MARCIANISE. La Procura: “Antonello Velardi è un truffatore”. Uno per uno, i 18 casi contestati. Intascava il super stipendio mentre girava l’Italia

12 Aprile 2021 - 19:14

MARCIANISE – Non pensiamo che i lettori siano più interessati a conoscere il punto di vista di questo giornale su quell’autentico verminaio che abbiamo l’orgoglio di aver scoperchiato, riguardante le false attestazioni, firmate dall’allora segretario comunale Onofrio Tartaglione per consentire ad Antonello Velardi di fare contemporaneamente il sindaco e “l’apparente” lavoratore a tempo pieno.

Uno status che, in forza del mega-stipendio garantitogli da Il Mattino, non ha voluto mai abbandonare, dicendola lunga, come si suol dire, su quanto tenesse veramente al popolo e quanto invece tenesse al proprio portafogli.

Non contento, ha architettato – insieme ad Onofrio Tartaglione, uno che pendeva letteralmente dalle sue labbra e che per lui era disposto la galera, come effettivamente è stato – una truffa in modo da continuare a intascare l’intero e sontuoso stipendio e contemporaneamente non andare a lavorare.

Come si suol dire, la quadratura del cerchio di una vera e propria quintessenza della più odiosa furbizia filibustiera.

Oggi, quello che è importante, invece, è conoscere la posizione ufficiale della Procura della Repubblica su questi avvenimenti.

A suo tempo abbiamo scritto della chiusura delle indagini, e a fine marzo anche della richiesta di rinvio a giudizio, che trasforma Velardi e Tartaglione da indagati a imputati a pieno titolo.

Cominciamo una serie di articoli per darvi solamente conto di ciò che ha deciso un magistrato di prima categoria, uno dei più esperti della Procura di S.Maria C.V., cioè Gerardina Cozzolino, titolare di inchieste a valle delle quali ha portato a casa pesanti sentenze di condanna, come è successo ad esempio per uno dei filoni che ha coinvolto l’ex consigliere regionale, ex presidente del consiglio provinciale ed ex sindaco di San Felice a Cancello Pasquale De Lucia.

E neanche si può dire che questo pubblico ministero abbia mostrato venature pregiudiziali nei confronti di Velardi, rispetto al quale si è reso anche disponibile, al tempo di quell’altra follia della corona dei Crocifisso sequestrata presso il comando dei Vigili Urbani, per cercare di chiudere il caso spiegando al sindaco che l’appropriazione indebita era un reato da Codice Penale, salvo poi procedere ad una richiesta di archiviazione, salutata pubblicamente con gioia dal sindaco di Marcianise, definitasi in un proscioglimento.

Il combinato tra autorevolezza, esperienza e serenità d’animo nei confronti di questo personaggio complesso della provincia di Caserta rende i contenuti della richiesta di rinvio a giudizio molto importanti, a nostro avviso anche al di là di quella che può essere la semplice essenza giuridica di un atto di questo tipo.

Sono 18 gli episodi contestati alla coppia Tartaglione-Velardi.

Casi in cui il sindaco risultava al lavoro in Comune, quasi sempre impegnato a presiedere una seduta di giunta comunale, mentre in realtà non era in quella stanza, non era in Comune, non era a Marcianise, il più delle volte non era nemmeno in Campania.

Tra gli episodi (leggi in calce) ce n’è uno sicuramente spassoso: essendo diventati dei virtuosi del falso ideologico in concorso, e della truffa, ugualmente in concorso (cioè dei due reati che gli vengono contestati) Tartaglione e Velardi si sono voluti concedere un colpo di classe: mentre fino ad allora il segretario comunale era stato, o meglio risultava esser stato sempre presente in giunta, in quell’occasione fece un doppio falso: attestò la falsa presenza del sindaco, ma in effetti era assente lui stesso perché…si trovava a Venezia!

 

LEGGI QUI LA RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO: pp n. 8111-19 gip