LE FOTO. Alla giornalista Marilena Natale il premio Paolo Borsellino

27 Ottobre 2018 - 18:03

CASERTA – E’ sotto scorta da quasi due anni, per le sue inchieste sul traffico di rifiuti della camorra nella Terra dei Fuochi: “Probabilmente io non vedrò la fine della camorra, ma almeno ho provato a combatterla ed è meglio di tutti coloro che hanno scelto il silenzio“. Così parla agli studenti, a Pescara, la giornalista Marilena Natale, ex Gazzetta di Caserta, nel corso dell’ultimo incontro con il XXXIII ‘Premio Borsellino’, organizzato dall’istituto alberghiero Ipssar ‘De Cecco’.

Marilena Natale è tra i tre giornalisti che ricevono il premio, insieme a Daniele Piervincenzi, che fu aggredito a Ostia (Roma), e a Klaus Davi che ogni martedì, nell’ambito della rubrica di Tgcom24, Fatti e Misfatti di Paolo Liguori, alle 13,30, racconterà storie dai territori come quella di Marilena.

“Nella borsa – ha raccontato Marilena Natale – ho sempre una copia della Costituzione Italiana e l’Agenda Rossa di Paolo Borsellino di cui leggo qualche frase ogni mattina e vado avanti. Sono sotto scorta dal 10 febbraio del 2017 ed è una tragedia per me, ho scritto 365 lettere al Prefetto, sono andata dall’ex sottosegretario Legnini, ho scritto al ministro Salvini, perché i 4 Carabinieri che mi seguono hanno 8 figli in tutto, se decideranno di uccidermi i 4 ragazzi si faranno uccidere per me, e io non posso portarmi questo peso, preferisco morire, ma dire sempre la verità per la mia terra”.

La sfida, ha incalzato Klaus Davi, “è quella di continuare a raccontare, ovviamente abbiamo paura, sarebbe da stupidi il contrario, ma continueremo a farlo sui giornali, in televisione, sul web, senza alcuna tregua”. E rivolto agli studenti ha detto: “Bisogna sempre lottare, e purtroppo in questa generazione vedo molto impegno virtuale sui social, e poco a livello concreto. Dalle Istituzioni, invece, dobbiamo pretendere che si schierino. Il Premio Borsellino è nato per celebrare un magistrato ucciso perché all’epoca le Istituzioni non sono state chiare”.

In sala alcune classi dell’istituto alberghiero, dell’istituto comprensivo Pescara 7 e del liceo scientifico ‘Da Vinci’, e molti ospiti tra cui il questore Francesco Misiti, il comandante Domenico Candelli dei Nas, il comandante Giancarlo D’Amato dei Carabinieri-Forestale, l’ex presidente della Provincia Antonio Di Marco, presidente dei Borghi più Belli d’Italia, l’ex provveditore agli studi Nino Santilli, gli ex prefetti di Pescara Vincenzo D’Antuono e Giustino Di Santo e Annamaria De Rita, presidente dell’ associazione nazionale Cavalieri della Repubblica Italiana.

A moderare i lavori la dirigente dell’istituto alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ Alessandra Di Pietro, organizzatrice dell’iniziativa. “Il Premio Borsellino – ha ricordato la dirigente Di Pietro – ha dato ai nostri studenti la possibilità di incontrare esponenti delle Forze dell’Ordine, del giornalismo, della magistratura, che vivono la propria professione come impegno civile e l’incontro odierno con Marilena Natale e Klaus Davi rappresenta un importante momento di confronto con giornalisti che raccontano la mafia moderna legata a problemi ambientali, all’inquinamento della nostra vita, una mafia che ci rende meno liberi e meno consapevoli dei nostri diritti. Libertà invece significa poter scegliere cosa pensare e come agire, significa fare scelte chiare sulle opzioni di fondo su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, fare scelte sui valori”.