LA RETATA DI TRENTOLA. Uno per uno, i profili dei 17 INDAGATI. La Bassolino ci aveva querelati, ma forse avevamo ragione noi

28 Giugno 2019 - 19:00

TRENTOLA DUCENTA – Sono due le persone arrestate, fulcri dell’inchiesta, realizzata dalla Procura della Repubblica di Aversa-Napoli nord e dai carabinieri del gruppo della città normanna. Si tratta del sindaco in carica Andrea Sagliocco e dell’avvocato-faccendiere, divenuto potente anche grazie ai tanti incarichi ricevuti dalle prefetture che a nostro avviso, ripetiamo, se devono funzionare come funzionano in Campania, andrebbero abolite ipso facto, Saverio Griffo.

Poi ci sono quelli che non potranno mettere più piede in provincia di Caserta. Si tratta della signora Elena Bassolino che, ci dispiace per i lettori degli altri sedicenti giornali di questa provincia, ma quelli di CasertaCe sanno già con precisione di chi si tratta, dato che dopo i nostri articoli ci ha fatto già l’onore di una sua querela. In pratica l’ufficio tecnico del comune di Trentola, è stato letteralmente svuotato. Oltre all’appena citata dirigente, infatti, dovranno abitare fuori dai confini di questa provincia, anche l’architetto Mauro Felaco e il dipendente, anche lui nota conoscenza dei nostri lettori, Agostino Fabozzi detto Augusto. Sospeso dall’impiego, ma con la possibilità di continuare ad abitare a Trentola Raffaele De Caprio, cugino e uomo di fiducia di Andrea Sagliocco.

Per quanto riguarda il livello politico, “esilio” temporaneo dunque, divieto di dimora anche in questo caso, per il consigliere comunale di maggioranza Nicola Zagaria.

Una sottolineatura merita la posizione del vice sovrintendente di polizia Giuseppe Melucci, delegato alla sicurezza del comune di Trentola. E’ stato sospeso dal servizio con divieto di dimora in provincia di Caserta.

Questo Melucci è il poliziotto che incredibilmente, fu incaricato da qualcuno di trovare e di disattivare le cimici all’interno degli uffici del comune di Trentola. Decisione sconcertante che potrebbe però far pensare ad una sicurezza nutrita dal sindaco Andrea Sagliocco, dal suo vero braccio destro Saverio Griffo, su protezioni in alto loco, tali da poter rendere indifferente all’autorità giudiziaria anche un getto di questo genere. Non è che sulle cimici c’è la marca dei carabinieri o della procura della repubblica, ma se un poliziotto specializzato le trova e le toglie, sa bene che non si tratta di spionaggio politico o industriale, ma di legittime indagini dell’autorità giudiziaria.

Rimanendo alle divise, sospensione dal servizio e divieto di dimora per l’agente di polizia penitenziaria Luigi Lorvenni, che ha operato all’interno del carcere napoletano di Secondigliano.

Veniamo al comparto imprenditori: Salvatore De Marco, noto titolare di ristoranti e macellerie, Salvatore Mazzara, vecchia conoscenza delle varie polizie casertane con deleghe giudiziarie, dato che in passato il suo nome aveva ballato all’interno di indagini, relative alle attività del boss trentolese, divenuto poi tra i primi collaboratori di giustizia, appartenenti al clan dei casalesi, Dario De Simone.

12esimo indagato è Aurelio Costanzo, anche lui imprenditore di Trentola. Dovrà osservare un obbligo di presentazione presso una caserma dei carabinieri, per firmare quotidianamente.

La lista dei 17 indagati si chiude con i nomi di Giovanni Addario 1982 San Prisco, Filomena Esposito 1967 Trentola Ducenta, Antonella Fabozzi 1975 Aversa, Saverio Fabozzi 1952 Trentola Ducenta, Luigi Letizia 1963 San Cipriano d’Aversa.