LICEO DIAZ. Ricerca e sperimentazione: gli studenti lavorano già con l’Università e guadagnano crediti formativi per il loro futuro accademico

14 Gennaio 2025 - 10:39

Parla il dirigente scolastico Luigi Suppa: “Siamo totalmente concentrati sulle necessità didattiche di questo tempo che non somiglia a nessun’altro. Abbiamo già attivato due nuovi corsi. L’accesso al conseguimento dei Cfu costituisce un segno tangibile che i nostri studenti hanno già iniziato la loro attività universitaria”

CASERTA (g.g.) – Probabilmente, mai la scienza ha compiuto passi tanto lunghi come quelli realizzati nel primo quarto del ventunesimo secolo. Con questa affermazione, vogliamo dire che questi cinque lustri hanno sviluppato un progresso tecnologico e, più in generale, scientifico, nettamente superiore alla cifra, all’indice di sviluppo dei cinque lustri precedenti e di quelli precedenti ancora.

Se immaginiamo il. progresso scientifico come un’auto in movimento, questa ha camminato, negli ultimi venticinque anni a 300 all’ora rispetto ai 250 o ai 200 all’ora registrati gli speculari intervalli temporali precedenti.

È chiaro che ciò abbia rappresentato una preoccupazione per l’intero sistema della formazione, a partire dalle agenzie dell’istruzione scolastica. Preoccupazione che solo chi ha accettato per mentalità, cultura, sano spirito competitivo ha saputo trasformare in occasione. In sfida della fatica, dell’impegno non certo agevole di essere all’altezza di questa rutilante progressione dei sistemi, di un’indicazione esplosa realmente nei settori delle relazioni di massa, attraverso l’uso massivo di un hi-tech raffinato quanto complicato da trasformare in strumenti di apprendimento.

Tra questi va annoverato senz’altro Luigi Suppa, dirigente scolastico, una volta li chiamavano presidi, del prestigioso liceo scientifico “Diaz” di Caserta.

Di questo ci siamo accordi durante e dopo una breve chiacchierata con lui, che, alla fine, abbiamo trasformato in un’intervista ricca di spunti interessanti.

Preside Suppa, partiamo da una domanda pratica. Dal vostro sito abbiamo appreso che al Diaz sono operativi due nuovi corsi di ricerca e sperimentazione. Spiega ai nostri lettori di cosa si tratta? “L’idea nasce dalla necessità di avvicinare i ragazzi al mondo della scienza e della ricerca in modo concreto e innovativo. Ci siamo chiesti come preparare al meglio gli studenti per le sfide del futuro, E così ci siamo rivolti al mondo dell’Università, al mondo accademico per calibrare una proposta didattica capace di far acquisire non solo conoscenze teoriche, ma anche strumenti metodologici per indagare la realtà, analizzare i problemi e sviluppare soluzioni, proprio come fanno i ricercatori”.

Mi faccia e ci faccia capire bene cosa significa concretamente portare la metodologia della ricerca nel percorso liceale e che passi avete compiuto al riguardo?
“Abbiamo strutturato le attività didattiche in modo da integrare lo studio delle discipline tradizionali con progetti pratici di ricerca. Nella prima fase, gli studenti hanno partecipato ad un percorso extra-curriculare svolto in sinergia con i Poli universitari ed accademici del nostro territorio, e abbiamo riscontrato un successo formativo che ci ha spinto ad istituire ben due corsi curriculari a partire da quest’anno. Portare la metodologia della ricerca nel percorso liceale significa guidare i ragazzi a raccogliere e ad analizzare i dati, a formulare ipotesi, per poi trarne conclusioni, ottenendo da questi dei risultati utili e soddisfacenti”.

Quali sono i punti di forza di questo approccio per la formazione degli studenti?
“Il nostro obiettivo è sviluppare il pensiero critico e la capacità di lavorare con rigore e autonomia. La metodologia della ricerca insegna agli studenti a porsi domande, a cercare risposte basate su evidenze e a collaborare in team multidisciplinari. Queste competenze non sono utili solo per chi vorrà intraprendere la carriera accademica, ma anche per affrontare qualsiasi contesto professionale”.

Gli studenti che si misurano con progetti pratici, che interagiscono con l’università, che ci guadagnano oltre ad una produttività a media e a lunga scadenza derivata dal contatto con modelli di formazione altamente innovativi? Si sa che gli studenti puntano anche al sodo.
“Ci guadagnano e anche subito. Grazie, infatti, alle partnership con le università, gli studenti che hanno completato i nostri progetti hanno acquisito crediti formativi (CFU) da poter spendere nei loro percorsi universitari. Questo è un segnale importante del valore del loro lavoro e rappresenta un vantaggio concreto per il loro futuro percorso accademico. A maggior ragione i giovanissimi studenti del Diaz, che hanno iniziato il percorso liceale di ricerca e sperimentazione, conseguiranno, nel corso del quinquennio, CFU attestanti la loro preparazione e i risultati conseguiti”.

Quali riscontri avete avuto da studenti e famiglie?
Francamente, il corso ha suscitato molto interesse, anche perché il nostro liceo possiede tutte le attrezzature tecnologiche per facilitare gli approcci, non solo alla ricerca ma, anche alla sperimentazione laboratoriale.
Certamente, è un’esperienza unica che dà un senso pratico allo studio e valorizza le potenzialità di ciascun ragazzo”.

Ora, preside, allarghiamo un po’ il perimetro del discorso: quali sono i prossimi passi che questo Diaz innovativo farà allo scopo di accrescere ancor di più la sua offerta formativa ?
“La nostra visione è chiara: rendere il liceo della Ricerca e Sperimentazione un modello replicabile, una buona prassi, per realizzare corsi di sperimentazione e ricerca capaci di realizzare un reale cambiamento nella scuola italiana e, in particolare, meridionale”.