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MARCIANISE. Firme false sotto alla lista di Velardi, Lorenzo Ovalletto in aula accusa: “Qualcuno ha messo la firma di presentatore al posto mio”

17 Marzo 2022 - 13:33

Stamattina si è svolta l’udienza preliminare al cospetto della Gip Grammatica. Sono 5 gli imputati in un procedimento che, ribadiamo, così come abbiamo più volte scritto in passato, con ampia dimostrazione documentale, resta comunque monca in quanto non riesce a qualificare e coinvolgere il beneficiario o i beneficiari dell’attività illegale. In decine i marcianisani costituitisi in parti civili, tutte ammesse stamattina dal giudice

 

MARCIANISE – È terminata pochi minuti fa l’udienza preliminare che ha visto sfilare, nella veste di imputati, diverse persone tutte coinvolte nell’arcinota vicenda delle firme false (c’era anche quella di un detenuto che mentre firmava era al 41 bis) della lista Orgoglio Marcianisano, quella direttamente costruita dall’allora candidato a sindaco Antonello Velardi.

Una storia di cui ci siamo occupati decine di volte e che è arrivata a una fine, pur con qualche invalidità, con qualche importante tassello mancante, che fa in modo da non descrivere con compiutezza il quadro completo di quegli eventi, qualificando penalmente la figura di un beneficiario di questi presunti comportamenti criminali, è comunque qualcosa per chi vuole capire il corso degli avvenimenti di Marcianise così come questi si sono sviluppati dal 2016 in poi in una lunga teoria di comportamenti illegali, fuorilegge, costantemente praticati.

Lo dimostrano le tantissime indagini svolte dalla magistratura, ad esempio sul fronte Interporto, per il quale l’attuale componente togato del Csm, al tempo Procuratore della Repubblica Aggiunto di Santa Maria Capua Vetere, Antonio D’Amato, aveva chiesto l’applicazione di una grave misura cautelare restrittiva delle libertà personale, cioè un divieto di dimora a Marcianise, per lo stesso Velardi, divenuto sindaco nel frattempo e, lo dimostra pure l’indagine che porterà con ogni probabilità al rinvio a giudizio (il prossimo giugno) del “solito” Velardi e di colui che svolse la funzione di segretario comunale, Onofrio Tartaglione – un uomo chiamato kamikaze – che attestò decine di impegni istituzionali inesistenti grazie ai quali il sindaco ottenne una miriade di permessi da Il Mattino, da cui poi non a caso fu licenziato.

Come abbiamo scritto più volte, meglio questo che nulla.

Ma per noi quella sulle firme false resta un’inchiesta monca. Stamattina, solo segnalando gli incarichi professionali ricevuti dall’avvocato Mariano Omarto, sono state ammesse 11 costituzioni di parte civile di chi ha visto la sua firma, mai rilasciata, comparire nel foglio della lista Orgoglio Marcianisano, e che quella firma ha disconosciuto senza tentennamenti quando, qualche anno fa, i Carabinieri della Compagnia di Marcianise hanno sentito centinaia di persone in proposito.

In difesa di parti civile pure ammesse anche l’avvocato Gionti.

Solamente uno degli imputati, cioè l’ispettore di Polizia Lorenzo Ovalletto è intervenuto direttamente e ha dichiarato di sentirsi indebitamente chiamato in causa essendo lui completamente estraneo ai fatti contestati.

Ovalletto ha dichiarato di non aver mai sottoscritto né presentato i fogli di sottoscrizione della lista, la cui camicia non presenta la sua firma, mentre contiene il suo nome scritto a stampatello da qualcun altro, rimasto sconosciuto ai suoi occhi al punto da aver presentato in proposito una querela contro ignoti.

Naturalmente, i difensori degli imputati hanno chiesto una sentenza di non luogo a procedere, mentre il Pm ha invocato il rinvio a giudizio di tutti gli imputati, che sono: oltre a Lorenzo Ovalletto, Assunta Foggia, impiegata del Comune di Marcianise, Alberto Tartaglione, Pasquale Bellopede, imparentato con Velardi è già patron della famosa, quandanche destituita dal Covid, Sagra delle Rane, e Raffaele Tartaglione.