MARCIANISE. Il sindaco Trombetta “ricattato” due volte: da Zannini e pure da Pino Riccio. Le deleghe della Posillipo e il pessimo odore di Parentopoli
30 Novembre 2024 - 21:42
Banale e inutile tentativo di Nicola Russo di marcare una differenza, che, non esiste con Zannini l, protagonista della nomina di Mimmo Tartaglione ad assessore ed entrato ufficialmente in maggioranza.
MARCIANISE (g. g.) – Tralasciamo le puerili e improbabili prese di posizione di queste ore del consigliere ribaltonista Nicola Russo sulla nomina ad assessore di Mimmo Tartaglione, che ha ricevuto l’investitura ufficiale di Giovanni Zannini con un comunicato stampa diramato ieri mattina dal movimento dei Moderati, fondato e presieduto dal consigliere regionale di Mondragone a cui Mimmo Tartaglione si è legato integralmente al punto da ottenere l’assunzione al Comune di Teverola, decisa nella scorsa primavera, proprio su sollecitazione di Giovanni Zannini, da Biagio Lusini, quando questi si trovava ancora a piede libero e ottenuta attraverso l’attività di un altro assunto significativamente legato all’ex sindaco, cioè quel Filippo Virno che materialmente ha redatto la determina che ha consentito a Mimmo Tartaglione di ottenere il posto di lavoro.
La verità è che Nicola Russo e la consigliera Laurenza rispondono solo ed esclusivamente a Zannini come dimostra anche il post di consenso pubblicato da Pietro Crispino, che a Zannini deve una parte significativa del suo sostentamento economico, dato che da anni occupa un remunerativo posto nel C.d.a. prima del Consorzio idrico e oggi di ITL spa.
Chiuso il capitolo e ribadito che ad oggi, 29 novembre, è nata una maggioranza, ZANNINI-IODICE – SCOGNAMIGLIO – ZINZI, ragioniamo su altri aspetti dell’attuale vicenda politico amministrativa marcianisana.
Sostanzialmente non vogliamo ripetere per l’ennesima volta lo stesso concetto relativo al rapporto particolarissimo, attinente ad aspetti umani, più che ad aspetti politici, che hanno indotto il sindaco Antonio Trombetta a fare quello che fa la politica vera, quello lo avrebbe dovuto portare a trarre le conseguenze, rassegnando le sue dimissioni quando l’altra sera la sua esilissima maggioranza si è dissolta in consiglio proprio a causa del ricatto politico subito da Nicola Russo.
E che la questione fosse tra Trombetta e Zannini è dimostrato da un fatto, colpevolmente marginalizzato anche dal nostro racconto.
Quando una mattina Trombetta si è svegliato e ha lanciato fuoco e fiamme all’indirizzo dell’ex Consorzio Idrico, con cui fino ad allora aveva avuto un rapporto tanto mieloso quanto dannoso per la Citta di Marcianise, chiedendo improvvisamente conto della mancata approvazione del Bilancio di esercizio 2023, ha voluto lanciare una sorta di monito nei confronti di Zannini. Della serie, se tu metti in crisi la mia amministrazione comunale io comincio a romperti le scatole all’ex Consorzio Idrico.
Ma Zannini è un bullo e figuriamoci come avrà commentato questa iniziativa. Ha chiamato Nicola Russo e gli ha detto di non andare in consiglio e di lanciare un ultimatum a Trombetta per l’assessore. Il Sindaco se l’è fatta addosso e ha firmato la nomina e le deleghe sancendo il suo status di prigioniero nei confronti del tacco di Mondragone che oggi conquista il controllo della terza Città della provincia di Caserta.
I fatti sono fatti e le chiacchiere stanno a zero.
Trombetta è sotto ricatto e, purtroppo per lui, non solo da parte di Giovanni Zannini.
Basta guardare, al riguardo, la distribuzione delle deleghe dopo l’ingresso in giunta di Mimmo Tartaglione (Ambito C05 – Politiche del lavoro – Sport -Sanità -Impiantistica sportiva – Partecipate – Politiche dell’immigrazione, ad eccezione dei minori stranieri non accompagnati …, che saranno conferite ad altro assessore) e quelle assegnate contestualmente all’assessore Carmen Posillipo la quale è espressione diretta di Pino Riccio e dell’altro trasformista-ribaltonista Giovanni Pratillo.
La Posillipo, infatti, conquista e aggiunge alle sue deleghe quella relativa all’Asilo Nido, alle Politiche dell’immigrazione, limitatamente ai minori stranieri non accompagnati e alle Politiche Sociali, limitatamente a quelle attinenti ai minori e alle famiglie e le attività di contrasto alla povertà.
Ora siccome noi non siamo nati ieri, quando leggiamo queste definizioni troppo specifiche riguardo alle deleghe di un assessore, la cosa ci puzza immediatamente a prescindere che l’assessore si chiami Posillipo, Vomero o Camaldoli.
Troppo specifiche per cui abbiamo domandato un po’ in giro. Abbiamo scoperto che la sorella del consigliere Giovanni Pratillo, che di nome fa Mariella, è titolare della Comunità Futura che, si occupa, manco a dirlo, dell’accoglienza di minori non accompagnati mentre la moglie del consigliere Giovanni Pratillo, Carolina Tartaglione, opera nella comunità Villa Sant’Antimo di Recale, di proprietà del cugino dello stesso Pratillo, Antonio Alberico, comunità che fa parte dello stesso ambito intercomunale C05, motorizzato Franca Nubifero, un nome sinonimo di trasparenza e di alta integrità nella cura dei processi amministrativi (ovviamente stiamo scherzando), avendolo lei dimostrato con tanti atti amministrativi da noi studiati, pubblicati e commentati.
L’avvocato Carmen Posillipo è persona intelligente e non potrà certo affermare che nel momento in cui solleviamo questi problemi, questi fatti, pecchiamo di dietrologia. Si tratta di coincidenze troppo coincidenze, per essere solo coincidenze.
In conclusione, al momento Trombetta subisce due ricatti: uno da Giovanni Zannini e l’altro da Pino Riccio. Ciò accade con la benedizione e la supervisione di Pasquale Salzillo il quale è l’unico a Marcianise, in questo momento, a non intostare l’acqua ma a fare cose che gli risultano utili.
Il format di Marcianise è simile a quello di Vigevano che ha portato all’arresto del sindaco della Lega che per restare a galla ha cercato di comprare i consiglieri.
Trombetta, riteniamo di poterne essere abbastanza persuasi, non arriverà a ciò. Ma non sottovalutasse il fatto che mentre la sua è una questione di vita o di morte, legata alla soddisfazione di indossare la fascia, ad una particolare libidine presenile, la questione di vita o di morte delle persone che lo affiancano ha a che fare con i pesos, con i quattrini.
La speranza è che non si faccia travolgere da chi potenzialmente potrebbe importare a Marcianise il modello Vigevano.