L’incredibile e ingegnoso stratagemma con cui il CLAN BELFORTE “ripuliva” centinaia di auto rubate e le usava per i suoi raid

26 Agosto 2019 - 18:42

MARCIANISE – Trovare nei racconti di camorra, in quelli autentici, contenuti nelle ordinanze firmate dai giudici, fatti nuovi o anche modalità originali di gestione dell’attività criminale, è difficilissimo visto che, almeno per quel che riguarda il criterio peculiare con cui CasertaCe analizza gli atti della giustizia, sono già 6 o 7 anni di racconti e di approfondimenti che hanno espresso veramente tutto e il contrario di tutto, spremendo personaggi, casi e situazioni fino all’ultima goccia.

Però, capita ancora di imbattersi in qualche episodio particolare, originale. Più che un episodio si tratta proprio di un metodo di lavoro. Lo racconta Bruno Buttone, collaboratore di giustizia dopo essere stato uno della cabina di comando del clan Belforte, collegandolo all’omicidio di Giovanni Battista Russo di cui è stato l’esecutore materiale insieme a Pasquale Cirillo. In quei minuti in cui un deciso, determinatissimo Domenico Belforte lo contattava al telefono, ordinandogli di raggiungere Salvatore Belforte che poi, come abbiamo visto gli avrebbe dato lì’ordine di morte da eseguire nell’officina di Recale, Bruno Buttone si trovava a Casoria.

Precisamente in una trattoria, dove, racconta, si trovava per procurare una vettura di illecita provenienza per trasformarla in auto detta “con lo zero“. In pratica, la targa di quella macchina veniva poi modificata, una volta giunta a Marcianise. Il numero veniva cambiato, il 9 diventava zero. E sulla base di questa nuova numerazione, venivano poi predisposti i documenti falsi che non ne avrebbero consentito una facile identificazione da parte dei carabinieri, in caso di controlli eventuali.

Buttone in quell’occasione doveva sostituire una Fiat Punto con un’altra vettura perchè da troppo tempo la prima era “conosciuta” a Marcianise. Ma la sostituzione non avvenne a causa della telefonata di morte di Domenico Belforte giunta sul suo Motorola.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA