Lottizzazioni & Camorra. Dirigenti, funzionari del Comune di Casaluce e imprenditori alla sbarra. Per due la pesante accusa di associazione a delinquere di stampo camorristico

12 Giugno 2018 - 18:34

CASALUCE – Ci sono in mezzo anche le accuse di camorra per due degli imputati di un processo che riguarda vicende piuttosto datate. Gli imputati in questione sono Giuseppe Di Martino, Francesco Fabozzo e Andrea Sabbatino. L’inchiesta madre riguardava il presunto faccendiere di camorra Raffaele Giuliani, partiva da Castel Volturno e arrivava alle lottizzazione del Comune di Casaluce nell’epoca del Sindaco Fedele Proto, deceduto qualche tempo fa. Tra gli imputati anche Cinzia Lettera, dirigente del Comune.

L’imprenditore Ciro Grassia,  di Frattaminore (Napoli), difeso dall’avv. Cantelli, viene accusato di essere il prestanome di Giuliani e di avergli ceduto stupefacenti presso il Sert di Castel Volturno, mentre Giuliani per questo reato è stato assolto.

Oggi sul banco dei testimoni sono sfilati l’ex commissario prefettizio oggi in pensione De Matteo, arrivato appositamente da Roma, ed una sua funzionaria che con lui collaborò in quel periodo. Ricordi sfocati e qualche momento di nervosismo quando uno degli avvocati difensori ha detto al prefetto che anche loro facevano tante gare d’appalto: “ma noi siamo lo Stato”, ha replicato De Matteo in maniera, a nostro avviso, poco convincente.

Se ne riparlerà a novembre quando per la prima volta testimonieranno alcuni collaboratori di giustizia, ed in quel frangente potranno venire alla luc anche nuovi particolari tra il clan dei casalesi ed il comune di Casaluce.