I Ligato si difendono: pubblicità con partita Iva e regolari fatture

15 Maggio 2018 - 12:04

PIGNATARO MAGGIORE (g.g) – Ieri interrogatorio di garanzia per Raffele Ligato, recentemente arrestato alla fine di una nuova inchiesta sulle estorsioni nell’agro caleno, condotto dalla Dda.
L’indagato ha negato gli addebiti.

Raffaele Ligato, difeso dall’avvocato Cralo Destavola ha dichiarato al Gip di non essersi mai occupato di pubblicità. Una dichiarazione legata al fatto che, le estorsioni, secondo il tema accusatorio, erano legate all’acquisizione di gadget e altri prodotti a commercianti e imprenditori.

La sorella, Maria Ligato, ha negato di aver minacciato alcuno e la pubblicità veniva fatta con società con regolare partita Iva e rilascio di fattura. Ha aggiunto anche che molte delle persone contattate erano conoscenti di lunga data. La donna, ha aggiunto che la volontà dei commercianti non è stata mai coartata, tanti che molti di loro avrebbero rifiutato di sottoscrivere contratti pubblicitari. Ciò non avrebbe mai determinato il ricorso a pressioni e minacce.

L’altro indagato, Davide Ianuario, considerato il cassiere del gruppo, ha riconosciuto di far uso di sostanze stupefacenti da circa un decennio e che, nel corso degli anni, lui ha fatto molti lavori per portare avanti la famiglia. In effetti lui di pubblicità ne ha fatta rivolgendosi sempre a conoscenti, che mai sarebbero sottoposti a minacce di ritorsioni.

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