L’imprenditore più amato dal clan dei Casalesi ha vinto un superappalto da MEZZO MILIONE DI EURO al comune di CAPODRISE targato Crescente-Negro-Ernesto Palermiti

22 Novembre 2022 - 12:40

La conferma e la difesa ferrea del Palermiti a capo dell’Ufficio Tecnico da parte della coppia Negro-Crescente aveva determinato un po’ di tempo prima il clamoroso addio alla carica di segretario comunale di Virginia Terranova

VILLA LITERNO (l.v.r.) – Stiamo cercando di capire quali fossero gli appalti pubblici, le commesse affidate direttamente all’impresa creata da Nicola Schiavone O’Russo, arrestato 24 ore fa a seguito di un’indagine della Dda di Napoli.

Non sappiamo quanti appalti, quanti affidamenti troveremo a favore della Vonax, ma ciò che è certo è che la prima commessa pubblica direttamente riconducibile a Nicola Schiavone e al suo sodale Alessandro Ucciero aggiudicata in provincia di Caserta l’abbiamo già rinvenuta.

Si chiama Vonax la società creata il 26 maggio del 2020, in pratica al termine della prima ondata di epidemia da coronavirus, fondata da Nicola Schiavone O’ Russo, 44 anni, nipote del boss del clan dei Casalesi Francesco Schiavone detto Sandokan.

La società era intestata formalmente ad Alessandro Ucciero, imprenditore di Villa Literno, 52enne, anch’egli arrestato insieme allo Schiavone 24 ore fa.

La Direzione investigativa antimafia, articolazione del dipartimento della pubblica sicurezza, nella giornata di ieri, lunedì, ha eseguito un ordinanza di custodia cautelare emessa dall’ufficio del GIP del tribunale di Napoli a carico dei due protagonisti appena citati, indiziati dei reati di intestazione fittizia di beni, riciclaggio ed auto riciclaggio, questi ultimi due aggravati dalle finalità e modalità mafiose.

Le indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia mostrano come Nicola Schiavone O’ Russo, scarcerato nel 2019, stava lavorando con forza per far rientrare se stesso e il clan nel controllo degli appalti pubblici.

Il nipote di Sandokan aveva convocato diversi imprenditori ritenuti collegati economicamente alla cosca, ottenendo forniture di materiali edili o esecuzioni di commesse pubbliche in subappalto.

Sembra evidente che l’arresto di O’ Russo rappresenta un provvedimento scaturito all’ordinanza del 3 maggio scorso nella sua parte collegata alla figura di Dante Apicella, che analizzava il sistema degli appalti e dei meccanismi di intestazione fittizia che facevano capo a quest’ultimo, uomo di fiducia del clan dei Casalesi.

Quindi, attraverso il nome di Ucciero, Nicola Schiavone O’russo cercava di entrare negli affidamenti nelle commesse pubbliche degli enti statali. E possiamo già dirvi che, in qualche modo, già ci era riuscito.

Parliamo dell’aggiudicazione dell’appalto dei lavori di regimentazione delle acque meteoriche, in relazione alle minacce di precipitazioni estreme, messo in piedi dal comune di Capodrise per la zona del rione Marte.

Questo progetto redatto dall’ingegnere Mario Grillo, professionista esterno nominato dall’ente cittadino, prevedeva un importo di circa 547 mila euro.

Una somma molto importante che ha fatto scattare l’indizione di una procedura di gara, senza pubblicazione di un bando, con l’invito rivolto ad almeno dieci operatori economici individuati sulla base di un’indagine di mercato. Questo tipo di processo di scelta del contraente è legato al fatto che i lavori hanno un importo superiore ai 350 mila euro ma inferiore al milione, come previsto dall’infausta deregulation sugli appalti legata all’epidemia covid.

L’ingegnere del comune di Capodrise, Ernesto Palermiti dichiara nella determina di aggiudicazione dei lavori, la numero 130 del 8 luglio 2021 che si è “proceduto ad effettuare un sorteggio pubblico” per la selezione di questi dieci operatori economici da invitare.

Nell’elenco delle aziende fortunate, presente nella lista delle dieci che potevano portarsi a casa la gara c’è proprio la Vonax Group con sede a Villa Literno, ovvero l’azienda creata da Nicola Schiavone O’ Russo e messa nelle mani di Alessandro Ucciero.

Il ribasso presentato dall’impresa gestita dal nipote di Sandokan è stato irraggiungibile per gli avversari, quasi il 43%, quindi una proposta dal valore di euro 305.741 che, aggiungendo gli oneri della sicurezza non soggetti al ribasso, porta l’importo complessivo dell’appalto aggiudicato nel luglio 2021 alla Vonax a circa 317 mila euro.

Questo, se non ci siamo persi qualcosa – come è possibile che avvenga – è il primo appalto aggiudicato direttamente all’impresa di Schiavone e Ucciero da parte di un’amministrazione pubblica in provincia di Caserta.

Chiaramente, quello che ci risulta complesso da conoscere è ciò che segnala la Dia nel suo comunicato di 24 ore fa: la società, neonata e non avendo determinate attestazioni SOA, necessarie per ricevere incarichi pubblici, lavorava con le pubbliche amministrazioni, ricevendo, quindi, il denaro figlio delle tasse dei contribuenti, attraverso contratti di avvallamento, in subappalto da imprese i cui proprietari erano stati contattati da Schiavone ’78.

Proprio per scoprire quali siano i citati contratti di avvalimento, per capire dove O’ Russo ha messo le mani, in quali cantieri ha gestito direttamente il clan dei Casalesi i lavori, c’è bisogno di un lavoro molto più lungo e difficilmente riuscirà ad emergere nel giro di poche ore.

Ma questa aggiudicazione alla Vonax dimostra quanto sia incombente la presenza del clan dei Casalesi negli appalti pubblici della nostra provincia. È bastato creare una società in fretta e furia durante la pandemia, metterla in mano ad un imprenditore compiacente e sono arrivati centinaia di migliaia di euro di commesse pubbliche.

Sarà importante, inoltre, capire quali siano gli imprenditori convocati da Schiavone per accordarsi sui vari contratti di subappalto, perché solo in quel modo potremo avere un’immagine chiara di quali affidamenti fatti dalle pubbliche amministrazioni locali siano finite alla società di Villa Literno.

Anche l’ingegnere che ha gestito la procedura di gara, il casagiovese Ernesto Palermiti, non è esattamente un volto nuovo delle storie di cronaca.

Il dirigente dell’ufficio tecnico di Capodrise è stato condannato ad un anno e quattro mesi per il reato di turbativa d’asta nel processo con rito abbreviato sulla gestione della raccolta rifiuti nei comuni di Casagiove, Alvignano e Piedimonte Matese.

L’ex dirigente del comune matesino ha incassato la sentenza nel procedimento che ha visto condannati anche Francesco Iavazzi, proprietaria della Impresud, e all’imprenditore Luciano Sorbo, dell’omonima famiglia proprietaria delle società Gesia e Sorgeko, tutti alla sbarra per aver “aggiustato” i bandi per l’appalto dei rifiuti.

Palermiti è stato, poi, il pomo della discordia che nel 2019 ha provocato il clamoroso abbandono da parte della segretaria comunale Virginia Terranova della postazione al comune di Capodrise, poiché la funzionaria aveva richiesto che l’ingegnere venisse spostato in un altro ufficio a seguito della sua posizione nel procedimento giudiziario citato, ricevendo un no secco da parte dell’ex sindaco Angelo Crescente, supportato da quello che era il presidente del consiglio comunale e ora, invece, primo cittadino, Enzo Negro.

Una posizione, quella della coppia Negro-Crescente, in netta distonia con ciò che l’Anac – l’Autorità nazionale anticorruzione – consiglia caldamente quando dirigenti della pubblica amministrazione sono coinvolti in inchieste giudiziarie relative all’esercizio della propria funzione.

In questa storia, praticamente, c’è tutto il peggio di quello che abbiamo raccontato in questi anni sulla provincia di Caserta: c’è la criminalità, il clan dei Casalesi che crea centri di potere economico, una posizione formalmente gestita dal prestanome di turno e che si sviluppa utilizzando il denaro pubblico; e ci sono funzionari, dirigenti locali dal passato non certo cristallino che si trovano, fino a prova contraria, protagonisti involontari di una gravissima vicenda relativa agli appalti pubblici finiti nelle mani della camorra. E c’è, infine, la politica, gli amministratori locali che vivono con un relativismo inquietante informazioni e notizie sul comportamento non esattamente limpido dei quadri e dei colletti bianchi che operano negli enti.

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