MARCIANISE. Guglielmina, Guglielmina…che ci combini! Braciola da 700mila euro e affidamento diretto ad un’impresa per la riscossione delle multe del tutor
12 Marzo 2025 - 19:37

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Sarebbe occorso un titolo di dieci righe per evidenziare i tratti inquietanti di una storia in cui si è assistito anche alla scomparsa e alla ricomparsa, in stile Silvan, di una determina delle scorso 27 febbraio, di cui abbiamo copia e che pubblichiamo in calce all’articolo insieme ad altri due atti amministrativi. Prima il Comune revoca unilateralmente il contratto con l’Ati del tutor, poi dice di aver affidato direttamente ad un’impresa della stessa Ati il servizio di riscossione in base ad una appendice contrattuale, che poi viene validata in quanto il contratto non sarebbe stato revocato nella sua interezza, come invece risulta evidente dalla determina di ottobre, ma solo parzialmente. Ma lo spettacolo arriva alla fine, con la determina, autentica prova di autodenuncia di colpevolezza, pubblicata nell’albo pretorio con alcune parti evidenziate in giallo e verde
MARCIANISE (G.G.) – Inutile dire che questo giornale si è occupato, negli anni, più volte, del contrastatissimo appalto riguardante i cosiddetti tutor e tutte le attività a questo connesse, a partire da quella, ugualmente lucrosa, volontaria e coattiva, delle contravvenzioni.
Un vero macello, che ha coinvolto il Comune di Marcianise, travolto dai ricorsi, che ha dovuto restituire centinaia di migliaia di euro impropriamente acquisiti.
Fatta la premessa, e invitando i lettori che non conoscono gli antefatti di quello che andremo a scrivere a cercare facilmente da Google, scrivendo “tutor Marcianise Casertace”, veniamo ai fatti nuovi che, incredibile ma vero, sono finanche peggiori dei vecchi.
Nello scorso mese di giugno, l’amministrazione comunale di Marcianise, con una delibera di giunta, ha approvato un atto di indirizzo con cui ha incaricato la dirigente, nonché comandate dei Vigili Urbani di Marcianise, Guglielmina Foglia, a procedere al recesso del contratto con l’Ati formata da Athena Srl, capogruppo, con Securtek (con sede a Caserta ma anima imprenditoriale a Casagiove) e da Treesse Italia Srl, con sede a Supino in provincia di Frosinone.
Il contratto, come abbiamo scritto prima, aveva come suo oggetto il “servizio di gestione sussidiaria dei procedimenti sanzionatori previsti dal Codice della Strada Ivi compresa la fornitura, mediante noleggio a canone fisso di dispositivi elettronici per il rilevamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità, nonché la riscossione volontaria e coattiva delle contravvenzioni”.
Il mandato fornito dalla giunta comunale a Guglielmina Foglia prevedeva, prioritariamente, un’esplorazione su una possibile risoluzione consensuale del contratto stipulato a suo tempo e, in mancanza di recesso, procedere in entrambi i casi alla prosecuzione della sola riscossione coattiva dei verbali emessi.
Il lavoro della dirigente-comandante è stato piuttosto lungo. Solo ad ottobre, infatti, fallita l’ipotesi di una risoluzione consensuale, la foglia ha firmato una determina, precisamente la n.684 del 16 Ottobre, con la quale recedeva unilateralmente dal contratto di servizio stipulato a suo tempo con la summenzionata Ati.
E fin qui il discorso sembra lineare, almeno per quel che riguarda la procedura, perché francamente rimangono ancora inesplorati i motivi della decisione dell’amministrazione comunale, che magari andremo ad approfondire meglio nei giorni prossimi, sviluppando la lettura della delibera di giugno.
Siccome quella dei tutor e dei tanti soldi che hanno girato intorno a questi affidamenti è stata materia rovente, è doveroso da parte nostra un accertamento che ci fornisca anche gli strumenti per capire cosa sia successo dietro alle quinte in quell’area cioè sconosciuta, riteniamo sia così o almeno lo speriamo, all’ingenuità e all’inesperienza del sindaco Antonio Trombetta.
A questo punto è successo di tutto. Tra le altre cose, sorprendente, almeno ai nostri occhi, è stato il ruolo svolto da Guglielmina Foglia, non certo l’archetipo della simpatia, ma che nell’ormai lunga carriera professionale al comando dei Vigili Urbani di Marcianise, iniziata ai tempi in cui Pierino Squeglia contava molto nella politica locale, l’avevamo sempre vista molto attenta a star lontana dai guai e dalle vicende contorte.
E invece il 27 febbraio succede un fatto clamoroso, di cui si è tentato di cancellare le tracce con una operazione a dir poco maldestra, visto e considerato che la determina scritta, precisamente la numero 80 e poi trafugata dall’Albo Pretorio, è in possesso di alcune persone al punto che oggi non sappiamo se, una volta abortito un tentativo che c’è stato, si sia sviluppata una sorta di cancellazione della cancellazione della traccia, con una nuova immissione dell’atto amministrativo all’interno di una delle sezioni del sito istituzionali del Comune.
Inutile dire che Casertace l’ha determina n.80 l’ha letta, e bene.
Se usiamo la parola pornografia, che spesso attinto vocabolario soprattutto scrivendo di questa città, qualcuno si offende e soprattutto capita, come spesso è capitato, che un argomento serio venga derubricato e artatamente coperto dalla polemica su un presunto giornalismo eccessivo e troppo aggressivo.
Diciamo che la determina n.80 incuba una procedura che non sta né in cielo né in terra, a nostro avviso.
La comandante Foglia affida direttamente, ripetiamo direttamente, alla sola Treesse Italia Srl il servizio di riscossione delle multe per un importo complessivo presunto di 700mila euro. Non bruscolini, quindi.
Per utilizzare la forma diretta, occorre partire dal presupposto che l’Ati, se non esiste più quale contraente del Comune di Marcianise, per effetto del recesso unilaterale del mese di ottobre, esiste almeno come traccia da cui poter attingere qualche elemento, qualche pezza di appoggio.
Perché se non è così, tu non puoi fare un affidamento diretto di un servizio di questo genere.
L’aborto si sviluppa nel momento in cui, però, Treesse Italia è individuata come soggetto unico, come impresa che da sola svolge il servizio. Quindi da una parte la determina 80 considera questa società un qualcosa che è appartenuto e appartiene ad una Ati, dall’altra questa diventa affidataria quale soggetto definitivamente differenziato dalla Ati. Cara comandante, ci scusi tanto ma questo è un inguacchio. Una roba a nostro avviso illegittima, anche perché l’operazione (non so chi l’ha consigliata) viene realizzata con l’uso della cosiddetta “appendice” del contratto esistente, ma che comunque era stato revocato unilateralmente a ottobre. Ecco perché abbiamo detto che lo status di Treesse è artatamente biunivoco, in quanto questa società, col suo 15% espresso all’interno dell’Ati, è in qualche modo ancora soggetto contrattuale, altrimenti l’appendice a quale contratto la agganci?
Diventa impresa unica grazie ad una appendice, ad un atto convenzionale che se esiste deve riguardare l’intera Ati, se non esiste non riguarda più nulla e non può certo attaccarsi ad un’appendice.
Un pasticciaccio che evidentemente ha indotto qualcuno al Comune a tentare un’operazione da prestigiatore illusionista. Della serie, mo la facciamo sparire e poi vediamo.
Al “poi vediamo” abbiamo assistito quando con un’altra determina, firmata sempre dalla Foglia, la n.112 del 7 marzo, lo scenario cambia totalmente, visto che l’obiettivo che qualcuno nell’amministrazione comunale ha nella testa, ossia quello di favorire la Treesse Italia nell’aggiudicazione di questa torta da 700mila euro, viene raggiunto, almeno sulla carta attraverso il recesso parziale.
Per cui si passa dall’appendice di un contratto cestinato dal Comune a un recesso parziale, relativo secondo la determina del 7 marzo solamente ad una formula, risalente alla determina di ottobre, che prevedeva la risoluzione unilaterale da parte del Comune di una parte del contratto, ossia quella relativa alla riscossione degli importi per le violazioni del Codice della Strada.
Siccome questa parte qua sarebbe stata l’unico oggetto del contratto, va riaffidata, ma siccome il contratto esiste ancora (roba da Tso) per le altre funzioni, allora io posso prendere una società dell’Ati e attribuirle la continuazione della riscossione coattiva e dei successivi solleciti notificati.
Secondo noi la Procura della Repubblica dovrebbe intervenire già domani, e questo articolo dovrebbe fermarsi immediatamente, Ma siccome a noi piace portare avanti le nostre tesi senza far sopravvivere alcun dubbio, chiudiamo ritornando alla lettera della determina di ottobre.
Il Comune di Marcianise ha effettivamente rescisso in maniera unilaterale solo il comparto contrattuale relativo alla riscossione?
La determina 684 del 16 ottobre così recita: “Determina di prendere atto che la risoluzione concordata (leggi consensuale, ndd) non si è perfezionata e di dichiarare, per i motivi descritti in premessa, di recedere dal contratto in oggetto ai sensi dell’articolo 8 del contratto e articolo 11 del capitolato”.
Un po’ di domande poste al sindaco Trombetta, perché noi ci rendiamo conto di mandarlo in ambasce, però è lui che ci deve rispondere, in quanto è lui il legale rappresentante dell’amministrazione comunale:
- è possibile procedere alla redazione di un’appendice di un contratto ormai estinto quando c’è un recesso contrattuale e non c’è più un vincolo convenzionale tra le parti, che è esattamente ciò che abbiamo scritto?
Secondo noi no, ma vorremmo ci rispondesse lui.
- alla società Treesse Italia, che aveva una quota nell’Ati pari solo al 15% dell’appalto, la cui base economica era pari a 750mila euro, può essere affidato direttamente un servizio di riscossione per un importo quasi speculare (700mila euro) a questa somma, essendo titolare di meno di 1/6 delle quote? E soprattutto, come pure abbiamo scritto, non facendo più parte dell’Ati?
Perché, per chi non conosce questo aspetto normativo, le Ati si fanno non solo per mettere insieme le energie economico-finanziarie di alcune imprese, ma affinché la distribuzione delle competenze e dei requisiti di ognuno dei soggetti che la compongono abbracci l’intera filiera dell’oggetto del servizio da erogare.
C’è un terzo atto amministrativo in cui si revocano due determine, quella del 28 febbraio e anche quella del 7 marzo.
La revoca è assolutamente necessaria, in quanto la determina del 7 marzo smentisce clamorosamente quella fantasma del 27 febbraio, che da un parte si inventa l’appendice del contratto, dall’altra parte va eliminata perché a suo modo contiene una verità, e cioè l’esistenza di un negozio giuridico contrattuale che è stato tale, nella sua interezza, quando è esistito e quando non è esistito più, altro che recesso parziale su cui è stata basata la citata determina del 7 marzo.
Siccome il confine tra la braciola e l’inettitudine, nei nostri Comuni e in quello di Marcianise in particolare, è molto labile, capita, come è capitato, che questa determina del 7 marzo è una sorta di ammissione di colpevolezza, di reità, perché sapete cosa hanno fatto? Hanno messo sull’Albo un documento con delle parti evidenziate in giallo e verde, dando a noi la possibilità di non perdere neppure tempo a capire quali fossero gli ingredienti della braciola.
Imbroglioni e dilettanti allo sbaraglio.
Ma non finisce qui, perché dobbiamo assolutamente capire chi c’è dietro e attorno a questa Treesse.
Aspettiamo di leggere quest’altro capolavoro per capire dove vogliono andare a parare.