LA TESTIMONIANZA. Io, giornalista di Casertace in quarantena a Bergamo. Vi racconto la città e il clima che si respira in Lombardia”

10 Marzo 2020 - 18:47

MONDRAGONE (Maria Assunta Cavallo) – Voglio condividere con voi questa mia esperienza personale per farvi ben comprendere con chi abbiamo a che fare. Come molti di voi sanno, collaboro con la testata on line casertace.net e spesso per compensare i diversi impegni di lavoro, mi sposto da sud a nord e viceversa, con una certa frequenza. Quando sono scoppiati i primi casi di Covid-19 a Codogno, mi trovavo al nord e la vita trascorreva in modo del tutto normale, e a nessuno sarebbe mai saltato in mente di pensare come quella normalità da li a poco, sarebbe stata stravolta da uno “sconosciuto” di nome Coronavirus. Ero riuscita a ritornare a casa prima che tutto cominciasse, ma un impegno improrogabile mi ha riportata in Lombardia, avrebbero dovuto essere solo pochi giorni di permanenza ma poi tutto è cambiato.
Bergamo, 10 marzo 2020, la città si è risvegliata semideserta e nel frattempo è diventata la provincia italiana con più casi registrati di infezione da coronavirus. Non sto qua a darvi i numeri ma la situazione era già complessa da giorni, e nelle ultime ore si sta aggravando, ed ecco che le misure restrittive proposte dalla Regione Lombardia, ovvero lo stop totale ad aziende, negozi e trasporti, mai come oggi hanno un senso.

Le mascherine sono introvabili e per ora mi copro il viso con dei foulard, per non parlare dei disinfettanti che scarseggiano ovunque. È tutto così dannatamente surreale, sembra di vivere in in sogno da cui non ci si risveglia più.
Sarei potuta salire su uno di quei treni partiti due notti fa dalle stazioni di Milano, che hanno raccolto circa 20.000 persone e correre verso la mia terra, ma non l’ho fatto, sia per tutelare mia mamma anziana e sia per tutelare tutte quelle persone a cui sono legata da sentimenti di affetto profondo, tanto riesco ad amarle anche da qui.

Non nego di avere paura, ma come me ci sono tante altre persone che hanno scelto la mia stessa condizione e che hanno scelto di rimanere insieme al popolo bergamasco, che in questo momento buio sta dimostrando la propria forza e la propria compostezza rimanendo uniti, nel rispetto di tutte quelle misure che servono ad arginare la diffusione del contagio, anche perché la sanità lombarda, in assoluto la più eccellente, è al collasso. Negli ospedali manca il personale medico ed infermieristico, le sale intensive sono al tracollo e molti medici di base sono stati chiamati dagli ospedali a dare il loro contributo.
In questo triste momento il mio pensiero va ai miei concittadini ai quali chiedo uno sforzo maggiore nel rispettare le indicazioni contenute nell’ultimo decreto emanato dal governo.

Per fortuna la situazione nel Casertano è ancora sotto controllo, ma per vincere il virus dovete cambiare il vostro modo di vivere e le vostre abitudini e se non volete farlo per voi, fatelo per i bambini e per le persone più deboli. Chi se ne frega se non possiamo abbracciarci, baciarci, sorseggiare un aperitivo in compagnia, sistemarci le unghie o i capelli, giocare a pallone, al diavolo tutto se serve a salvarci la pelle, tanto quando tutto sarà finito ci riprenderemo le nostre vite da dove le abbiamo lasciate. Molti di noi stanno affrontando con coraggio e determinazione una esperienza che a molti altri può essere evitata. Perciò vi supplico di dare retta alle istituzioni e di collaborare: “MEGLIO ANNOIARSI CHE INTUBARSI”.