vicenda.

E se noi siamo riusciti a scoprirla, come possiamo non pensare che tante altre concessioni edilizie non pubblicate da Angelo Piccolo non abbiano risposto alla stessa logica?

È inutile organizzare pantomime. È inutile che Piccolo si metta in ferie per dimostrare quanto lui sia indispensabile. Se vuole lavorare come ha fatto nei primi mesi della sua amministrazione, caro sindaco, Angelo Piccolo, dipendesse da noi, potrebbe rimanere in ferie per il resto della sua vita professionale perché per molto meno, rispetto alle vicende consumatesi dentro ed attorno alla concessione Blu Car sono scattate le manette in altri Comuni.

Il dirigente Aniello Iuliano non è un fulmine di guerra, ma è una persona onesta e si muove su un terreno minato, fortemente inquinato dal modus operandi precedente.

È chiaro che abbia paura e che ci vada coi piedi di piombo, magari guardando con diffidenza quello che l’imprenditore Campomorto sta facendo dalle sue parti, o su quello che si sta consumando sulle macerie del Big Maxicinema con l’insediamento della Toraldo, con il coinvolgimento di tecnici che riscuotono le simpatie del consigliere comunale Giandomenico Colella, in grado di fare una figura finanche peggiore di quella fatta dal sindaco Trombetta con il post sui giornali in epoca fascista, visto che l’unico like a quella esposizione da bocciatura secca ad un esame liceale di storia, l’ha messo proprio il Colella, al quale molti riguardi questo giornale usa nel momento in cui, garantisticamente, risparmia la pubblicazione di scene conviviali in cui sono presenti anche congiunti diretti di conclamati e feroci camorristi di Marcianise che però, in una tavola di 10-12 persone non possono essere certo associati al Colella, che dovrebbe, essendo un rappresentante delle istituzioni, essere anche più prudente nel momento in cui sceglie i commensali.

E allora a noi non resta altro da fare che aggrapparci ad Aniello Iuliano.

Nessuno lo tocchi, perché quelli che lo vogliono togliere dal suo posto agiscono in questo modo per tornare a gestire in maniera illegale il Sue.

Un’ultima cosa al sindaco. Glielo abbiamo già scritto in passato, ma lei quando si tratta di studiare entra in un terreno complicato. Allora lo ribadiamo: ne parli col segretario comunale Maria Carmina Cotugno e cercate di mettervi nel perimetro della legge. Uno dei tre concorsi che avete bandito riguarda l’assunzione di un nuovo dirigente dell’Ufficio Tecnico.

Un concorso a cui parteciperà anche Angelo Piccolo.

Noi, che apparteniamo a una specie rara di questo territorio, cioè quella che ritiene che la legge valga esattamente per come la definisce la Costituzione Italia, vogliamo rammentarvi l’articolo 19 comma 1bis del D. Lgs 165/2001: “L’amministrazione rende conoscibili, anche mediante pubblicazione di apposito avviso sul sito istituzionale (sese, campa cavallo! ndd) il numero e la tipologia dei posti di funzione che si rendono disponibili nella dotazione organica ed i criteri di scelta; acquisisce le disponibilità dei dirigenti interessati e le valuta”.

FULVIO TARTAGLIONE ALLA CULTURA È MATERIA DA CORTE DEI CONTI – Voi avete un dirigente in organico, un ingegnere di lunga esperienza, che, piaccia o non piaccia, è assolutamente abilitato a dirigere un ufficio tecnico, i settori dei Lavori Pubblici e dell’Urbanistica, che contiene in sé anche la strategica e delicatissima posizione di responsabile di Sue. Si chiama Fulvio Tartaglione. Voi gli pagate un fior di stipendio, considerati gli anni di servizio accumulati, per fargli guidare la ripartizione della Cultura. Ciò perché il signor Pasquale Salzillo, vicesindaco e dominus, insieme ad Angelo Piccolo, del mondo delle concessioni edilizie, che a Marcianise, tenendo conto della estesa zona industriale, rappresentano una vera e propria miniera d’oro, non è in sintonia con Fulvio Tartaglione e non lo gradisce.

Se andiamo a guardare la determina n.633 dello scorso 30-09-2024 che ha per oggetto i lancio di tre concorsi.

In questa determina non si fa alcun riferimento all’articolo 19 comma 1bis del D. Lgs 165/2001. Ci sarà sempre, alla fine, qualcuno che spedirà tutti gli atti alla Corte dei Conti in modo che voi che procedete come arieti nella direzione del concorso dell’Utc paghiate ciò che questo concorso e le sue conseguenze determineranno come danno erariale al Comune di Marcianise.

A quanto ci risulta, Fulvio Tartaglione, che potrebbe presentare un ricorso immediato impugnando la determina citata, si è stufato di fare guerra e se ne rimarrà fermo. Ma ciò non vuol dire che di fronte a una violazione così patente del principio di buona gestione della spesa pubblica che obbliga gli enti locali a verificare in maniera doviziosa e dettagliata se nel proprio organico ci sono professionalità abilitate a occupare un posto vacante, la Corte dei Conti, compulsata anche da un cittadino, non sarà indotta ad intervenire.