Licenziata da Mercogel perché si iscrive alla Cgil, cassiera fa ricorso e torna al lavoro

3 Luglio 2019 - 18:50

CASERTA – Il Giudice del Lavoro del Tribunale di S. Maria C.V., dottoressa Rosa Del Prete, con ordinanza del giugno scorso, ha disposto la reintegrazione nel posto di lavoro precedentemente occupato della signora Rosita P. dipendente della Mercogel, azienda titolare di vari punti vendita di prodotti surgelati e congelati nella provincia di Caserta.
La lavoratrice, insieme ad alcuni colleghi, aveva deciso di iscriversi alla CGIL lamentando di ricevere un trattamento economico inferiore rispetto a quanto previsto dal contratto collettivo in relazione alle numerose ore di lavoro svolte.

In reazione all’adesione al sindacato dei suoi dipendenti, la Mercogel aveva deciso di licenziarli tutti e così i lavoratori, per il tramite dell’avvocato Dario Abbate, si erano rivolti al Giudice del lavoro per far accertare la nullità del licenziamento subito in evidente ritorsione alla loro libera scelta di chiedere l’assistenza sindacale.

All’esito del giudizio, esaminato il ricorso dell’avvocato Dario Abbate, il magistrato ha accolto le ragioni della lavoratrice e, dichiarata la nullità del licenziamento, ha disposto la sua reintegrazione nel posto di lavoro evidenziando che “l’insieme degli elementi indiziari raccolti, siccome univoci e concordanti, consente di ritenere provato l’intento ritorsivo e determinante il recesso datoriale”.

Il giudice stesso, nel suo provvedimento, ha sottolineato che il licenziamento per ritorsione è stato ricondotto dalla giurisprudenza alla fattispecie del licenziamento discriminatorio.
Nel dispositivo il Giudice ha dichiarato quindi nullo il licenziamento ritorsivo ed ha ordinato alla Mercogel di reintegrare la cassiera nel suo posto di lavoro e di risarcirle il danno con la corresponsione delle mensilità maturate dalla data del licenziamento alla effettiva reintegrazione, oltre ai contributi previdenziali e assistenziali.

“Giustizia è stata fatta”, sono state le prime parole del segretario provinciale della FILCAM-CGIL Enzo Bellopede che ha accolto con grande soddisfazione la storica sentenza del Giudice del lavoro di S. Maria C.V.

Bellopede sottolinea l’importanza di questa ordinanza che dimostra quanto il coraggio di alcuni lavoratori coinvolti nel non accettare supinamente i soprusi dell’azienda alla fine abbia avuto giustizia. Sono questi lavoratori che, concedendo fiducia al Sindacato, dimostrano l’utilità che esso ancora riveste nella difesa dei diritti dei lavoratori.

Mantenere la schiena dritta, paga. È questo il principale elemento di soddisfazione per la Filcams CGIL che continuerà a mantenere alta l’attenzione su casi di tale genere e a contrastarli con tutti gli strumenti messi a disposizione dai contratti di lavoro e dalle leggi.