Firme false a MARCIANISE. Angelo Tartaglione e Tommaso Acconcia in aula: “In quel container le lavoravano l’avvocato Gabriele Amodio e Franco Agrippa, non Ovalletto”
23 Aprile 2024 - 17:53
Massimo rispetto di CasertaCE per il processo in atto, ma siccome si tratta di una caso giudiziario scatenato da noi, ai lettori di questo giornale diciamo per l’ennesima volta che quelle erano le firme raccolte nelle elezioni precedenti, ossia quelle del 2013, da Paride Amoroso. Ecco perché c’erano pure quelle di detenuti e in particolare quella del noto detenuto del clan Belforte, in carcere nel 2016, ma che nel 2013 era a piede libero. Quelle firme sono finite in sostanziale fotocopia a corredo della lista Orgoglio marcianisano. Basterebbe andare a confrontare quelle presentate dalla lista di Amoroso nel 2013 e il processo, con tutto il rispetto, si potrebbe anche chiudere.
MARCIANISE. Davanti al giudice monocratico del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Giovanni Caparco ,due testimoni chiave sulle presunte firme false raccolte dalla lista Orgoglio Marcianisano che sostenne, nella tornata elettorale del 2016, l’allora candidato sindaco Antonello Velardi (la cui posizione è stata stralciata) eletto, poi, primo cittadino. Sul banco dei testimoni gli ex candidati Angelo Tartaglione, avvocato ed oggi ispettore di polizia, e Tommaso Acconcia.
Sia Tartaglione che Acconcia hanno negato di aver sottoscritto la candidatura in presenza di Lorenzo Ovalletto. Hanno anzi dichiarato che, quando si presentarono in quel container che costituiva poi il comitato politico-elettorale di Velardi, dietro al tavolo c’erano l’avvocato Gabriele
Il processo, che proseguirà ad inizio giugno, vede sul banco degli imputati proprio Ovalletto, Alberto Tartaglione di Capodrise; Pasquale Bellopede di Marcianise, Raffaele Tartaglione, di Marcianise e Assunta Foggia, 65 anni di Caserta.
Nel collegio difensivo gli avvocati Carlo De Stavola, Carlo Madonna, Vittorio Giaquinto.