“L’Esercito di Terracotta e il primo imperatore della Cina”: la Cina di 2000 anni fa nel cuore di Napoli

30 Aprile 2018 - 15:00

NAPOLI (Maria Concetta Varletta) – “L’Esercito di Terracotta e il primo imperatore della Cina”: la Cina di 2000 anni fa nel cuore di Napoli.
Una mostra maestosa, perfettamente guidata da pannelli esplicativi frequenti, fruibili e sapientemente collocati lungo il percorso.
Il più grande esercito “simbolico” della storia, composto da più di 8mila statue a grandezza naturale, posto a guardia dello spirito del primo imperatore cinese, in un mausoleo che è diventato Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Scoperto per caso poco più di quarant’anni fa (e non ancora riportato interamente alla luce) da un contadino che scavava un pozzo.

La Basilica dello Spirito Santo di Napoli, in via Toledo, ospita (ancora fino al 1 luglio, dopo una seconda proroga dei termini di esposizione) una mostra dal respiro veramente internazionale.

Un non frequentissimo esempio di slogan pubblicitario – vedesi locandina – che non tradisce le aspettative.

Circa 300 reperti tra statue ed altri oggetti , fedeli riproduzioni artigianali di quelli custoditi nel mausoleo cinese, sono esposti nella Basilica in un percorso ricco di atmosfere.

Nulla è lasciato al caso: le luci basse, il tenue sottofondo musicale, il susseguirsi incalzante dei reperti esposti, che culminano nell’exploit della riproduzione di una sezione della “Fossa numero 1”.

Una sezione del mausoleo funebre di Qin Shi Huangdi di incredibile suggestione, installata nella navata di un luogo di culto imponente qual è la Basilica dello Spirito Santo di via Toledo: un parallelismo non casuale tra due culture antichissime come quella cinese e quella cristiana.

Una mostra imperdibile.