MARCIANISE. Che giallo sui 3mila euro incassati da Brillantino, parente del sindaco, per la custodia del Conservatorio. Tra bonifici, convenzioni vere o apocrife e…

20 Dicembre 2020 - 19:00

MARCIANISE – Ci fosse un solo atto formale che coinvolga, direttamente o indirettamente, l’amministrazione comunale di Marcianise, che si configuri come chiaro e trasparente, scaturito da una procedura se non ineccepibile, quantomeno corretta.

Niente.

E allora è proprio questione di mentalità, di cultura, di educazione, di attitudine e, aggiungiamo, di lombrosiano atavismo.

E così, anche di domenica, siamo costretti a leggere carte, documenti, che portano esattamente nello stesso luogo, quello in cui abita la dottrina dell’aumma aumma, della relazione con le norme elusiva, quando non addirittura illegale.

Al buon Giuseppe Golino, da poco ex presidente della Pro Loco Marthianisi e neo consigliere comunale di maggioranza, rivolgiamo un consiglio, accolto da alcuni che ne hanno tratto giovamento e respinto da altri che oggi si trovano a rispondere, non a caso, di gravi reati, al cospetto di un tribunale, dove li ha condotti la Procura della Repubblica, come è per esempio accaduto con la questione delle firme false.

Se è vero che Antonello Velardi lo ha tenuto in grande considerazione, è anche vero che non tutti debbano votarsi al martirio come fecero i generali e ogni soldato dell’esercito giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale.

Perché, diciamocela tutta, questa storia dei 3mila euro spediti sicuramente dal conservatorio musicale Martucci di Salerno, che ha aperto, come ben sanno i nostri lettori, una fallimentare sezione distaccata a Marcianise, puzza di bruciato e genera sospetti da qualsiasi parte la si guardi.

D’altronde, è nata male, senza un’intenzione reale di valorizzare l’arte musicale a Marcianise, ma come operazione di pura facciata, compiuta a suo tempo dalla coppia di amiconi Velardi-Graziano per lisciare il pelo al governatore De Luca, che come è noto ha “salernizzato” la Regione e che, dunque, ha sempre cercato di promuovere l’attività dell’istituzione musicale della propria città.

Abbiamo consultato, come detto, alcuni documenti.

Partiamo dal presupposto che, di fronte alle contestazioni, mossegli dai soci della Pro Loco, che vogliono sapere a che titolo la loro associazione abbia ricevuto questi 3mila euro e perché Golino li abbia riscossi, nel giugno scorso, da un bancomat in due distinti prelievi separati pochi giorni l’uno dall’altro, lui ha basato la sua replica su un fondamento apparentemente solido.

Ha detto, infatti, che esiste una convenzione tra il Conservatorio e la Pro Loco.

Se esiste, lo sa solo lui, perché nessuno dei soci che gli ha chiesto spiegazioni con lettera formale sapeva che esistesse.

Leggendo le carte di cui sopra, si colgono delle verità evidenti, ma soprattutto si capisce che qualcosa di apocrifo e posticcio sta girando.

Ora, fino a quando c’è di mezzo una Pro Loco, figuriamoci, di tante Pro Loco abbiamo raccontate di tutti i colori, ma si dà il caso che, come ogni ente contrassegnato con il nome “Conservatorio” e “Conservatoria”, si tratta di emanazioni dirette dello Stato.

Precisamente, i Conservatori musicali dipendono direttamente dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica, come si può apprendere dalla semplice visione di una carta intestata. Per cui, mentre il servizievole Golino può scherzare, magari confondendo o facendo finta di confondere la convenzione effettivamente messa in campo dal Conservatorio per sancire un accordo con l’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo per i servizi di sorveglianza della sede di via San Giuliano, con una fantomatica convenzione che ha visto solo lui tra lo stesso Conservatorio e la Pro Loco Marthianisi, un ente dello Stato non può scherzare su queste cose perché deve dare conto della propria irreprensibilità.

A dirla tutta, l’istituzione musicale di Salerno non si è mostrata affatto irreprensibile. Leggete, al riguardo, la copia del bonifico del giugno scorso.

Anche la più scalcagnata delle imprese, anche il più distratto titolare di conto corrente, scrive una cosa, magari farlocca, per adempiere alla necessità di rendere conosciuta al fisco soprattutto, la cosiddetta causale di quel bonifico.

In questo caso, i 3mila euro sono transitati dal conto del Conservatorio, collocato in una filiale del Monte dei Paschi di Siena, a quello della Pro Loco, intestato a Giuseppe Golino non come persona fisica ma in qualità di presidente dell’associazione.

Ora, questi soldi sono stati riscossi e sono serviti a pagare Brillantino, individuato, come scrive un po’ buffamente Golino, per effetto di una ricerca di mercato che, manco a farlo apposta, è stata limitata solo a via San Giuliano, solo alla stretta area perimetrata in cui insistono sia la sede del Conservatorio che l’abitazione di Brillantino che, come è noto, è un parente del sindaco.

Sempre nel racconto di Golino, viene detto anche che il Conservatorio, dopo che l’associazione nazionale dei Carabinieri aveva declinato, aveva fatto a sua volta una ricerca ed era risalito (sic!) a lui e alla sua Pro Loco.

Lo scriviamo per la seconda volta. Il Conservatorio è un organismo dello Stato. Questi qua, a Marcianise, soprattutto da quando c’è Velardi, sono abituati a fare le cose in un certo modo, tipo, per esempio, ad allegare, così come Golino ha fatto, ai documenti esposti ai soci e al suo successore al timone della Pro Loco la copia della presunta convenzione che, come potrete notare, non è corredata né dalla sua firma, né da un timbro leggibile, analizzabile e verificabile del Conservatorio. Si vede la carta intestata, ma di questi tempi figuriamo se sarebbe un problema riprodurla.

L’ultima questione che affrontiamo, per oggi, ci riporta dritti alle ricevute, precisamente alla prima ricevuta, rilasciata da Brillantino. Questo foglietto, pure messo agli atti da Giuseppe Golino, in questi giorni, indica la data del 12 maggio 2020 che i primi 1000 euro lordi, con decurtazione del 20% di ritenuta d’acconto, Brillantino dichiara in fede di averli ricevuti il 12 maggio 2020.

Questa data viene ripetuta due volte. Per cui diventa difficile ritenere che si tratti di un errore di trascrizione.

Eppure il bonifico è stato spedito all’inizio di giugno e Golino ha compiuto i prelievi nel corso della prima e seconda decade di questo mese.

Perché, allora, Brillantino rilascia una ricevuta datata per due volte 12 maggio?

Torneremo ancora su questa vicenda, approfondendo le diverse cose strane che abbiamo notato. Fossimo uno dei protagonisti, eviteremmo di dilettarci nell’arte del Photoshop perché pur essendo un interessante hobby, può rappresentare una pratica pericolosa.

Questione conservatorio – pro loco

Lettera soci a Giuseppe Golino