MADDALONI. Sacramento elettorale. Ecco l’elenco ufficiale dei cresimati col copyright Teresa e Giovanni Esposito, il parroco e c’è anche il sensale
3 Gennaio 2019 - 17:17
MADDALONI – (g.g.) “Mormoratore di merda, porco, assassino, ‘nzivato…femmine e ricchioni…“. E’ una Teresa Esposito letteralmente imbufalita quella che viene intercettata nella conversazione con la sua amica Silvana, il 28 giugno 2018.
Arrabbiatissima perchè da qualche giorno ha saputo di essere indagata per voto di scambio e per questo motivo sembra avercela con il mondo intero, ma soprattutto con questo mister X che sembra condensare in sè tutti i vizi capitali. Siccome siamo un pò pettegoli, ci metteremo presto in collegamento con le nostre “capere” maddalonesi per accertare, una, l’identità del vituperatissimo personaggio, due, la sua precisa attitudine sessuale.
Pare che sia uno che operi al comune. Ma la conversazione è molto emotiva e non è che si capisca granchè.
Mentre si capisce bene il discorso delle cresime, altro punto fondamentale di questa ordinanza, chiesta e ottenuta dal pubblico ministero della dda Luigi Landolfi e sostanzialmente rimasta intatta, a dimostrazione della bontà dell’impianto accusatorio, dopo il vaglio del tribunale del Riesame, il quale, com’è noto ha confermato gli arresti domiciliari, ai danni della stessa Teresa Esposito, di suo fratello Eduardo e della madre di entrambi Carmela Di
Nell’ampio stralcio della citata ordinanza che pubblichiamo in calce a questo articolo, si sviluppa anche lo spassoso racconto di queste cresime facili, ottenute in una parrocchia di Arzano, con l’ufficio del parroco don Raffaele D’Onofrio, da 10 maddalonesi.
Rispetto alla prima intercettazione ambientale datata 28 giugno, Siamo ritornati a un tempo anteriore rispetto a quello fissato per le elezioni comunali. Corre, infatti, il giorno 3 giugno, quando, alle 13 e 20 Teresa Esposito dice a suo fratello Giovanni, quest’ultimo liberato dal gip dagli arresti domiciliari e obbligato solo a firmare tre volte a settimana, che tutto sommato gli sforzi profusi affinchè la figlia di Giuseppe Ottobre ottenesse la cresima utile per farle ottenere questo titolo senza passare per l’apposito corso in modo da aprirle le porte del matrimonio religioso, non sono serviti a nulla, dato che la Esposito nutre forti dubbi sul fatto di ricavarne voti elettorali.
Al riguardo, il fratello Giovanni Esposito progetta una forma classica di controllo diretto del consenso: l’antica e mai desueta scheda segnalata. Ai beneficiari diretti e indiretti della cresima facile sarà dato un fac-simile con il nome di Teresa Esposito e un secondo nome d un candidato inesistente. Ciò consentirà di verificare che effettivamente quella preferenza è stata raccolta.
La Esposito torna sull’argomento anche in un’altra conversazione, stavolta captata con cimice ambientale, nell’auto in cui si trova con la madre Carmela Di Caprio e la zia Antonietta. Qui addirittura la Esposito si lamenta che su 10 cresime di maddalonesi, facilitate da suo fratello Giovanni, ben poco si ricaverà in termini elettorali. Ma tutta questa conversazione tra le tre donne è interessante anche, per certi versi, spassosa e dunque vi invitiamo a leggerla qui sotto in versione integrale direttamente dal testo dell’ordinanza.
Come dal testo dell’ordinanza si può leggere l’elenco con 7 nomi di cresimati maddalonesi, con relativi padrini e madrine, nella giornata del 20 maggio, dal già citato don Raffaele D’Onofrio nella chiesa della santissima Annunziata in quel di Arzano.
Gli inquirenti hanno anche individuato chi ha mediato tra Giovanni Esposito e il sacerdote: trattasi di Ciro Pisano, che di Giovanni Esposito è collega di lavoro all’interno della Vulcanair.
Buona lettura.
QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA
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