LA STORIA. Un giovane cardiochirurgo di Caserta salva, con un trapianto, la vita ad una sua conterranea
24 Febbraio 2020 - 18:30
CASERTA (Stefania Modestino) – Un viaggio della speranza è sempre un itinerario che si origina da grandi sofferenze e da altrettanto grandi timori, un trapianto è anche il viaggio del coraggio, di una speranza che si fa forte del desiderio di vivere e di far vivere, è la scommessa d’amore, d’affetto, di fiducia forse più grande che si possa fare. E così, da Caserta, non molto tempo fa, è partita Tina Bergantino col suo compagno e marito Pierino Bosco, convinta di poter e di dover affrontare questa prova tutta volta a continuare a vivere, a non lasciare la sua famiglia, le amatissime figlie Chiara e Stefania, a non dover salutare prematuramente Pierino, il suo amore di una vita.
Essere in lista per un trapianto significa stravolgere la propria esistenza, essere disposti a partire in qualsiasi giorno e a qualsiasi ora, a lasciare tutto in qualsiasi momento, è una sfida nella sfida: così è capitato a Tina che, con Pierino, è corsa incontro alla chiamata del suo destino, alla chiamata della speranza. E sono andati a Padova. In quelle stesse ore veniva espiantato un cuore in un’altra parte d’Italia, mentre Tina veniva preparata per riceverlo.
Anche la paura, nella confusione e nella concitazione, riesce a farsi spazio, ma giunti a Padova incontrano un medico casertano, il cardiochirurgo Giuseppe Toscano che, nel frattempo, aveva espiantato un cuore giusto per lei. Un’avventura verso la vita accompagnati da una meravigliosa equipe sanitaria guidata dal primario, professor Gino Gerosa, e con eccellenti infermieri, professionali e altamente qualificati, ma sempre con il sorriso e una gentile disponibilità che ha reso leggeri anche momenti così difficili. Gli infermieri Michela, Marco, Cristiana, le due Romina e le due Annalisa, Lara, Annastella, Laura, Ornella, Valentina, Diana, Martina e Olga rimarranno sempre impressi nei ricordi più belli di Tina.
E, tra le lacrime, la telefonata di Pierino che mi racconta che tutto è andato bene “Una cosa straordinaria! Ma tu capisci che un giovane medico casertano, una nostra eccellenza, ha salvato la vita di Tina!”. Il cardiochirurgo Giuseppe Toscano, un giovane medico che sin dalla piccola età, colpito dalla storia del dottor Christian Barnard, aveva deciso di dedicare la sua vita alla cardiochirurgia e, soprattutto, al trapianto di cuore. Non si diventa bravi per caso, bisogna avere dentro di sé una scintilla, una passione particolare, che possa, poi, guidare genialità e professionalità.
Inutile dire che questa felicità, questo sollievo anch’esso però nutrito di ulteriore coraggio e speranza per il percorso post trapianto, ha immediatamente un retro pensiero, si pensa al donatore e alla sua famiglia, a una morte, ma anche ad un atto di estrema generosità che ha regalato una vita. “Non riesco a esprimere – ha dichiarato Tina – quanta gratitudine si prova per il donatore e quanta affettuosa comprensione a quella famiglia ignota eppure così intimamente vicina. E che dire del dottor Giuseppe Toscano che ai miei occhi è un eroe, ad ogni battito del mio cuore, ad ogni gioia non potrò fare a meno di pensare a lui che mi ha fatto uscire da un tunnel che avevamo temuto senza uscita.”
In poche righe è impossibile raccontare sentimenti, paure, speranze, disperazione. Forse chi ha vissuto un itinerario simile può comprendere, ma resta l’importanza di incontrare i medici giusti che sappiano prenderti per mano, fugare le tue paure e, con un sorriso, portarti sul tavolo del trapianto e ridarti la vita.