LA STORIA. Lettera di un soldato casertano, prigioniero di guerra in campo tedesco, ritorna in famiglia

20 Ottobre 2025 - 12:35

Dalle ricerche, emerge che Pacelli fu probabilmente uno dei tanti militari italiani rastrellati dai tedeschi all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943

CAIAZZO – Una toccante vicenda di memoria, radici e ricostruzione storica è stata recentemente portata alla luce dall’Associazione Linea Volturno 1943.

Tutto ha avuto inizio con una telefonata ricevuta da Vincenzo Ferrajuolo, residente a Villa Santacroce, che contatta l’Associazione dichiarando di essere in possesso di due lettere risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. I documenti, recuperati tramite il web, risultano essere scritti da due soldati italiani originari di paesi vicini: uno di Caiazzo, l’altro proprio di Villa Santacroce.

Scatta subito l’interesse dell’Associazione, che attiva la propria esperta di ricerche genealogiche e militari, Daniela, concentrandosi inizialmente sulla lettera proveniente da Caiazzo. È così che riemerge la figura di Giacomo Pacelli, classe 1911, prigioniero in uno Stammlager (campo di prigionia tedesco) situato a Stargard, in Polonia. Dalle ricerche, emerge che Pacelli fu probabilmente uno dei tanti militari italiani rastrellati dai tedeschi all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943.

In appena 24 ore, grazie all’abilità e alla dedizione di Daniela, si riesce a risalire alla discendenza del soldato. La lettera viene così riconsegnata alla famiglia, in particolare alla pronipote Anna Ponticorvo, legata al noto caseificio di Alvignano, e alla nipote Mariateresa Pacelli. Qualche giorno dopo, il gruppo si reca presso l’abitazione di Anna Pacelli, classe 1946, figlia di Giacomo, per restituirle quel prezioso frammento della memoria paterna.

La lettera, letta ad alta voce in un clima di emozione e raccoglimento, ha permesso di ricostruire un tassello di vita dimenticata, restituendo a una figlia il ricordo scritto di un padre lontano, in un tempo di guerra e sofferenza.

L’Associazione Linea Volturno 1943 ringrazia sentitamente la famiglia Pacelli per l’accoglienza ricevuta e per la donazione offerta.

Concludiamo questa piccola grande storia con le parole del Presidente Nicola D’Angelo:

“Siamo felici di aver rimesso un pezzo di puzzle storico al proprio posto nella famiglia di qualcuno. Sono queste le storie che danno senso al nostro impegno.”