L’OMICIDIO DI GIULIA TRAMONTANO. Trovata l’arma del delitto

6 Giugno 2023 - 16:05

Lo ha riferito l’avvocato della famiglia di Giulia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti uscendo dal sopralluogo durante il quale è stato trovato il coltello che Alessandro Impagnatiello avrebbe usato per uccidere la fidanzata Giulia Tramontano nella loro casa di Senago

SANT’ANTIMO – “L’arma è stata indicata, è stata repertata ,sapremo tutto quanto all’esito“.

Lo ha detto l’avvocato della famiglia di Giulia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti uscendo dal sopralluogo durante il quale è stato trovato il coltello che Alessandro Impagnatiello avrebbe usato per uccidere la fidanzata Giulia Tramontano nella loro casa di Senago, secondo quanto riportato da Ansa.

Si tratta dell’arma che il barman 30enne ha detto di aver lavato e riposto dopo l’omicidio in un ceppo portacoltelli sopra il frigorifero della cucina. Poco prima avevano lasciato la casa senza rilasciare dichiarazioni anche il pm Alessia Menegazzo e il procuratore aggiunto Letizia Mannella. La procura di Milano ha poi delegato ai carabinieri gli accertamenti scientifici sugli altri coltelli infilati nel ceppo. Le analisi serviranno per individuare, in base anche alla compatibilità della lama con le ferite inferte, quale sia il coltello che è stato utilizzato per uccidere la 29enne.

Il sopralluogo degli investigatori nell’abitazione era cominciato stamani a Senago in via Novella. Davanti alla casa tutte le tv per le dirette e una piccola folla di curiosi. L’abitazione si trova a poche centinaia di metri di distanza da via Monte Rosa, dove è stato trovato il corpo di Giulia. Il punto è diventato in questi giorni un luogo di pellegrinaggio e proprio ieri il sindaco Magda Beretta ha invitato i cittadini – ‘in accordo con la famiglia Tramontano’ – a portare i loro omaggi e i loro messaggi attorno alla panchina rossa contro la violenza sulle donne, nel parco Falcone e Borsellino. Dopo l’arrivo dei carabinieri che hanno tolto i sigilli al l’appartamento, a mezzogiorno è arrivato il furgone della sezione scientifica che ha imboccato la rampa dei box. Quindi sono entrati nella casa il procuratore aggiunto Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo. Poco prima era arrivato in via Novella anche l’avvocato della famiglia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti.

Le parole del legale di Giulia


Il sopralluogo nell’abitazione “sarà utile per verificare effettivamente ogni elemento dell’azione relativa anche alla giusta contestazione delle aggravanti già riconosciute” nei confronti del fidanzato Alessandro Impagnatiello “e anche delle altre per le quali la procura giustamente al pari della famiglia vuole vederci chiaro”. Così Giovanni Cacciapuoti, ad Ansa, legale dei parenti della vittima, al suo arrivo a Senago, nel Milanese, per i rilievi dei carabinieri. “Dalla condotta di Impagnatiello”, reo confesso, i familiari “hanno avuto subito l’impressione che non raccontasse tutta la verità”.

La ricerca del telefono


In contemporanea, con il supporto dei vigili del fuoco, i carabinieri stanno cercando il cellulare di Giulia. L’oggetto, come Impagnatiello ha confessato, sarebbe stato gettato in un tombino alla fermata della metropolitana Comasina, a Milano. In uno dei tombini del parcheggio della stazione sono stati rinvenuti stamani la patente, il bancomat e la carta di credito.

Il messaggio della sorella


“Io sarò forte contro tutto, meno contro la morte di chi amo. A questo solo non c’è rimedio”
. Chiara Tramontano, la sorella minore di Giulia, lo ha scritto in una storia su Instagram postando una foto con tutta la famiglia. Chiara ha anche postato l’annuncio di una fiaccolata “per Giulia e tutte le donne uccise” in programma domani in piazza Santi Apostoli a Roma.