LE FOTO AVERSA. Grandi polemiche per la transenna in piazza don Diana dell’Associazione San Francesco

8 Giugno 2019 - 17:20

AVERSA (Christian e Lidia de Angelis) – Associazione si appropria della strada pubblica apponendo una transenna. Il fatto sta accadendo nella centralissima Piazzetta Don Diana adiacente Piazza Municipio dove alcuni membri dell’associazione culturale “Amici di San Francesco” sembrerebbe che abbiano pensato di mettere una transenna con tanto di filo di ferro per impedire il legittimo passaggio pedonale. L’associazione in questione nasce diversi anni fa nel 1992 per espressa volontà del Mons. Don Pasquale de Cristofaro, la stessa inizialmente si chiamava “Amici del Presepe“e come indica lo stesso nome aveva il compito di allestire mostre e competitor tra i vari artisti presepiali che partecipavano in occasione delle feste di natale,per poi cambiare nome in “Amici di San Francesco”ampliando contestualmente anche le mansioni. Fin qui non vi sarebbe nulla di strano,strano per non dire anomalo è il comportamento degli associati in primis per il fatto che si definiscono detentori e custodi di un “museo” è “quello che riferiscono agli avventori”,ma in realtà non si tratta di una museo,ma di un complesso monumentale,quindi non si comprende il motivo di tali menzogne. Ma la spiacevole vicenda non finisce qui, infatti sempre gli stessi associati hanno preso di mira alcuni animalisti locali che portano acqua e cibo ad una gattina della zona che si rifugia nella stradina-marciapiede quella chiusa  con una transenna dagli stessi associati,forse la delimitazione è stata apposta proprio per impedire ai volontari di portare il cibo alla gattina. Per cui per tale assurda condotta sono ravvisabili diversi reati tra i quali il 610 cod. penale violenza privata ecco cosa recita:

l’azione di chi blocca la strada davanti a un cancello o a qualsiasi altro tipo di passaggio, pubblico o privato che sia (non deve necessariamente trattarsi dell’accesso ad un’abitazione, potendo anche essere uno sbocco ad una strada) integra un reato penale. Per non parlare poi delle continue minacce nei confronti della gattina che si ravvisa il reato previsto dal art.del codice penale, tale condotta di vietare loro di alimentarli,è andare contro tutte le leggi nazionali e locali a tutela degli animali. Ci si augura che venga fatta luce sul tale vicenda e venga ripristina la legalità, è assurdo che tutto ciò avvenga a pochi metri del Municipio normanno, sede dell’amministrazione pubblica.