LE FOTO, BAIA DOMIZIA. Ore 13 di ieri, zona Lido Sporting. Mucillagini? No, per l’Arpac di regime alghe gastronomiche e fiori di loto

26 Luglio 2019 - 16:55

BAIA DOMIZIA (Gianluigi Guarino) – A settembre, a quanto ci ha detto Gennaro Oliviero, Consigliere Regionale di Sessa Aurunca e dunque dotato di un’influenza elettorale diretta nella parte nord del litorale domitio, caleranno, con una sorta di simulazione animata, virtuale, ma basata su fatti concreti, i risultati esecutivi già raggiunti dal progetto di bandiera blu e quelli che si otterranno nei mesi successivi sulla situazione riguardante gli scarichi fognari di Sessa Aurunca, di contrada Pantano e di tutte quelle altre zone che ancora oggi, anno 2019, sversano i liquami frutto delle attività biologiche delle decine di migliaia di uomini e donne di quest’area direttamente nei canali consortili e, attraverso questi, a mare.
Sarà quello un modo per affrontare più seriamente il tema dell’inquinamento del mare del litorale domitio che, aggiungiamo noi, fortunatamente è tornato ad essere, concedetelo anche o soprattutto grazie a CasertaCe, un tema centrale del dibattito, soprattutto social, di questa estate.
Passa il tempo ed anche le menti più obnubilate dall’ignoranza si rendono conto, forse e, aggiungiamo, finalmente, che un rilancio effettivo dell’offerta turistica di quel territorio non ha alcuna possibilità di prendere le mosse se non si ottiene un certificato di qualità delle acque firmato da un’autorità indipendente, meglio ancora se internazionale.

/> In attesa dunque di questa iniziativa, ripetiamo sicuramente interessante, che Oliviero ha annunciato per settembre, anche nelle vesti di presidente della Commissione Ambiente del Consiglio Regionale della Campania, siamo costretti di nuovo ad intervenire all’indomani dell’incredibile pubblicazione di sedicenti dati sulla qualità delle acque frutto di una sedicente attività di analisi svolta, non si dove, non si sa in quali giorni, non si sa con quali campioni prelevati, dai tecnici Arpac nel mese di luglio. Troppo evidente l’anomalia su una attività che mai in passato l’Arpac aveva realizzato proprio nei giorni clou della stagione balneare.
I dati erano stati infatti resi pubblici sempre nel mese di aprile. E così è successo anche quest’anno.
Tale verifica straordinaria arriva, manco a dirlo, all’indomani delle polemiche suscitate da alcuni servizi del TGR Campania, ma soprattutto all’indomani della pubblicazione del nostro articolo-inchiesta sui contenuti, niente affatto rassicuranti, di un’audizione che i medesimi tecnici Arpac hanno tenuto circa un mese fa proprio al cospetto della Commissione Ambiente della Regione Campania presieduta, come scritto prima, da Oliviero (PER CHI NON L’AVESSE ANCORA VISTA CLICCARE QUI).
Siccome si tratta di acqua, seppur salata, siccome la consonante ‘C’ dell’acronimo Arpac significa Campania, significa un ente costituito da dipendenti della Regione Campania, la parafrasi del famoso detto, come si suol dire, va da sé.
“Acquaiolo l’acqua è… pulita?”
Rimbrottati, rieducati dopo l’audizione, i dirigenti Arpac hanno condiviso il meccanismo, già innestato da De Luca con le Universiadi, della piena propaganda elettorale.
e se la Campania è cambiata solo grazie alla rassegna sportiva dello sport universitario dopo che De Luca, ci rifacciamo al grande Crozza, ha portato lui e non Federico II l’Università a Napoli, il mare quest’anno è pulito. Punto e basta. Ma gli scarichi, i regi lagni, le carcasse, tutta l’urina e la merda espulsa dalle popolazioni di Sessa Aurunca e dintorni?
Allora non ci siamo capiti. Nel litorale domitio si può fare il bagno come si può fare in Costa Smeralda, nella Puglia Salentina, nel Cilento et cetera. Serve un foglio di carta per dimostrarlo?
Prendete per le orecchie quei due o tre dirigenti che sono andati a dire il contrario in Commissione Ambiente e ditegli chiaramente che la loro carriera dipende anche da un rinsavimento, dall’espressione di un’autocritica come quelle che nella Cina della rivoluzione culturale le giovani guardie rosse imponevano ai sovversivi che avevano perso il senso della rivoluzione e del partito.
Detto, fatto. Ieri è saltato fuori il comunicato (CLICCA QUI PER LEGGERLO) in cui si dice che “la costa del casertano (sic!) è balneabile”. E se qualche volta la vedete sporca, un po’ opaca, ciò è determinato da normali dinamiche naturali che l’ecosistema fortificato da decenni di tutela ambientale, è in grado di assorbire.
Sgarbianamente andreste sputati in faccia, nel senso metaforico del termine e nell’accezione anche un po’ scherzosa che i napoletani danno a questa espressione. Noi invece, che pur ci concediamo per il gusto della provocazione, e non certo per mancar di rispetto alle persone che abitano i vestiti di questi funzionari, ci riprendiamo subito e dimostriamo con i fatti la validità di queste frasi da noi espresse. Un’arma comunque retorica che rappresenta, purtroppo e non certo per colpa nostra e della nostra attività quotidiana di divulgazione, l’unico modo per farsi ascoltare in un territorio in cui la lettura, la cultura, la documentazione, latitano e vengono risucchiate dalla superficialità della conoscenza che è finanche peggiore dell’analfabetismo.
Abbiamo fotografato ieri alle 13 questo tratto di mare prospiciente il Lido Sporting a Baia Domizia sud nel territorio ricadente all’interno del perimetro del comune di Cellole, ed oggi vi presentiamo le immagini ritratte.
E qui ritorniamo a sdrammatizzare, ridendo per non piangere, con l’arma della retorica goliardica: quella è una mucillagine, è schiuma fetente e castronerie del genere.
Rifacendoci invece al rapporto sciuè sciuè dell’Arpac vi diciamo che quella rappresenta una voluta fioritura delle rarissime alghe bianche che, per la loro purezza, arricchiscono anche la nouvelle coisine e che comunque sono un toccasana per la pelle, roba che il latte d’asina impallidisce al confronto.
Ci concedete un’altra battuta sgarbiana? Vabbè, ce la concediamo lo stesso. Andate a cagare. Adesso, popolazioni di Sessa Aurunca e Cellole, villeggianti di Baia Domizia, ve lo potete concedere, perché in forza del rapporto Arpac le vostre deiezioni si trasformeranno in fiori di loto.