L’INCHIESTA. Ecco perché i 6X3 lungo la provinciale e nel comune di Maddaloni sono un affare criminale – PRIMA PUNTATA –

12 Agosto 2018 - 21:20

MADDALONI/MARCIANISE (gianluigi guarino) – Che dobbiamo fare, noi di Casertace “simm fatt ‘a stort”. Non è questione di anticonformismo, no, è proprio una corteccia cerebrale sui generis rispetto a quelli che sono gli usi e le abitudini della stragrande parte degli italiani.

Sincero rispetto per il 75/80% che è in vacanza; grande rispetto per noi che ad agosto ci piace addirittura “strafare” confezionando inchieste giornalistiche che non sono state realizzate mesi fa e tenute in freezer, ma proprio in questi giorni, approfittando soprattutto delle strade vuote, grazie alle quali ci si può spostare rapidamente da un luogo all’altro della provincia.

Roba da matti? E sia! Pazzamente innamorati dell’informazione e dunque vanitosamente pronti a dire “presente” quando tutti gli altri sono assenti.

Come dicono le nuove generazioni ‘sto fatto “è proprio figo”. Noi aggiungiamo, matti ed orgogliosi di esserlo.

Nella tarda mattinata di ieri, 37° all’ombra, 43 percepiti per l’umidità, ampiamente più di 50 al sole, abbiamo voluto scorazzare con l’auto partendo dalla zona dei centri commerciali, da quella parte di Marcianise compresa nel perimetro dell’Asi e, gradualmente abbiamo solcato la strada entrando all’incrocio davanti alla Getra, proseguendo per Progress, Calcagni , per poi portarci all’interno della città Maddaloni attraverso i cosiddetti  giardinetti.

Il risultato di questo lavoro, durato un paio d’ore, lo vedrete soprattutto nei prossimi giorni, quando approfondiremo, in un dettaglio di puntate, che seguiranno a questa, nella nostra inchiesta, i troppi elementi oscuri che connotano la vera e propria jungla nella gestione e nella classificazione inventariale dei cosiddetti 6X3.

Vi garantiamo che questo tratto lungo 6/7 chilometri è forse il luogo più illegale d’Italia e d’Europa per questo particolare servizio di espressione promozionale di prodotti aziendali.

 

La sollecitazione a muoverci ci è arrivata da una doppia iniziativa di alcuni consiglieri di opposizione del Comune di Maddaloni.

Da un lato la consigliera grillina Santo, dall’altro i 3 consiglieri di “Città delle Idee”, Reitano, Tontoli che del consiglio comunale è anche vicepresidente e Tenneriello, Quasi in contemporanea il neo sindaco Andrea De Filippo è stato interrogato sulla situazione delle istallazioni pubblicitarie. De Filippo ci sta lavorando, anche se per capirci qualcosa occorrerà prima di tutto trovare un regolamento che sarebbe in vigore ma che è diventato il regolamento comunale più violato del pianeta Terra. Ma se Maddaloni piange, l’amministrazione provinciale di Caserta non ride. Se Maddaloni non incassa un solo euro dai diritti relativi agli impianti istallati, il 90% dei quali sono totalmente abusivi, l’amministrazione provinciale, oltre a non incassare il becco di un euro (poi Magliocca dice che lui vuole risanare, ma come?) assiste inerme ed è forse anche complice, perché il fatto che qualche dipendente della Provincia chiuda un occhio e anche due, avalli, anzi faciliti l’insediamento degli impianti, rappresenta più di un sospetto.

Pensate un po’: un regolamento, parimenti sotterrato e dunque colpito dallo stesso destino di quello di Maddaloni, nei cassetti della Provincia, crea l’anarchia vergognosa e consente lungo le sue strade, e tali sono quelle che vanno dai grandi centri commerciali al Mc Donald, istallazioni pubblicitarie 2 metri x 3.

Abbiamo scattato un’infinità di foto. Ma siccome la questione è complessa cerchiamo di pubblicare, volta per volta, solo quelle autenticamente contestuali, pienamente attinenti a ciò che sosterremo negli articoli.

Questa è una prima puntata introduttiva. Appuntamento alla seconda nei prossimi giorni.