L’ANALISI CASERTA. Preferenza per preferenza, a Carlo Marino, dopo l’altra sera, mancano quasi 3.600 voti del 2016, salvo complicazioni. Se non è morto, è moribondo

23 Dicembre 2019 - 13:12

CASERTA – (g.g.) Veniamo ai numeri di cui abbiamo discusso, introducendoli come concetto e non come misura, nella nostra nota di approfondimento sulla politica di Caserta all’indomani della seduta del consiglio comunale che ha approvato in un colpo solo tre bilanci.

Chi ha appoggiato Carlo Marino nel 2016, oggi non ritiene di doverlo più fare. Il consiglio comunale è stato il luogo ortodosso in cui dimostrare questa contrarietà attraverso il voto negativo dato da consiglieri della ex maggioranza, o astenendosi dalla chiamata nominale. Andiamo con ordine.

Alle elezioni del 2016 Maddalena Corvino, costretta a dimettersi, fatta fuori in pratica senza remissioni dal sindaco Marino e dal consigliere comunale del Pd Andrea Boccagna che l’hanno sconfessata, dopo che il sindaco le aveva dato pieno appoggio, il suo piano di dimensionamento scolastico, raccolse 737 voti di preferenza.

Importante fu anche la performance di Mario Russo nella lista Campania Libera: 555 voti personali.

Liliana Trovato che l’altra sera si è astenuta e che correrà, sapendo bene che il sindaco ormai è lanciato nell’appoggio a Stefano Graziano che possiede un tratto di affinità umana e morale con il primo cittadino di Caserta, alle prossime elezioni regionali raccolse 498 preferenze. Veniamo all’avvocato Megna. Risultato importante anche per lui: 465

voti. Stesso discorso per Antonio Ciontoli che a viso aperto, insieme a Mario Russo, ha votato contro il bilancio con i suoi 439 voti. Peluso, che ha deciso di astenersi insieme a Megna, al punto da provocare le dimissioni della loro assessora Tiziana Petrillo, riportò un risultato, pari a 462 preferenze personali.

Mettiamo che Carlo Marino si ripresenti per il centrosinistra in quota Pd. A quel punto, cosa faranno Mimmo Guida e Tenga? Si toglieranno di nuovo la casacca di Forza Italia, che hanno indossato ultimamente, dopo essere stati civici di centrosinistra, dopo essere stati alleanzini di centrodestra e potremmo continuare per ore?

Stando a quello che ha detto Guida, essendo lui “di destra”, dovrebbe appoggiare un candidato sindaco di quest’area. Stesso discorso per Tenga e anche per Di Lella. Comunque i voti di questi 3 li mettiamo da parte, perchè altrimenti il mal di testa è sicuro se continuiamo a provare a collocarlo. Guida alle ultime elezioni raccolse 462 voti, Tenga quasi uguale (sono proprio gemelli siamesi) cioè 458 voti. Di Lella non ce lo ricordiamo, ma qualcosa di meno.

Tenga più Guida fanno 948 voti. Aggiungendoli al gruppo che abbiamo appena elencato, la somma farebbe 4.525 voti di preferenza. Non collocandoli, invece, la somma sarebbe di 3.577.

Stando a quello che abbiamo scritto nella nota di analisi, con 3.500 voti in meno, considerando come ha raccolto il consenso nel 2016 Carlo Marino e considerando il suo connotato antropologico prima che politico, è pressochè spacciato. Quei 3.500 e passa voti determinerebbero una situazione di grave difficoltà elettorale per l’attuale sindaco. Ma soprattutto trasmetterebbero l’impressione di una sua sconfitta. Il che lo porterebbe a perdere automaticamente i vari Guida, Tenga e Di Lella, veri acrobati del carro del vincitore.