MARCIANISE. I tormenti del “vecchio” GB ha lasciato (forse) la maggioranza, Velardi disperato vuol comprare la dignità dei consiglieri aumentandogli la paga a 1.000 euro

30 Gennaio 2022 - 19:11

Abbiamo intercettato un post su Facebook del Valentino il quale, però, ancora una volta – a nostro avviso – avrebbe dovuto esprimere con più chiarezza la propria posizione. Per quanto riguarda le indennità, la delibera non è pubblicata, ma se ne parla da giorni

MARCIANISE (g.g.) – Noi siamo fatti così: non avendo la necessità di far politica, utilizziamo ampiamente la retorica, pescando a piene mani nelle figure più consuete come la metafora, la similitudine, qualche sineddoche qua e là e anche, una volta ogni morte di papa, un bel anacoluto, perché ci piace troppo pensare, visto che il nostro è un divertimento, nel senso di divertissement, a chi ritiene che quella specifica frase sia sbagliata e da noi non correttamente scritta, attestando a se stesso, o agli altri se condivide tale pensiero, la propria ignoranza.

Ora, se è vero che lo “famo strano”, nel senso che ci piace scrivere un po’ a soggetto, è anche vero che in nessuno dei nostri articoli è assente la ricerca di un contatto con la realtà dei fatti, così come questa nuda e cruda si presenta. Va da sé che quest’attitudine si vada a scontrare con quella dei politici o dei presunti politici locali, i quali hanno un rapporto molto problematico (accidenti, ci siamo ricascati, questa è la figura retorica dell’ironia) nell’eterno confronto da sempre irrisoluto tra sincerità e bugie. E anche stavolta, dunque, dopo tale preambolo che serve ad introdurre ciò che scriveremo, veniamo alla polpa, alla ciccia della

questione.

Giovan Battista Valentino, consigliere comunale eletto nella maggioranza di Antonello Velardi, ha pubblicato il seguente messaggio: “Non sempre è orgoglio, SPESSO È DIGNITÀ….. Buona domenica amici e non…!”.

Il famoso libro di Jane Austen che ha ispirato serie e film Orgoglio e Pregiudizio è pieno di storie passionali e contiene anche una bella summa dei sordidi difetti di cui soffre il nefando umano genere. Ora, dopo questa fase di conflitto, ci saremmo aspettati da Valentino, senza nulla togliere alla metafora utilizzata, in questo caso esattamente si tratta di una parafrasi, qualcosa di più esplicito.

Siccome il sindaco Velardi, more solito, lo ha trattato come un mentecatto per il solo motivo che questi ha provato a dissentire con certe sue valutazioni (mal comune, mezzo gaudio caro G.B.), si poteva pensare che subito dopo l’orgoglio e la dignità messi in quest’ordine da Valentino, il consigliere dicesse una volta per tutte che il rapporto con il sindaco fosse irrimediabilmente leso, sia da un punto di vista politico che da un punto di vista personale.

Mica gli avrebbero tagliato le mani. Ecco perché il più delle volte noi non siamo stati indulgenti con il Valentino. Troppo manovriero e soprattutto reduce da più di una esperienza che ha trasformato la sua critica ad una data posizione politica in una concordia ritrovata, naturalmente attraverso il rafforzamento delle basi materiali del relazioni tra lui, le amministrazioni comunali e le maggioranze a cui ha partecipato.

Questo non vuol dire che anche stavolta sia necessariamente così. Mettendo infatti ripetutamente e pesantemente alla prova i principi e anche lo spirito liberale (nel senso volteriano del termine, esprit), noi rimaniamo – nonostante tutte le porcherie a cui abbiamo assistito nella sedicente politica casertana e ancor di più sedicente politica marcianisana – ferocemente aggrappati a letture di tipo positivista, favorendo il discorso, il logos, così come questo si raffigura, provando anche ad evitare di andare subito a cercare la subordinata dietrologica che il più delle volte, purtroppo, è la proposizione principale del discorso.

Però, un minimo di cautela occorre applicarla a questa frase di GB Valentino, senza per questo tradire lo spirito liberale che ci anima e che ci rende missionari in questa terra cieca e corrotta fino al midollo.

Per cui, prendiamo atto che Valentino ha informalmente parlato di questo post a suoi colleghi politici, affermando che si tratta di un reale attraversamento del Rubicone, cioè di un passaggio all’opposizione, che non sappiamo se sarà assecondato anche da Giuseppe Golino, altro consigliere di maggioranza che, condividendo le forti critiche e le forti riserve verso l’amministrazione Velardi (il quale lo ha umiliato più volte, a partire dal ritiro della delega alla Protezione Civile) ha costituito con Valentino un gruppo consiliare autonomo.

Ci dicono che sia in preparazione una delibera di giunta, non sappiamo se già approvata o meno e sicuramente non pubblicata. Prevedrebbe significativi aumenti delle indennità del sindaco il quale, poverino, dopo il licenziamento da Il Mattino vive evidentemente in uno stato di indigenza, in attesa della liquidazione milionaria, figlia del lavoro compiuto con talento, con cultura e con la qualità della sua opera da giornalista (e ancora con questa ironia, mannaggia a noi!). Ma si tratterebbero di aumenti anche delle indennità degli assessori e dei consiglieri comunali, che di conseguenza andrebbero a incassare tra sedute di assemblea e commissione, un mille euro cadauno.

Beh, vero che noi, come scritto prima, abbiamo incrociato delle realtà che ci hanno lasciato sorpresi, se non addirittura annichiliti di fronte a fatti per noi del tutto inaspettati. E d’altronde, questa è l’Italia dei parlamentari che votano l’ottimo Sergio Mattarella, non perché gliene freghi un fico secco della valenza istituzionale del presidente della Repubblica, ma perché questo nome era l’unica certezza di arrivare alla fine naturale della legislatura del 2023, per la quale ballano circa 200 mila euro a parlamentare.

A partire da quegli antisistema dei 5 Stelle, a proposito di mentecatti, che ieri sera si affannavano ad applaudire dinanzi al maxischermo installato alla Camera dei deputati e ai quali avremmo voluto porre tre domandine – ben al di sotto di quelle di Caduta Libera o Avanti un altro e simili, cioè di un game show – sulla biografia e su tutto ciò che poi si è capito relativamente all’omicidio di Piersanti Mattarella, avvenuto il 6 gennaio del 1980.

Siamo sicuri che alcuni di questi qua ignorano addirittura che Sergio Mattarella abbia avuto un fratello che si chiamasse Piersanti e che fosse il segretario regionale di una Democrazia Cristiana che, per la parte che rappresentava, avversava e non lisciava il pelo alla mafia.

Per cui, tornando a noi, non è che possiamo escludere a priori che qualche consigliere comunale possa essere ammaliato da quello che è un tentativo di comprarlo e di comprarli, nel momento in cui i numeri cominciano a diventare realmente pericolosi e il sindaco Antonello Velardi rischia di cadere ancora, dopo aver fatto cadere e decadere pesantemente la città che – si fa per dire – amministra.

La vediamo difficile che Dario Abbate per mille euro possa cambiare atteggiamento su Velardi. Siamo curiosi poi di vedere tutti gli altri. E a proposito di dignità, ci assiste proprio la frase oggi postata di Valentino, questa consisterebbe nel non barattare il proprio pensiero, la propria libera opinione in cambio di danaro. Che poi, a pensarci bene, ciò costituirebbe un modo per far dire a Velardi che lui i consiglieri comunali li può trattare come dei pedalini, come degli degli accattoni, dato che è lui che gli dà a campare.

Vedremo se fletteranno o meno, dunque, le posizioni critiche, ma che tutto sommato possiedono comunque un marchio politico, dei vari GB Valentino, Giuseppe Golino, Francesca Tortora, anch’essa anima critica della maggioranza.

E vedremo se qualche consigliere di minoranza si farà tentare. Vedremo se si faranno tentare i vari Pinuccio Moretta (anche su di lui, vecchio socialista serio, riteniamo di poter mettere la mano sul fuoco) Paola Foglia, Raffaele Guerriero, Antimo Rondello, ex presidente del consiglio comunale, mai tanto rimpianto come in questa consiliatura, l’ex sindaco Antonio Tartaglione, Anna Arecchia. E ancora Alessandro Tartaglione, anche lui, da leader provinciale di Articolo Uno, titolare di un tratto di identità politica abbastanza rassicurante,  il neo consigliere provinciale Pasquale Salzillo, da cui ci si aspetta un sacrificio di coerenza, Raffaele Delle Curti e Lina Tartaglione, quest’ultima odontoiatra di valore, che sulla questione dei mille euro non crediamo possa essere ammaliabile.

Staremo a vedere e saremo molto attenti nel registrare la determinazione e gli eventuali i traccheggiamenti strumentali che nasconderebbero solamente il fatto che per mille euro si svende in scioltezza la propria coscienza.