Le estorsioni del CLAN PICCOLO. Quando il figlio del boss Antimo Piccolo ordinò a Francesco Piccolo di chiedere il permesso al clan Moccia per il pizzo di Luciano Stella, patron del BIG MAXICINEMA

6 Aprile 2022 - 11:36

Imprenditore molto conosciuto anche per le produzioni cinematografiche che gli hanno valso due David di Donatello nel 2018, un Nastro d’Argento e un Ciak d’Oro. Si tratta di uno dei nomi più grossi e significativi emersi negli ultimi anni in provincia di Caserta, quale oggetto degli appetiti estorsivi dei clan di camorra

 

MARCIANISE – Siccome abbiamo recuperato documenti un pò messi alla rinfusa, abbiamo difficoltà a dare immediatamente un’improta lineare alla trattazione dell’ordinanza che ieri mattina ha portato all’arresto di 7 persone di cui tre in carcere e quattro ai domiciliari (CLIKKA E LEGGI

).

Qualcosa siamo riusciti a comprendere e infatti ieri sera (CLIKKA E LEGGI) abbiamo dato notizia che gli indagati dalla Dda sono 10 e che per 3 di loro la richiesta di arresto ha incrociato il rigetto da parte del gip del tribunale di Napoli che l’ordinanza ha emesso.

I 3 scampati per ora alla custodia cautelare carceraria o domiciliare Giovanna Cioffi, Primo Letizia, collaboratore di giustizia e perno essenziale dell’indagine, sviluppata attraverso le sue dichiarazioni, ma soprattutto Francesco Piccolo.

Diciamo soprattutto perchè gli inquirenti lo considerano il fulcro della nuova leva del clan dei Quaqquaroni. Per cui, quando arriveremo alla parte, che magari anticiperemo perchè il fatto è importante, in cui il gip spiegherà per quale motivo non ha arrestato Francesco Piccolo, vedremo perchè questa costruzione apparentemente solida non sia risultata sufficiente rispetto a un personaggio che è un pò il motore su cui si è appuntata l’attività inquirente.

Fatta la premessa, segnaliamo subito una vicenda. Solo una, perchè molto efficace per capire la posizione della Dda rispetto a due personaggi, il già citato Francesco Piccolo e Gaetano Monica, quest’ultimo però arrestato, ai quali  è stato attribuito un rilievo criminale molto significativo.

Il ruolo di Francesco Piccolo si riassumerebbe, ad esempio, in un messaggio, inviatogli da Achille Piccolo uno dei due cugini, figli ed eredi del clan dei Quaqquaroni, Antimo Piccolo e Antonio Piccolo, entrambi uccisi in circostanze che abbiamo raccontato decine e decine di volte e che abbiamo di nuovo riproposto in un articolo pubblicato ieri (CLIKKA E LEGGI).

In questo messaggio Achille Piccolo raccomanda a Francesco Piccolo di recarsi al cospetto di Pietro Iodice, esponente di spicco del clan Moccia, storicamente egemone ad Afragola, Frattamaggiore e nella zona del nord Napoletano per avvertirlo e per chiedergli il permesso di praticargli un’estorsione a carico di un nome groso dell’imprenditoria campana. Il nome è quello di Luciano Stella, titolare della Stella Film srl che oltre a gestire tantissime sale cinematografiche che oggi sono quasi esclusivamente dei multicinema, si è creato una grande reputazione professionale al punto da aver vinto, nell’anno 2018, due David di Donatello, in pratica l’oscar del cinema italiano per gli effetti digitali e per la produzione della riduzione cinematografica dell’opera di Roberto De Simone, la Gatta Cenerentola.

Naturalmente, quando abbiamo letto il nome di Stella in relazione agli appetiti estorsivi della camorra dei Quaqquaroni, è stato facile per noi dedurre che questi potessero riguardare solamente attività che Stella aveva o ha ancora in provincia di Caserta e in particolare nella zona di Marcianise.

Andando a controllare gli asset della Stella Film srl, abbiamo trovato facilmente la risposta visto che tra le proprietà di questa società c’è anche il notissimo, per le volte che è stato chiamato in causa come vittima di attività criminali, Big Maxicinema che sorge a Marcianise nell’ultima parte del Viale Carlo III venendo da Caserta.

Pur essendo il Big Maxicinema un’attività chiaramente incardinata nel comune di Marcianise e dunque in una zona in cui agiva e forse agisce ancora la criminalità locale, Achille Piccolo avverte la necessità di fornire a Francesco Piccolo la direttiva di recarsi dal referente di un gruppo criminale molto più grande, qual è sicuramente il clan Moccia, visto che l’imprenditore Luciano Stella è di Casoria, e dunque concittadino di Pietro Iodice.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA