L’OMICIDIO DELLA TENUTA ADINOLFI. L’autopsia, la colluttazione tra cuoco e “aiuto cuoco” avventizio e le tre ferite, di cui una sola mortale

17 Giugno 2025 - 18:07

I pubblici Ministeri Gionata Fiore e Mariangela Condello hanno ordinato l’autopsia considerandola “prova irripetibile” e dunque invitando tutte le parti. Anche la difesa del presunto assassino sta valutando di nominare a sua volta un perito

CAPUA (g.g.) Dovrebbe arrivare nel corso del pomeriggio di oggi la convoca zione, da parte di uno dei gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere di Pranto Hawlader accusato dell’omicidio di Alagie Sabally Domani, verso quest’ora, infatti, scadono i termini per la convalida dell’arresto che dovrà naturalmente essere accompagnato dall’emissione di un’ordinanza.

Il fermo è stato formalizzato ieri nel primo pomeriggio e il tempo a disposizione per la convalida è, com’è noto, di 48 ore.

 Intanto proseguono le indagini della procura della repubblica attraverso i pubblici ministeri Gionata Fiore e Mariangela Condello i quali hanno avvisato oggi tutte le parti, ossia i diretti congiunti della vittima, il suo avvocato più l’avvocato difensore del presunto assassino dell’esame autoptico che è, in questo caso, prova irripetibile, come si dice un incidente probatorio a cui tutte le parti devono essere convocate. E’ probabile che il difensore del cuoco, Pranto Hawlader, l’avvocato penalista Paolo Di Furia nomini a sua volta un perito in modo da farlo partecipare all’autopsia unitamente ai due periti Edoardo Mazzini e Ivan Feola già nominati dalla Procura.

Si lavora per ricostruire con precisione la dinamica di quello che è successo nella parte finale del pranzo da cerimonia di domenica scorsa all’interno della cucina della tenuta Adinolfi di Capua.

Il presunto assassino era il cuoco che già probabilmente aveva lavorato per i titolari. La vittima che svolgeva funzioni ausiliare sempre in cucina, era stato, a quanto pare, arruolato solo per domenica e per quella cerimonia.

Sempre a quanto trapela si sarebbe scatenata una colluttazione tra i due. L’arma del delitto delle forbici che hanno inferto tre ferite trovate, a quanto pare, già parzialmente ne lavate all’interno di un lavandino hanno inferto tre ferite alla vittima: due non mortali alla schiena e al braccio, una, quella fatale, in pieno petto. E’ ovvio che la difesa lavorerà molto sul discorso della colluttazione ma di questo ci occuperemo nei prossimi giorni quando l’indagine proseguirà e magai sarà reso noto il risultato dell’esame autoptico