L’INCHIESTA MARCIANISE. Ora è quasi certo: la Compagnia Carabinieri lascerà la città. In una lettera della Prefettura…
18 Maggio 2021 - 17:45
SECONDA E ULTIMA PUNTATA. Gli errori clamorosi compiuti dal sindaco anche in questa circostanza, le stupidaggini asserite su farneticanti risarcimenti danni da chiedere al Viminale, hanno irritato gli uffici ministeriali, che si sono rivolti all’Avvocatura dello Stato
LEGGI LA PRIMA PUNTATA: MARCIANISE. Grillo dixit: “Te la do io…la Caserma dei Carabinieri”. In due puntate, il racconto di una storia nata male e con Velardi finita anche peggio
MARCIANISE – A che punto siamo con la vicenda riguardante la caserma che ospita, da qualche anno, la sede della Compagnia Carabinieri di Marcianise?
Siamo a zero, anzi a meno di zero. La situazione è anche peggiorata rispetto al 17 marzo scorso, quando fu resa nota la delibera, datata in verità 15 marzo, con la quale la giunta comunale autorizzava il sindaco Velardi, peraltro assente a quella seduta, “a conferire mandato difensivo a tutela degli interessi dell’Ente al fine di procedere al recupero della disponibilità dell’immobile oggetto di comodato”.
Se esisteva ancora la speranza concreta di far rimanere i Carabinieri e la loro Compagnia a Marcianise, ora questa si è ridotta al lumicino.
LA DOCCIA FREDDA DELLA PREFETTURA – A quanto ci risulta, infatti, la Prefettura di Caserta ha inviato al Comune di Marcianise, qualche giorno fa, una lettera, autografata dal prefetto Ruberto, al Comune di Marcianise, ai due uffici competenti per la materia del Ministero degli Interni, alla sezione Infrastruttura del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.
Missiva nella quale afferma senza mezzi termini di aver ricevuto anch’essa un mandato, e che mandato, dal Viminale, cioè dall’organismo dello Stato di cui è filiazione.
Sulla scorta di un articolato parere, rilasciato dall’Avvocatura dello Stato, il Ministero degli Interni ha definito e consolidato la sua posizione e ha detto che i locali della caserma vengano tempestivamente rilasciati con conseguente ripiegamento della Compagnia. In pratica si tratta di un vero e proprio trasferimento, in quanto l’attuale sede è giuridicamente indisponibile.
Ora, l’avverbio “tempestivamente” assume un grande peso specifico quando è pronunciato da un’autorità della pubblica amministrazione, da una burocrazia dello Stato, in questo caso elevata alla quintessenza, perché le Prefetture sono veramente il bastione di un centralismo che non sempre giova alle ragioni e agli interessi delle comunità locali.
Per cui, non dovremmo stupirci qualora, tra un mese, stessimo ancora qui a estrarre divinazioni dall’avverbio.
Però, l’affermazione è importantissima perché di mezzo ci sono le modalità delle procedure, quasi sempre lente ed elefantiache, del burosauro italiano.
Questa presa di posizione della Prefettura, che mai come nella circostanza di specie diventa portavoce ortodosso del governo nazionale, arriva ad epilogo delle polemiche scatenate non tanto dalla citata deliberazione della giunta comunale di Marcianise, magari presa anche in buona fede, ma dall’ennesima dimostrazione di incompetenza, di ignoranza, di incapacità di cogliere i tanti aspetti di un possibile contenzioso giudiziario che coinvolga anche organi pubblici, da parte del Comune di Marcianise e, naturalmente, da chi ne determina in via pressoché esclusiva voce e posizione.
Cioè il primo cittadino Antonello Velardi.
LA DELIBERA E IL COMUNICATO – Tutto inizia con la sentenza già menzionata del Tribunale Civile di S. Maria C.V. che Velardi interpreta nella seguente maniera: il giudice ha deciso prima di tutto che il contratto di locazione stipulato a suo tempo tra il Comune e il proprietario privato dell’immobile, cioè la Società Novelli, sia indiscutibilmente scaduto.
Per cui, per questo motivo, solo per questo, scrisse a suo tempo Velardi, io, che sono l’inquilino, il locatario, devo assumermi l’onere di eseguire ciò che il giudice ha sentenziato.
Per eseguirlo, devo sfrattare chi quell’immobile, di cui evidentemente sono un ex locatario, lo occupa, cioè la Compagnia Carabinieri Marcianise.
In effetti, noi abbiamo ingentilito, razionalizzato e anche un po’ ripulito, nella sua interpretazione, il pensiero esposto illo tempore, in maniera molto raffazzonata, nel comunicato stampa dal primo cittadino.
Nella parte successiva del suo intervento Velardi comincia a straparlare, a sparar cavolate che hanno offerto il fianco al Ministero degli Interni e alla Prefettura di decidere quello che hanno deciso ultimamente sul destino dell’attuale localizzazione del Comando della Compagnia Carabinieri di Marcianise.
In una delle sue solite ubriacature interventiste, Velardi si fa dare la delega dalla giunta per delegare a sua volta ad un avvocato (che poi è sempre lo stesso), anche per “procedere al recupero delle somme di cui alla sentenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere n. 74/2021, nonché di tutte quelle successive fino al rilascio dell’immobile da parte della Compagnia dei Carabinieri, nei confronti del Ministero per l’Interno, civilmente obbligato, giusto contratto di comodato gratuito, e/o contro ogni terzo responsabile“.
Solita citazione di Striscia La Notizia: “Aho, ma che caz.. stai a dì?”
Perché giustamente, se il comodato è gratuito tra il Comune e il Ministero dell’interno va da sé, come si suol dire, che il Ministero debba accollarsi la corresponsione dei canoni d’affitto relativi ad un periodo che il Comune di Marcianise e, a quanto pare anche il giudice, considerano extracontrattuale.
E qui ci vuole veramente Carnelutti.
LA NUOVA GIURISPRUDENZA DI VELARDI – Siamo di fronte a un prodigio giurisprudenziale. Da oggi in poi se io fitto due stanze a tizio non esprimendo alcun vincolo per un eventuale utilizzo dell’istituto del comodato gratuito a terzi da parte del mio inquilino, nel momento in cui questi continua ad occupare le due stanze anche dopo la scadenza del contratto, io gli chiederò la corresponsione delle mensilità extracontrattuali facendolo con le buone oppure con le cattive, cioè ottenendo il titolo attraverso una sentenza del giudice.
Ciò sarà sufficiente, ecco il prodigio giurisprudenziale, per trasformare l’altro contratto, che non c’entra niente con il primo, in punto di diritto, al di là dell’architettura politico-istituzionale che li ha messi insieme a suo tempo, da comodato d’uso gratuito a comodato d’uso oneroso.
Questo non avverrà per effetto di una revisione consensuale tra le parti del contratto, bensì perché il prodigioso Velardi, sciamano di tutte le giurisprudenze, afferma che esiste un effetto automatico che trasforma il negozio contrattuale cambiandogli completamente i connotati.
Ovviamente, ‘sta cavolata si è trasformata in un assist offerto sul piatto d’argento al Ministero degli Interni, il quale, attraverso l’Avvocatura dello Stato, ha aperto il programma delle cose più semplici dell’esame di Diritto Privato e ha ricordato al sindaco l’abc, declinato dall’articolo 2909 del Codice Civile: “L’accertamento contenuto nella sentenza passata in giudicato [324 c.p.c.] fa stato a ogni effetto tra le parti, i loro eredi o aventi causa [1306](1)”.
E ci sarebbe pure mancato! Il legislatore è stato zelante nel momento in cui ha codificato quella che è un’ovvietà sul piano logico: un negozio giuridico è frutto dell’incrocio di volontà liberamente espresse in un dato momento, che possono essere modificate solo attraverso la stipula di un nuovo negozio giuridico o attraverso un’espressa previsione vincolante contenuta nelle clausole contrattuali.
Siccome nel caso della caserma di Marcianise non ricorre né la prima condizione, né la seconda, allora il Ministero dell’Interno ha potuto tranquillamente comunicare a Velardi di attaccarsi al tram.
Così facendo ha anche neutralizzato quello che poteva essere un argomento forte del sindaco, quando, sempre nel comunicato, affermò che, nonostante “fosse stato debitamente sollecitato”, il governo non aveva utilizzato la possibilità, in questo caso espressamente prevista dal contratto di comodato d’uso gratuito, di subentrare al Comune di Marcianise nel ruolo di locatario.
Il Ministero degli Interni non discute, nella sua lettera, delle dinamiche che l’avrebbero indotto a non subentrare al Comune di Marcianise nella veste di inquilino, ma interviene invece, pesantemente, sulla pretesa cervellotica di Velardi che chiede che sia lo stesso Viminale a ristorare il Comune di Marcianise per i canoni che questo dovrà versare per effetto della sentenza.
Per cui, da un lato Velardi dice che il Ministero, ripetiamo, debitamente sollecitato, non ha dato risposta alla possibilità di diventare inquilino della società Novelli, dall’altra parte, travisandolo dietro uno stravagante risarcimento, vorrebbe creare una condizione di fatto grazie alla quale il Ministero (pagando 166mila euro, cioè i canoni extracontrattuali, più quelli che matureranno finché i Carabinieri utilizzeranno quell’immobile) diventi l’inquilino di fatto.
La verità è una sola.
Antonello Velardi accoppia gli ingredienti della mistura mortifera prodotta dall’associazione tra ignoranza grassa e presunzione mastodontica.
Questa vicenda della caserma poteva e doveva essere gestita molto meglio dal sindaco. Ma siccome lui si muove ed agisce con l’obiettivo di realizzare le cose che facciano stare bene lui, soprattutto emotivamente, e non quelle che facciano stare bene i cittadini, ecco qua che con quella cavolata di un mese e mezzo fa, non tanto con la delibera ma con la sua interpretazione attraverso lo sciagurato comunicato stampa, tracimante del suo ego ignorante, ha irritato il Ministero degli Interni, la Prefettura, i Carabinieri, al punto che nella lettera di cui dicevamo prima, oltre a citargli beffardamente l’articolo 2909 del Codice Civile, viene sancita una decisione senza precedenti: se non succederanno, infatti, cose eccezionali, se Velardi non opererà finalmente un atto di umiltà, della Compagnia Carabinieri di Marcianise rimarrà solo il nome, perché con ogni probabilità troverà un’altra sede in un altro Comune.
Questo qui le elezioni le ha vinte sei mesi fa.
Per cui ha altri quattro anni e mezzo davanti, se non sarà mandato a casa prima.
A occhio e croce Marcianise ha la seria possibilità di trasformarsi, di qui ad un lustro, come la Mogadiscio polverizzata, desertificata, dai signori della guerra.