MARCIANISE. LA NUOVA GIUNTA. A Gerardo Trombetta “piacciono” i Servizi Sociali, ma ci mette un uomo di Velardi. I motivi della nomina di Carmen Posillipo e il rischio che Pasquale Salzillo diventi il vero sindaco della città

3 Giugno 2023 - 19:30

Una valutazione più approfondita dei nomi del nuovo governo comunale al momento lo possiamo fare soprattutto per quanto riguarda il nome di Antonio Golino. Per il resto è meglio attendere, anche se vogliamo capire immediatamente se il probabilissimo assessore ai Lavori Pubblici Stefano Farro compierà una doverosissima indagine interna nell’Ufficio Tecnico sui comportamenti avuti dal (promosso) dirigente Angelo Piccolo nella vicenda della casa abusiva di Antonello Velardi. Che sarà anche una componente della nuova amministrazione e della maggioranza-minoranza, ma a noi non ce ne frega nulla. È un problema di Gianpiero Zinzi, Maria Luigia Iodice e Nicola Scognamiglio, non certo il nostro. Parimenti alla situazione con Giovanni Zannini e il Consorzio Idrico

MARCIANISE (g.g.) Gerardo Trombetta ha sempre avuto il pallino dei Servizi Sociali.

Il sottoscritto che, nove anni fa, stava esattamente a fare la stessa cosa che sta facendo oggi pomeriggio, ebbe con lui uno scontro molto duro, da cui uscimmo reciprocamente convinti che un conflitto di mentalità insanabile rendeva impossibile ogni forma di collaborazione e di dialettica tra un giornalista e un politico.

Questo scontro si sviluppò, ai tempi dell’amministrazione di Tonino De Angelis, proprio sul tema dei Servizi Sociali. Gerardo Trombetta era sempre prodigo di “dritte” e di informazioni quando si trattava di evidenziare carenze di un Ufficio

di Piano nel quale operavano persone, professionisti non tanto graditi al Trombetta, uno su tutti il maddalonese Enzo Mataluna.

Poi, siccome CasertaCe quando matura un punto di vista, vuole sempre confrontarsi pubblicamente e apertamente, senza indulgere in compromessi, soprattutto sulle questioni di principio, al permalosissimo Gerardo Trombetta non andò più bene.

Dunque, l’indiscrezione che circola sull’attribuzione ad Antonio Golino, per gli amici Tonino, della delega ai Servizi Sociali nella giunta del neo sindaco Antonio Trombetta, ha decisamente un senso, anche perché Antonio Golino ha un CAF, un patronato per le mani e dunque può rappresentare un interlocutore vispo e pronto a raccogliere gli indirizzi del Trombetta.

A meno che Antonello Velardi, che di servizi sociali non si è mai occupato molto, non decida, essendo Antonio Golino un suo super fedelissimo e non avendo più, lui e la sua pupilla Angela Letizia, il pallino tra le mani della cosiddetta amministrazione attiva, di diventare esperto di Servizi Sociali e allora, considerando i caratteri di entrambi, cioè del Velardi da un lato e di Gerardo Trombetta dall’altro, Antonio Golino rischia di trovarsi tra i proverbiali due fuochi.

Non è detto che Trombetta e Velardi vadano in conflitto. Ma, biologicamente, questo può accadere a causa, ripetiamo, dei rispettivi caratteri e della necessità che avranno di trovare delle sintesi, visto che hanno stretto un patto politico in una lista partecipata da 12 candidati indicati dal primo e da altrettanti dal secondo.

In verità, ci eravamo un po’ dimenticati dell’esistenza di Antonio Golino, di cui ci occupammo qualche anno fa, quando il suo reddito professionale fu attraversato da un’improvvisa fioritura quando nel 2016, mai smentiti e all’indomani delle elezioni comunali vinte dal Velardi, che avevano segnato anche l’ingresso di Golino in consiglio comunale, il rapporto part-time che questi aveva con i suoi datori di lavoro fu trasformato in full-time.

Golino prestava i suoi servigi nell’ufficio guidato da Biagio Tartaglione, per gli amici Biagino, già assessore della giunta De Angelis, e da Angelo Pezzella, al pari di Biagino Tartaglione, commercialista e di cui, forse, per la prima volta nella storia recente delle elezioni amministrative di Marcianise, non si è parlato come possibile aspirante alla carica di sindaco.

Quasi ci dimenticavamo una cosa importante: in un primo tempo era stata ipotizzata la nomina in giunta dello Sceriffo, al secolo Giuseppe Tartaglione. Questo avrebbe comportato lo scorrimento nella lista Trombetta-Velardi, con il conseguente ingresso in consiglio dello stesso Antonio Golino, primo dei non eletti.

Finanche il buon Nicola Scognamiglio – noi scherziamo che ci è simpatico – si è resoconto che in una situazione di 12 a 13, di numeri molto precari, questo avrebbe consentito a Velardi di ricattare politicamente il sindaco. E siccome, ripetiamo, la tenuta del rapporto tra il Velardi e il Gerardo Trombetta è tutt’altro che scontata, Golino avrebbe sicuramente risposto agli ordini dell’ex sindaco e non certo del medico

Per quanto riguarda il resto della giunta, non è che possiamo dire granché. Se, infatti, su Golino abbiamo potuto esprimere qualche concetto perché, essendo “uno di Velardi”, ha già un passato, un portato che renderà purtroppo assolutamente necessaria una nostra speciale attenzione a tutto quello che l’ex sindaco e Gerardo Trombetta gli chiederanno di fare all’interno della giunta, non è che possiamo metterci a elaborare valutazioni di sorta sull’avvocato Carmen Posillipo che pur conosciamo, ma che merita di essere valutata in base a quello che farà, se lo farà e per come lo farà.

Noi siamo di cultura liberale e, dunque, non esistono evocazioni o condizionamenti valutativi sulle parentele e su altro. Le colpe dei padri non possono ricadere sui figli, come quelle degli zii sui nipoti o sui pronipoti.

Ci dicono che Posillipo abbia convolato a giuste nozze con un valoroso poliziotto della questura di Caserta e speriamo che questa volta con le forze dell’ordine vada un po’ meglio rispetto alla scorsa volta, visto quanto ci hanno costretto a lavorare, in un primo tempo Lorenzo Ovalletto, poi Francesco Lampitelli, e in ogni momento delle due consiliature e anche dopo, il sempreverde Angelo Carusone.

Carmen Posillipo entra in giunta in quanto stimata dalla consigliera regionale Maria Luigia Iodice e dal suo consorte, Nicola Scognamiglio. Il loro figliolo, il buon Gepi Scognamiglio ha fatto la pratica da avvocato proprio nello studio di Posillipo e quindi possiamo ritenere questa nomina come attestazione fiduciaria della consigliera e del marito.

Altro assessorato, questa volta espressione di Gianpiero Zinzi e da tenere sotto stretta osservazione, è quello di Stefano Farro, il cui cognome ci riporta direttamente ad un cereale che fa bene alla salute.

La speranza è che lui sappia mettere un po’ di ordine nell’Ufficio Tecnico, magari partendo da un’indagine amministrativa interna su tutto quello che avrebbe dovuto fare il dirigente Angelo Piccolo con la casa abusiva di Velardi e che invece non ha fatto.

Gli altri assessori sono lo stagionato e sempre in forma Pasquale Salzillo, che entra in giunta anche per far posto al primo dei non eletti della lista, Raffaele De Martino. La nomina di Salzillo a vicesindaco rappresenterà un test sulla personalità del primo cittadino, visto che siamo di fronte ad un personaggio espertissimo, navigatissimo, in grado di acquisire e controllare aree di potere senza dare nell’occhio. Per intenderci, uno che, dinanzi ad un sindaco debole, diventerebbe il primo cittadino di fatto di Marcianise.

Vabbé, Domenico Amarando, genero dell’ex sindaco Antonio Tartaglione, è un buon uomo. E solo questo ci ricordiamo di lui. Dunque, dobbiamo aspettare gli esiti delle sue prime attività.

Le altre due donne in giunta sono Lisa Froncillo e Francesca Cicchella. Anche la prima, al pari di Posillipo, è espressione diretta di Maria Luigi Iodice, che le ha affidato buona parte della sua comunicazione social durante la campagna elettorale.

Ci dicono che Cicchella, invece, sia espressione di Fratelli d’Italia. Mo’, considerando che sia il livello locale, con l’altro velardiano Domenico Moriello, che quello provinciale, con gli stralunatissimi Marco Cerreto e Gimmi Cangiano, non esprimono certamente dei target rassicuranti, anche questa posizione in giunta andrà ulteriormente analizzata.