MACRICO. Oooh! Finalmente abbiamo capito e vi spieghiamo cosa diavolo è questa sottoscrizione del 2005 che ha fatto volare i “pesci fetenti” tra del Monaco e il Comitato

15 Febbraio 2020 - 11:59

CASERTA (pasman) – Aggiorniamo i nostri lettori del fatto che, a seguito della pubblicazione del comunicato del deputato del Movimento 5S Antonio del Monaco del quale l’altro ieri abbiamo dato notizia (LEGGI QUI), diramato a margine della riunione di un tavolo di lavoro attivato al comune di Caserta allo scopo di definire un percorso sul destino dell’area Macrico con l’intervento del sindaco di Caserta, non sono mancate le reazioni provenienti tutte dal mondo ambientalista casertano, che ha nel comitato delle associazioni Macrico Verde il suo baricentro.  Eccone alcune tratte da Facebook:

“Generale, non c’è da costruire niente! Basta cemento! F2 e poi tante idee per sfruttare quello che esiste già.”  “La gente sta firmando per l’F2…la città ha dato la sua risposta. Chiara e risoluta. Noi stiamo dalla parte del cittadino.” “Questa è bella, giochiamo a Movimento contro Movimento, e poi così si spiegano i due meetup con tutte le loro macroscopiche differenze. I cittadini stanno chiedendo F2 INEDIFICABILE senza alcuna struttura di nessun genere. Inconcepibile, l`incontro e il comunicato.” “Certo

che poi, un Senatore prima firma e poi chiede una F qualsiasi. Ma siete confusi???? Inconcepibile.”  “Vorrei sommessamente far notare al portavoce Antonio Del Monaco che esiste da molti anni un progetto di fattibilità che prevede oltre a tanto altro la riqualificazione dei fabbricati esistenti, forse non lo ha guardato attentamente. È ovvio che abbattere un muro non è la soluzione auspicata da nessuno a Caserta!!!”  “…credo che molto meno sommessamente, stiano parlando i cittadini, che stanno firmando la petizione numerosi. Il loro urlo, è che di mattoni e cemento sono stanchi, vogliono un`area verde come in tutte le città. Prima di fare un incontro e un comunicato del genere, il minimo sindacale è incontrare gli attivisti sul territorio, ascoltare i cittadini. Poi grazie che la gente fugge da noi…”   “…peccato che i cittadini, attraverso una petizione molto partecipata, stiano chiedendo altro. Un MACRICO F2 INEDIFICABILE”.  “Ma le è passato per la mente, che il Comitato probabilmente non ha partecipato, perché non interessato alla vostra proposta, visione dell`area? Il Comitato MACRICO VERDE è sul territorio, stanno lavorando per raccogliere firme dei cittadini che chiedono una classificazione F2 senza se e senza ma. Il progetto per il Parco già esiste ed è fattibile.”

A queste obiezioni, il deputato Del Monaco puntualizzava in questi termini:

Mi auguro che il post sia stato letto, perché il punto fermo è il rispetto ambientale del Macrico. Il verde non va toccato e saranno presi in esame solo ed esclusivamente i manufatti esistenti. Nessuno ha intenzione di andar oltre f2. Mi dispiace che le associazioni invitate a partecipare al tavolo non si sono presentate. Io penso che mettere insieme le idee, i progetti precedenti e soprattutto il bene dei cittadini, diventa un valore aggiunto. Ieri, tra l’altro ho saputo per la prima volta che tempo fa è stata fatta una cospicua raccolta di fondi per il Macrico, mi piacerebbe sapere che fine hanno fatto quei soldini. Voglio inoltre aggiungere che nessuno e contro nessuno, quindi non ci sono due posizioni del movimento, anzi, ieri doveva partecipare anche Vilma che per altri impegni presi non è potuto essere presente. Il tavolo è aperto ed ha un solo obiettivo fare in modo che il Macrico possa realmente diventare un parco verde. Io spero che al prossimo incontro saranno presenti le associazioni perché porteranno una ventata fresca in area progettuale.

Il tema costruttivo della prima parte del comunicato di Antonio del Monaco, nel quale dice una cosa importante nel momento in cui esclude la creazione di nuove volumetrie, lascia il posto, alla fine, ad una polemica la quale lascia intendere che l’esponente 5stelle non abbia gradito granché le critiche di quelli di Macrico Verde e dei suoi sostenitori. Ovviamente, ciò ha creato l’immediata e speculare reazione del Comitato. E’ stato come piovesse sul bagnato, provocando ulteriori reazioni:   “Ma Lei come si permette di insinuare e pubblicamente l’onestà dell’associazione Macrico Verde?”   “Credo che sia stata fraintesa la posizione MACRICO VERDE, delle associazioni e dei cittadini che firmano. La cosa che chiediamo tutti con forza, Antonio del Monaco è che il Macrico sia dichiarato F2. Solo dopo, e sempre dopo si può parlare di progetti per il Parco verde. Se non esiste questo passaggio, tutto il resto non viene preso in considerazione. Dichiararlo F2 non comporta incontri, l’amministrazione può anche fare da sola…”.  “Credo abbiate imboccato la strada sbagliata. Ma in nome della trasparenza di cui parlate, almeno volete dire ai cittadini casertani chi era seduto a questo “Tavolo di lavoro per il Macrico” io ho capito solo che c’erano Del Monaco, Iorio e Santillo. Gli altri componenti del tavolo chi erano e chi rappresentavano? Trovo singolare che nel comunicato non lo abbiate specificato. Siete ancora in tempo per farlo.”

Ma in particolar modo, rispetto a tali dichiarazioni di del Monaco ed alle insinuazioni non velate sulla raccolta dei fondi, va riproposto di nuovo la dura replica del Comitato Macrico Verde, di cui riportiamo il testo, già resa nota pochi giorni fa:

“Egregio signor Del Monaco lei con insana curiosità chiede pubblicamente notizia di quella che definisce una “cospicua raccolta di fondi per il Macrico” e della quale lei dice che ignorava l’esistenza! Ma lei 10 anni fa dove viveva? La campagna di raccolta fondi fu pubblica e nazionale, lei è tra i pochi a non essersene accorto. Lei è un po’ distratto o forse nel passato lei si disinteressava della cosa pubblica. Dunque in modo viscido e insinuante lei chiede poi “dove sono finiti i soldini?”. Signor Del Monaco lei non avrebbe alcun diritto di sapere per la sua palese assenza dalla vita pubblica passata e presente, per la sua nullità politica. Tuttavia non abbiamo difficoltà ad informarla che il denaro raccolto giace in un conto corrente in attesa di essere utilizzato a favore del Macrico. Lei insinua e sospetta, si vergogni. Si ritiri in caserma, si autoassegni una cella di rigore e ci resti per i prossimi tre anni. La sua assenza dal Parlamento passerà certamente inosservata”.

Ma di che cosa stiamo parlando? Cos’è questa storia della sottoscrizione che del Monaco affronta facendo balenare l’idea che i soldi acquisiti non siano più disponibili? Riavvolgiamo il nastro della storia di questa lunga, e concedetecelo, anche piuttosto seccante vicenda casertana: nel 2005 nasce una campagna di raccolta fondi per l’acquisto delle aree chiamata 50 euro per restare al verdeUn’iniziativa che ebbe una buona partecipazione della cittadinanza, arrivando ad incassare 10 mila euro. Una cifra che sicuramente non può portarti dal notaio per chiedere di acquistare un pezzo del Macrico, ma che può servire, così come il Comitato si è preposto di fare, per migliorare e regalare alla città il verde di cui Caserta ha tanto bisogno. Secondo quanto dichiarato da membri di Macrico Verde, tutta la documentazione sarebbe chiara, trasparente e disponibile sul sito.

Questi i fatti nudi e crudi che crediamo debbano essere introitati per una completa conoscenza della vicenda nei suoi ultimi sviluppi. Qualche perplessità nel pensiero finale. Il tavolo di lavoro organizzato dal sindaco e l’amministrazione comunale è capace di accogliere interamente la pluralità delle voci del Macrico o attraverso un sistema selettivo, quello che i furbetti di palazzo Castropignano usano, si è fatto sì che intorno a quel tavolo si trovassero solo determinate persone e determinati istituzioni, facendo così mancare la presenza dei “rompiscatole”?