MARCIANISE è con i randagi. La legge vieta di maltrattare gli animali negandogli acqua e cibo. Ma Velardi…

24 Settembre 2018 - 15:08

MARCIANISE (M.C.V.) – Non accenna a fermarsi la polemica nata intorno all’ultima ordinanza del sindaco Velardi, che vieta di dar da mangiare e bere agli animali randagi della città (pena sanzioni dai 25 ai 150 euro).

Lungi da noi voler fare demagogia, riteniamo – come tutte le associazioni animaliste del territorio, tanto per citare i più “autorevoli” oppositori del sindaco in materia di lotta al randagismo – che la legge italiana parli chiaro.

Casi di giurisprudenza similari, infatti, si sono risolti a favore degli animalisti: nutrire i randagi non può essere vietato. Qualche anno fa il Tar di Lecce censurò l’ordinanza dell’allora sindaco di San Vito dei Normanni Alberto Magli, che vietava di sfamare gli animali che giravano per la città.

Il divieto di Velardi di offrire alimenti agli animali randagi appare in contrasto con la legge regionale n. 16 del 2001, con la legge nazionale n. 281 del 1990, con le norme europee in tema di tutela degli animali d’affezione, già considerati come esseri senzienti, nonchè con gli articoli del Codice Penale in tema di maltrattamento di animali.

La legge italiana promuove la tutela dei cani che vivono in stato di libertà: è vietato maltrattarli e spostarli dal loro habitat. L’unico intervento ammesso per la prevenzione dal randagismo è la profilassi attraverso atti di censimento (tramite apposizione del microchip) e controllo delle nascite (tramite sterilizzazione).

Questo dovrebbe essere l’approccio dell’amministrazione comunale. D’altra parte, il Comune di Marcianise spende circa 300mila euro all’anno per il mantenimento dei cani presso il rifugio sanitario di via Casa del Bene.

L’impressione è che il sindaco Velardi non abbia studiato a fondo la questione randagismo prima di emanare la sua ordinanza, che pare invece afferire ad una certa smania di far cose “purchè se ne parli” o di alzare polveroni per distogliere l’attenzione dei cittadini da altri temi e problematiche.

L’impatto mediatico, da buon comunicatore qual è il primo cittadino, è stato quello sperato, visto che la vicenda è finita anche alla ribalta della cronaca nazionale, citata da Rita Dalla Chiesa in una recente trasmissione della Rai.