Lutto nello sport, è morto Roberto Scalzone, grande campione di tiro a piattello. Suo padre Angelo vinse le Olimpiadi di Monaco

19 Luglio 2019 - 13:17

CASAL DI PRINCIPE (Lidia a Christian De Angelis) – È riuscito a sviluppare una carriera sportiva brillantissima senza farsi condizionare dall’ombra di un padre campionissimo, di un padre che riuscì a cogliere l’alloro degli allori, cioè una delle cinque medaglie d’oro che in Italia si aggiudicò nelle Olimpiadi di Monaco del 1972, segnate dalla terribile strage degli atleti israeliani e dal blitz terroristico di ‘settembre nero’ nel villaggio olimpico.
Roberto Scalzone è mancato all’età di 57 anni e forse pur non essendo riuscito a partecipare da protagonista ad un’Olimpiade, ha espresso una carriera finanche più ricca di vittorie rispetto a quella del papà Angelo.

In questa famiglia come tante di Casal di Principe c’era il gene della mira infallibile.
Roberto Scalzone è stato sempre un punto fermo della nazionale di tiro a volo negli anni ’90. Con la squadra ha vinto l’oro mondiale della fossa olimpica nel 1997, che può essere considerato il suo anno più importante visto che, nella stessa circostanza, in quel di Lima, capitale del Perù, riesce a salire sul podio aggiudicandosi la medaglia di bronzo individuale preceduto dal portoghese Josè Silva e dal mostro sacro, plurimedagliato, ma mai d’oro, Giovanni Pelliello, che ancora oggi sta tentando di ottenere la carta olimpica per Tokyo 2020, ultima occasione utile per sfatare la maledizione delle sue tre medaglie d’argento olimpiche.
Sempre per quanto riguarda i titoli di squadra ha vinto l’oro nel 1987 prima e nel 1994 poi. Per quanto riguarda le affermazioni individuali nella fondamentale specialità del trap o fossa olimpica, che insieme allo skeet individuale, dopo l’abolizione del double trap resta la specialità che assegna le medaglie alle olimpiadi, bisogna ricordare anche il bronzo negli europei del 1992 nella fossa olimpica. La sfortuna di Roberto Scalzone è stata quella di vincere il bronzo mondiale individuale nel 1997, cioè un anno dopo le olimpiadi di Atlanta del 1996, alle quali non partecipò. Quel terzo posto nella rassegna iridata vinta da un campionissimo come Pellielo gli avrebbe garantito un posto alle Olimpiadi che purtroppo si erano svolte l’anno prima e si sarebbero svolte a Sidney tre anni dopo.
Il resto è una miriade di affermazione nelle discipline non olimpiche sia ai mondiali che agli europei.
Le esequie si svolgeranno domani, sabato, a Castel Volturno.