La TIM chiede oltre 130 mila euro al comune di CASERTA

13 Gennaio 2022 - 18:15

Di questa cifra, solo poco più del 20% è stata ammessa nella massa passiva dall’Organismo straordinario di liquidazione

CASERTA – Alla fine sarà ammessa alla cosiddetta massa passiva solo una parte dei 131 mila euro richiesti dalla Tim nel 2018, con un’istanza presentata all’Organismo straordinario di liquidazione del comune di Caserta, istituto “creato” dopo la seconda dichiarazione di dissesto del comune capoluogo avvenuta nel 2018, nei primi vagiti dell’amministrazione di Carlo Marino, a 7 anni da quello dichiarato l’allora sindaco di centro-destra Pio Del Gaudio.

La compagnia telefonica nazionale richiedeva 131 mila euro alla città di Caserta, quale corrispettivo per la somministrazione dei servizi

di telefonia fissa e mobile, legati ad abbonamento e canoni sottoscritti dal comune.

Di questa somma, però, circa centomila euro non sono dovuti, secondo quanto hanno espresso i liquidatori dei debiti del comune, visto che ci sarebbe stata una rinuncia a buona parte della somma presente nel primo decreto ingiuntivo del 2015, attraverso un accordo tra l’amministrazione del capoluogo e la Tim.

Per questo motivo, l’organismo ha deliberato l’immissione nella massa passiva, cioè in quella parte dei conti gestita dall’Osl, di circa 30 mila euro, che verranno quindi successivamente versati alla Tim per il debito contratto dall’amministrazione comunale del capoluogo negli anni scorsi.

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