LE INTERCETTAZIONI. Ninì Migliaccio assessore ad Aversa e super incarico a Lusciano: mah

21 Dicembre 2019 - 11:51

LUSCIANO – Nel mare di intercettazioni contenute nell’ordinanza sui fatti di Lusciano e Villa Literno, ce ne sono alcune che, ancor più di altre, vanno lette in controluce.

Ne abbiamo scelte due, perché riguardano uno dei personaggi più conosciuti di questa indagine, insieme ai sindaci di Lusciano Nicola Esposito e di Villa Literno Nicola Tamburrino.

Stiamo parlando di Ninì Migliaccio, all’anagrafe Pasquale, imparentato oggi come allora, con Stefano Caldoro, attualmente consigliere regionale di opposizione e candidato in pectore del centrodestra alle prossime elezioni regionali per la massima carica, al tempo dei fatti di Lusciano governatore con pieni poteri della Regione Campania.

Da quando abbiamo letto il nome di Ninì Migliaccio in questa ordinanza, ci frulla per la testa un dubbio, che cercheremo di qui a pochi giorni di farci passare: l’architetto Ninì Migliaccio, al tempo in cui assume l’incarico da 76mila euro netti (88mila euro lordi comprensivi di Iva), era anche assessore all’Urbanistica del Comune di Aversa, dove era stato nominato dal compianto sindaco Giuseppe Sagliocco a partire dall’anno 2012?

Ci sembra di sì.

E se così fosse, cavolo, se uno fa l’assessore all’Urbanistica ad Aversa e contemporaneamente si aggiudica avvisi pubblici come libero professionista nel Comune addirittura incastrato in quello di Aversa, totalmente attaccato, quale è Lusciano, beh, non ci sembra una roba tanto regolare.

Comunque, vedremo.

Per quanto riguarda le intercettazioni, la prima esprime il contenuto di una conversazione telefonica tra Migliaccio e la dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Lusciano, Anastasia Russo.

Migliaccio chiede notizie sull’inizio della Fase 2 dei lavori, dopo aver incassato i 23mila euro netti per la Fase 1.

La Russo gli dice che occorrerà aspettare qualche mese, probabilmente marzo-aprile, aggiungiamo noi come nota al margine, un periodo inserito nel pieno della campagna elettorale che avrebbe poi portato alla vittoria di De Luca e alla sconfitta di Caldoro.

Dopodiché i due si compiacciono vicendevolmente del fatto che la rendicontazione presentata dal Comune di Lusciano alla Regione sarebbe stata ineccepibile, a differenza di quella depositata da altri Comuni.

Significativo, a nostro avviso, il fatto che Migliaccio conosca perfettamente umori e reazioni dei funzionari regionali, non per averli appresi da Anastasia Russo, la quale, istituzionalmente, li aveva come interlocutori, ma per cognizione diretta.

La seconda intercettazione coinvolge lo stesso Migliaccio e Antonio Buonanno.

E’ il 17 novembre 2016: il giorno prima ai due era stato notificato un avviso di richiesta di proroga delle indagini. Migliaccio e Buonanno capiscono, dunque, di essere indagati.