MARCIANISE. Ha deciso il voto disgiunto. Clamoroso flop del candidato sindaco Angelo Golino che va mille voti sotto alle sue liste. E’ già caccia aperta ai voltagabbana

16 Maggio 2023 - 09:48

L’esito elettorale ha fatto capire che da un lato è stato pienamente indovinato il candidato (per lui anche 500 voti secchi non accompagnati da consensi alle sue liste), mentre dall’altro lato è stato completamente sbagliato. Com’è noto, il neo sindaco non ha una maggioranza e se i 13 eletti del centrosinistra fossero compatti potrebbero mandarlo già a casa durante la prima seduta del consiglio. Ma difficilmente succederà, perchè si sa come va in questi casi, ci sarà qualcuno “eletto di là” pronto, per dirla dalla Ennio Flaiano, a correre in soccorso del vincitore

MARCIANISE – Il voto disgiunto ha inciso, costituendo un fattore decisivo per l’esito delle elezioni comunali di Marcianise. A dire il vero, lo scarto risicatissimo, soli 61 voti, fa presagire l’innesto in una fase ad alta tensione, durante la quale non si può escludere che Angelo Golino, competitor del sindaco proclamato anche dal ministero degli interni magari, anche delle schede. Per il momento, quello che abbiamo già scritto nell’ultimo articolo pubblicato ieri sera, è diventato evidentissimo nell’analisi dei numeri. Il candidato sindaco del centro-sinistra Angelo Golino ha riportato circa 1000 voti in meno rispetto alla somma di quelli riportati dalle liste della sua coalizione. Il 49,83% raggiunto dal candidato sindaco è Infatti ben lontano dal 55% circa che mette insieme i numeri delle 10 liste che lo sostenevano, nove in realtà perché effettivamente la decima come si può vedere dai risultati, era più che altro pro forma. Di suo, Antonio

Trombetta, oltre a ricevere sul proprio nome questi mille voti di persone che hanno dato la preferenza a candidati delle liste che appoggiavano Angelo Golino, è riuscito anche a intercettare 500 voti circa conquistati seccamente sulla scheda la parte di elettori che hanno votato solamente lui senza aggiungere nessun segno sui partiti sulle liste che lo sostenevano e dunque conseguentemente senza esprimere alcuna preferenza per i candidati a consiglio comunale punto insomma, la scelta del candidato sindaco del centro-sinistra si è rivelata infelice com’era apparso abbastanza chiaro ai nostri occhi sin dall’inizio della campagna elettorale per una serie di motivi che poi avremo tempo e modo per sviluppare e approfondire. Il 55% raggiunto dai partiti della coalizione di Angelo Golino creeranno quella condizione di apparente ingovernabilità perché Antonio Trombetta oggi e potrà contare su 11 consiglieri comunali eletti e anche sul suo voto. Dodici voti su 25. In poche parole i 13 eletti della coalizione che ha sostenuto il candidato sindaco Angelo Golino sarebbero sufficienti a chiudere immediatamente la consiliatura, come successo in diversi altri casi del genere, ultimo della serie a Maddaloni qualche anno fa, quando De Filippo fu eletto senza maggioranza e cadde dopo un paio di settimane. Antonio Trombetta, dunque, dovrà cercare di convincere almeno un neo consigliere eletto nelle liste che hanno sostenuto Angelo Golino, a passare dalla sua parte. Sarebbe meglio, per sicurezza, due o tre. Comunque, quella che inizia è una consiliatura molto problematica visto e considerato i numeri del Consiglio Comunale che determineranno un valore marginale molto alto di ogni singolo consigliere e dunque una la possibilità di un’apertura della di quello che comunemente si definisce il mercato delle vacche vi dico la contrattazione al ribasso, forme di trasformismo deteriori. Insomma è già iniziata la caccia al voltagabbana.